Pensavate di dover attendere tanto per un’altra intervista dopo quella della settimana scorsa con gli autori di La Divina Congrega?! Invece, eccoci subito tornati con un’altra intervista esclusiva su NerdPool.it!
Stavolta abbiamo avuto l’onore di fare qualche domanda a Paola Barbato e Mattia Surroz, il team creativo della nuova serie pubblicata da Sergio Bonelli Editore, 10 Ottobre. La storia è ambientata in un mondo che sembra perfetto, senza guerre e malattie, dove però tutti nascono in una provetta e con una data di scadenza, o meglio, di morte prestabilita.
Vi invitiamo a leggere la recensione (no spoiler) pubblicata ieri, mentre, se volete approfondire, ecco qui sotto l’intervista a Paola e Mattia, preceduta, come al solito, da alcuni cenni biografici.
PAOLA BARBATO
Da sempre appassionata di scrittura e di fumetto, il suo esordio risale al 1998 quando firma una storia per Sergio Bonelli Editore, come autrice dell’albetto su Groucho allegato a Speciale Dylan Dog 12. Dall’anno successivo, inizia anche a scrivere per la testata regolare dedicata all’Indagatore dell’Incubo, iniziando una collaborazione molto proficua, che continua ancora oggi. Sempre per Bonelli, è anche autrice di Sighma. Nel corso della sua carriera ha anche scritto diversi romanzi, vincendo prestigiosi premi. Tra questi citiamo Bilico, Mani Nude (Premio Scerbanenco 2008) o Il Filo Rosso, insieme a una serie di romanzi per ragazzi. Tra i suoi ultimi fumetti ricordiamo anche Bacteria, pubblicato da Edizioni Star Comics.
MATTIA SURROZ
Inizia a pubblicare vignette per giornali locali all’età di 17 anni, collaborando anche come illustratore con agenzie di grafica e pubblicità web per anni. Tra i primi fumetti pubblicati troviamo La storia sbagliata su testi di Bepi Vigna per 001 Edizioni e alcune storie brevi come autore completo per Renbooks e Coniglio Editore. Dal 2015 è autore Disney per Topolino, Panini Comics. Nello stesso anno pubblica Il suono della sirena, scritta da Mauro Uzzeo, all’interno del progetto Smart Comix di Fabio Celoni. Suoi i disegni de L’ultimo tramonto, scritto da Marco Rincione, all’interno del progetto “Timed” targato Shockdom. Con 10 Ottobre, debutta come disegnatore anche per la nuova etichetta di Sergio Bonelli Editore, Audace.
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NP: Benvenuti su NerdPool.it e grazie di aver accettato di rispondere alle nostre domande. Partiamo subito:
1 – 10 ottobre è la vostra prima collaborazione. Come vi siete trovati a lavorare insieme?
Paola: Era un desiderio che coccolavamo da molto tempo, io adoravo il tratto di Mattia, in contesto Disney ed extra, ma non si era ancora presentata l’occasione per collaborare insieme. Quando ho avuto l’idea di “10 ottobre” ho saputo subito che il disegnatore era lui, ed è con il suo nome che ho sottoposto il progetto a Michele Masiero. Sapevo che avremmo trovato una sintonia particolare, è una delle poche volte in cui l’opera è davvero condivisa al 50%, abbiamo deciso tutto assieme, ci siamo scambiati infinite telefonate, bozzetti, idee.
Mattia: Ammetto che lavorare con Paola, era da anni il mio sogno. Abbiamo sviluppato, giorno dopo giorno, tavola dopo tavola, una fortissima sinergia, siamo molto allineati. Paola ha un gran controllo delle sue storie, mi ha aiutato moltissimo, allo stesso tempo concedendomi libertà totale, e abbiamo condiviso e ponderato ogni scelta. 10 ottobre è davvero un lavoro a quattro mani, in tutto e per tutto.
2 – Spesso sembra che nella nostra società la morte sia considerata un tabù, soprattutto per i più piccoli. Non se ne parla per non spaventarli. Pensate che se ne dovrebbe parlare di più per poter essere più consapevoli?
Paola: La morte non è un’”opzione”, è la sola certezza della vita. Vivere nascondendola, ammantandola di negatività non serve a molto, bisognerebbe accettarla per quello che è, nella consapevolezza che potrebbe essere ovunque e arrivare anche non annunciata.
Mattia: Viviamo in una società che la rifugge e la dimentica. Perché la nostra società capitalistica ci vede come consumatori, e i morti non consumano nulla. Non credo bisognerebbe parlarne di più, perché basta un qualunque tg per rendersi conto che fondamentalmente è una lista quotidiana di lutti e tragedie. Penso bisognerebbe iniziare a parlarne in altri termini, un po’ come succede in altre culture non occidentali. Parlarne come una parte inevitabile del tutto.
3 – I 7 protagonisti sembrano far parte di un gruppo molto variegato sia per età che per carattere. Sarà interessante vedere come interagiranno tra di loro. Potete fornirci qualche informazione in più? Come li avete scelti e in quale personaggio vi immedesimate maggiormente?
Paola: La scelta di avere sette persone molto diverse che vanno dai 3 ai 70 anni era ben precisa, volevo sottolineare come basti un solo elemento in comune per unire anche le anime più distanti. Il fatto di poter potenzialmente morire tutti lo stesso giorno annulla ogni differenza e consente quella che dovrebbe essere la base di ogni rapporto sociale: la contaminazione, lo scambio, il confronto in cui si prende e si dà qualcosa reciprocamente.
Mattia: La caratterizzazione dei personaggi è stato il perno attorno al quale abbiamo girato sempre, dall’inizio alla fine. La loro diversità, caratteriale e fisica, era indispensabile per restituire tutte le sfumature dell’idea di base di Paola, e per rispondere agli interrogativi che pone. Li abbiamo definiti insieme, dettaglio dopo dettaglio, cercando di conoscerne qualunque aspetto. Credo che il personaggio che mi somiglia di più sia Andy, anche oggi, dopo aver salutato questa storia da tempo, mi si stringe il cuore ogni volta che la penso.
4 – Sono sicuro che siate stati i primi a porvi questa domanda. Se vi trovaste a vivere nella società da voi descritta, riuscireste a passare una vita serena anche con la “data di scadenza”?
Paola: Non lo so. Sulla carta tutti crediamo di sapere come reagiremmo a qualcosa, finché quel qualcosa non arriva. Probabilmente tollererei questo concetto per me ma non per chi amo.
Mattia: Per certi versi, forse sì. Trovo rassicurante l’idea di vivere senza rischi, imprevisti, senza sorprese. Sempre sani, sempre al sicuro. Man mano che andavamo avanti con la storia, esattamente come immagino succederà al lettore, ho pensato però che il prezzo da pagare fosse troppo alto, e che comunque costringa a rinunciare a qualcosa che sta nella nostra natura. Qualcosa che chi vive nella società di 10 ottobre ha perso, ma che mi terrorizza.
5 – Quale sarebbe il vostro ultimo desiderio per il giorno del compleanno se vi trovaste prossimi a una data di scadenza (scegliete voi a quale età)?
Paola: Ora ne ho 50, quindi diciamo che per il mio 57mo compleanno vorrei essere in un posto che amo con chi amo e fare qualcosa che amo. Molto banale, ma è la mia idea di serenità, che è la mia massima ambizione. Potrebbe anche significare di starmene sul divano a leggere, magari con un po’ di musica e la mia famiglia intorno.
Mattia: Beh, immagino che vivrei le scadenze con rassegnazione, immobile. Senza celebrazioni, o ultimi desideri. O forse darei i numeri e comincerei a fare tutto quello che è vietato. Chissà.
6 – Questa potrebbe essere una domanda spoiler, quindi nel caso evitate di rispondere, ma come mai avete scelto proprio il “10 ottobre”?
Paola: Non è una domanda spoiler, in realtà, perché la risposta non c’è. Ho scoperto di avere usato questa data anche nei miei romanzi, e onestamente non so il perché. Probabilmente c’è l’elemento estetico del doppio numero 10/10.
Mattia: È un numero tondo, finito. Una data scelta da Paola.
7 – Abbiamo trovato molto interessante la scelta di ambientare la storia in un futuro che, però, ricorda molto l’America degli anni ’50. Da dove è venuta l’idea?
Paola: Perché quella realtà è stata la base di un grandissimo marketing, all’epoca, venduta come vita perfetta. Tutto ciò che si poteva desiderare era lì, a portata di mano, senza grandi ambizioni. La casetta ordinata, il prato falciato, il pollo nel forno. In fondo è un appiattimento più accattivante di quello di Orwell per “1984” ma non molto diverso. Quell’immaginario è stato riproposto nella stessa maniera, proprio come uno spot. E in questo spot, di tanto in tanto, irrompe la tecnologia, il futuro, e quando avviene è straniante.
Mattia: La società di 10 ottobre ha la presunzione di credersi perfetta. E quell’America lì, con le casette perfette, abitate da famiglie perfette, in cui tutto è simile, omologato, rassicurante, era l’atmosfera giusta per creare questa illusione. In più, ci dava l’opportunità di nascondere del tutto la tecnologia, quel futuro, che non sappiamo quanto sia lontano.
8 – Un altro contrasto affascinante è quello tra la cupezza del tema (la morte) e il colore delle tavole, quasi che sfogliandolo potrebbe sembrare una storia di tutt’altro genere.
Paola: È stata una scelta fortemente cercata, proprio per sottolineare il senso di straniamento. Mattia ha fatto un lavoro straordinario sui colori, proprio con l’intenzione di trasmettere un senso di contrasto tra i temi trattati e la confezione in cui la vicenda si svolgeva.
Mattia: Questa è stata una scelta tecnica derivata dall’ambientazione, in parte. Dall’altra, ci siamo convinti dall’inizio che questo contrasto nettissimo, in cui l’apparenza è delicata, tutta descritta da colori desaturi e tinte pastello, rendesse via via l’atmosfera sempre più straniante, per certi versi sbagliata, fino a stridere, a diventare per certi versi insopportabile.
9 – Ci potete dare qualche anticipazione sui prossimi sviluppi della storia? Di quanti volumi si comporrà? Avete già pensato a ogni dettaglio?
Paola: Sono quattro volumi e sono già stati completati qualche anno fa. La storia è nata con varie possibilità di scansione, volume intero, due volumi, quattro volumi o fascicoli da 20 pagine. Per questo ha un ritmo particolare di continui picchi. Nelle prossime puntate la confezione perfetta inizierà ad incrinarsi, attraverso gli occhi di Richie inizieremo a vedere come le cose siano profondamente diverse da come la società cerca di proporle e come gli stessi co-protagonisti non siano le persone che credevamo. E sì, la tecnologia entrerà a gamba tesa, modificando molte cose, tra cui proprio il colore.
Mattia: La storia, che si comporrà di 4 volumi, l’abbiamo finita nei primi mesi del 2019. Ha aspettato tanto per colpa della pandemia, ed è difficile dare anticipazioni senza rovinare il gusto della lettura. Nel secondo volume conosceremo meglio alcuni dei protagonisti, e il motivo che li ha portati ad avere un obiettivo comune. Nel terzo e il quarto la situazione prima accelera, poi precipita, insomma, è un po’ come cadere in un imbuto, con una sola via d’uscita.
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Ringraziamo tantissimo Paola e Mattia per le risposte sempre interessanti che ci hanno invogliato ancora di più nel proseguire la lettura e capire come evolverà la vicenda! Infine, ringraziamo ancora una volta Sergio Bonelli Editore, che ci ha dato l’opportunità di realizzare questa intervista!…E non è finita qui, aspettatevi presto un terzo appuntamento! 😉
Continuate a seguirci, qui su NerdPool.it, per non perdervi le prossime novità legate al mondo degli anime.
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