Nuova svolta nella guerra fredda tra Cina e Stati Uniti. Dopo l’arresto della figlia del proprietario di Huawei e attuale CFO e vicepresidente (Chief Financial Officer) della società , Meng Wenzhou, la Cina decide di rispondere.
Emanata ieri la sentenza del tribunale cinese che vieta la vendita dei prodotti di uno dei brand americani più importanti: la Apple.
Il danno per l’azienda fondata da Steve Jobs è di una cifra a nove zeri. Nell’ultimo trimestre fiscale, la Apple in Cina ha avuto un fatturato di circa 38 miliardi di dollari, per un totale di 52 milioni di prodotti venduti.
Il contraccolpo è stato previsto da Wall Street, dove il titolo Apple è sceso di due punti percentuali per poi risalire al livello originario.
Il blocco delle vendite è stato possibile sfruttando il ricorso di Qualcomm, colosso dei chip Snapdragon, che avrebbe accusato l’azienda di Steve Jobs di aver violato due brevetti di Qualcomm.
Il primo riguarderebbe l’editing di foto, mentre l’altro riguarda la possibilità di passare da una finestra all’altra con un semplice tap.
Esclusi dal blocco gli ultimi modelli della casa della mela, non ancora in commercio al tempo della causa: iPhone XS, XS Max e iPhone XR.
La Apple non ha tardato a rispondere:
“Lo sforzo di Qualcomm di vietare i nostri prodotti è l’ennesima disperata mossa da parte di una società che è sotto indagine per le sue pratiche illegali”
Insomma i rapporti tra Pechino e Washington non potrebbero essere più tesi di così, e di conseguenza anche gli investitori sono in agitazione.
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