Se noi immaginassimo due Goku, quale dei due vincerebbe questo scontro?
Noi trentenni siamo la generazione che è cresciuta insieme al piccolo Son Goku di Dragon Ball.
Abbiamo guardato ammirati le peripezie di questo bimbo con la coda in televisione e, ancora oggi, lo seguiamo con affetto.
Nonostante sia cresciuto, abbia dei figli e una nipote, Son Goku rimane ancora eternamente bambino nell’animo.
E se ci fosse un altro Son Goku?
Nei nostri articoli precedenti, abbiamo già accennato che l’opera magna di Akira Toriyama prende spunto dal romanzo cinese Il viaggio in Occidente.
Dragon Ball non è l’unica saga che si ispira all’opera di letteratura cinese.
Nel 1997 Kazuya Minekura, fumettista giapponese, realizza la sua più famosa opera: Saiyuki.
Nato come manga e adattato anche ad anime, Saiyuki non è altro che l’interpretazione de Il viaggio in Occidente, ovvero della leggenda dello scimmiotto di pietra Sun Wukong.
Le due opere, benché si ispirino entrambe alla stessa leggenda, sono completamente
differenti: Dragon Ball è un viaggio alla ricerca delle sfere del drago, di combattimenti e di momenti esilaranti. Saiyuki è un viaggio alla ricerca dei testi sacri buddisti al fine di fermare la resurrezione del re dei demoni Gyumaoh. Anche qui non mancano i momenti esilaranti.
Che cosa unisce allora Dragon Ball a Saiyuki?
Esatto! Son Goku.
Vediamo in modo schematico in cosa sono simili e in cosa differiscono.
Entrambi non sono umani.
In Dragon Ball abbiamo un personaggio di una razza aliena, un saiyan. Popolo guerriero dalla forma umanoide, la loro cultura si basa intorno alla lotta e al combattimento. Sono dotati di coda e possono trasformarsi in scimmioni sotto i raggi di luna piena.
In Saiyuki, invece, abbiamo un essere eretico nato dalla terra stessa, che non è definibile umano ne, tanto meno, demone. In sé però ha poteri demoniaci. La sua caratteristica fisica, che denota il suo essere eretico, sono i suoi occhi dorati.
I nostri protagonisti sono dotati di forza fisica spropositata.
I loro poteri, dopo ogni combattimento/allenamento, sembrano aumentare a dismisura. Il Goku di Saiyuki, inoltre, è dotato di un dispositivo di autocontrollo per placare la sua vera natura e potenza che, altrimenti, sarebbero letali per il nemico.
In Dragon Ball possiamo associare qualcosa di simile alla coda: se stretta tra le mani, i saiyan sembrano perdere la forza.
Così come lo scimmiotto da cui sono ispirati, sono dotati di un bastone allungabile che usano durante la lotta. In Dragon Ball viene presto abbandonato, mentre in Saiyuki è spesso utilizzato durante le battaglie. Il suo nome è Nyoi-bo.
Anche il carattere di questi due omonimi è molto simile: gioviali, gentili, sornioni e un po’ ingenui ma quando perdono le staffe sono guai.
Ricordiamo tutti che la morte di Crillin ha permesso a Goku di trasformarsi in Super Saiyan per la prima volta. La rabbia e la frustrazione di non aver salvato l’amico dal tiranno Freezer, hanno risvegliato una potenza insita nel saiyan.
Lo stesso vale per Goku di Saiyuki: quando Sanzo, il bonzo che l’ha liberato dalla sua prigionia, viene gravemente ferito perde il suo controllo e sprigiona la sua vera natura, rompendo il diadema dorato che inibisce il suo essere.
Son Goku è sicuramente un personaggio che in entrambe le opere spicca sugli altri. Un eroe dalla natura “malvagia” (ricordiamo che i saiyan non sono originariamente buoni) che con il suo carattere ha conquistato ognuno di noi.
Chi vincerebbe lo scontro tra Son Goku e Son Goku?
Nessuno dei due.
Probabilmente, essendo entrambi sempre affamati, si siederebbero al tavolo pronti a fare una grande scorpacciata di cibo.
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