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Tiny Tina’s Wonderlands: recensione

Tuffatevi nel mondo di Bunkers & Badasses con la nostra recensione di Tiny Tina's Wonderlands!

Che cosa potrebbe mai inventarsi una software house dopo aver realizzato il capitolo più ambizioso della sua serie più celebre? Gearbox Software ha risposto a questo interrogativo con Tiny Tina’s Worlderlands, il nuovo spin-off di Borderlands ambientato nel magico mondo di Bunkers & Badasses. Ed ecco che – a distanza di nove anni dall’eccezionale Assalto alla Rocca del Drago – Tina è finalmente tornata nei panni di dungeon master per un’altra avventura all’insegna della follia. Se però credete che gli sviluppatori si siano limitati ad un semplice more of the same vi state sbagliando, perché di novità ce ne sono diverse.

Eroi a raccolta

Tiny Tina’s Wonderlands è infatti una grande campagna di B&B che porta con sé nuovi personaggi, classi giocabili e trovate di gameplay. Avviando il gioco noterete subito che il ruolo di co-narratori non è riserbato ai soliti volti noti bensì a due comprimari nuovi di pacca. Il primo di questi è Valentine, un maldestro simpaticone che vi conquisterà immediatamente con le sue battute, l’altra invece è Frette, una robot decisamente più seria e pacata del suo commilitone. Insieme proveranno a far quadrare le improbabili situazioni inscenate da Tina, finendo per dar vita a spassosi siparietti. A chiudere il cerchio ci pensa il nostro alter-ego, denominato Tessifato, cui spetta il compito di portare avanti la campagna. È un personaggio interamente doppiato come gli eroi di Borderlands 3, e seppur il suo contributo ai fini della narrazione sia minore, potrete aspettarvi alcuni botta e risposta qua e là.

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Già che si parla di doppiaggio, un altro elemento che salta immediatamente agli occhi, o per meglio dire alle orecchie, è l’assenza della lingua italiana per la prima volta nella serie. Qualcuno potrebbe prenderla non benissimo, ma la scelta del cast dei personaggi principali è ineccepibile. Il ritorno della talentuosissima Ashly Burch nei panni di Tina è affiancato da Wanda Skyes per Frette ed Andy Samberg per Valentine. Se avete mai guardato qualche episodio di Brooklyn Nine-Nine noterete subito come quest’ultimo sembri scritto appositamente per l’attore comico. Infine, l’antagonista di questa campagna è interpretato da Will Arnett, celebre per aver dato la sua voce a BoJack Horseman. Insomma, con nomi del genere sfidiamo chiunque a trovar qualcosa da ridire, e l’unica nota negativa deriva dall’ammontare di muri di testo che si accavallano sullo schermo.

In questo piccolo mondo

Detto ciò, in qualità di eroi dovremo sconfiggere il temibile Signore dei Draghi, sfuggito alla sua prigionia proprio sotto i nostri occhi. Per farlo attraverseremo le Wonderlands, e la novità più grande ai fini dell’esplorazione è data dall’introduzione dell’overworld. Questo enorme mondo in miniatura non si limita a collegare le diverse regioni ma è valorizzato da una certa interattività e dalla presenza di collezionabili, attività e quest. Addirittura, è possibile incappare in incontri randomici evitabili fuggendo o colpendo per tempo il nemico spawnato. Esplorando ci imbatteremo dunque in forzieri da svuotare, shortcut da aprire ed NPC con missioni da affidarci. Gli incarichi che otterremo da essi ci porteranno nei mini-dungeon, e come ricompensa, spesso ci permetteranno di accedere a zone altrimenti precluse.

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Riguardo la natura delle suddette attività, ci è spiaciuto constatare che funzionano tutte allo stesso modo. Che si tratti di campi da pulire, incontri casuali o mini-dungeon, verremo trasportati in arene dove dovremo eliminare un determinato numero di nemici fino al riempimento di un indicatore. I livelli in questione riprendono le aree tematiche del mondo e sono dotate di un buon level design. Inizialmente potrebbero sembrare dispersive ma rigiocandole ci si prende la mano. In generale crediamo siano un’ottima trovata, ma nel caso dei mini-dungeon avremmo gradito maggiormente se questi avessero avuto un design tradizionale. Diciamo che l’idea di brevi dungeon unici avrebbe calzato meglio con il setting di Tiny Tina’s Wonderlands. Fortunatamente, le diverse regioni del mondo offrono antri angusti pieni di trappole, zone segrete e un design davvero soddisfacente, quindi possiamo comunque ritenerci soddisfatti.

Avventura improvvisata

Per quanto concerne i contenuti di gioco, Tiny Tina’s Wonderlands è un titolo più piccino rispetto al suo predecessore ma non per questo privo di mordente. Sebbene la quest principale sia relativamente breve, l’offerta ludica viene rimpolpata da 48 missioni secondarie che vi terranno impegnati a lungo. Alcuni incarichi sono completabili in una decina di minuti, altri invece presentano una struttura complessa e richiedono molto più tempo. Non aspettatevi tuttavia rivoluzioni dal quest design, visto che solitamente vi sarà chiesto di eliminare nemici, raccogliere oggetti o fare entrambe le cose.

Quel che rende l’esperienza veramente speciale è la varietà di situazioni proposte, che in alcuni casi hanno dell’incredibile. L’ultima fatica di Gearbox prende ispirazione a piene mani dall’immaginario fantastico e fantasy arrivando a toccare dei picchi di assurdità elevatissimi. Dalla favola di Jack e il fagiolo magico fino ai Puffi, vi assicuriamo che ne vedrete delle belle.  Tale vortice di follia creativa raggiunge il suo apice durante le conversazioni tra i narratori, i quali spingeranno Tina a stravolgere le missioni. Pertanto, aspettatevi agguati improvvisi, modifiche agli scenari e colpi di scena di ogni genere.

In termini di progressione, il titolo vi permette di fruire dei contenuti proposti come meglio credete. Che decidiate di buttarvi a capofitto sulla main quest o sulle attività collaterali, il livello dei nemici verrà sempre adattato al vostro. Vi anticipiamo però che, come da tradizione, per sbloccare tutti gli slot degli oggetti dovrete completare le missioni principali. E lo stesso vale per la seconda classe selezionabile, di cui vi parleremo a breve.

Il level cap è fissato al 40, e per vedere tutto vi occorreranno una trentina d’ore senza contare il completismo o l’endgame. Quest’ultimo è rappresentato dalle Camere del Caos e dal livello Caos, con cui potrete farmare equipaggiamento di grado via via superiore.

Eroi per scelta

Passando al gameplay, non c’è nemmeno bisogno di dire che Tiny Tina’s Wonderlands mantiene tutte le migliorie introdotte con Borderlands 3. Al contempo, introduce un certo numero di interessanti novità che rendono l’esperienza diversa dal solito. Ad esempio, il combattimento corpo a corpo adesso ha un maggiore peso nell’economia di gioco, tant’è che i personaggi possono equipaggiare un’arma bianca. Dopodiché, le granate sono state sostituite dagli incantesimi, i quali si attivano in modo differente a seconda di cosa abbiamo equipaggiato. Alcuni sono istantanei, altri richiedono un incanalamento per essere attivati, possono essere a ricerca o addirittura con più cariche prima di andare in cooldown. La scelta è vastissima e ne abbiamo apprezzato sia la varietà che la loro rappresentazione visiva, decisamente spettacolare.

A rendere il tutto ancora più fresco ci pensano le sei nuove classi, ciascuna con due abilità d’azione differenti. Rispetto a quelle dei capitoli precedenti dispongono di un solo ramo abilità e tale scelta potrebbe inizialmente apparire come una semplificazione. Le cose in realtà sono destinate a complicarsi quando dovremo scegliere una seconda classe poiché ci spingerà a pensare in funzione della miglior sinergia possibile. Ma niente paura, nel caso la vostra classe secondaria non dovesse soddisfarvi appieno, al termine della quest principale potrete cambiarla azzerando i talenti.

Nel nostro caso abbiamo scelto un brr-serker, ovvero un guerriero che predilige il combattimento ravvicinato e ha una forte affinità col ghiaccio, e successivamente il guardaspore. Quest’ultimo è accompagnato da un fungo spara-tossine e la sua seconda abilità d’azione causa dei vortici congelanti. Senza neanche volerlo, ci siamo ritrovati per le mani una combinazione con tanto potenziale.

Incantamenti e altre diavolerie

A chiudere il cerchio sulla costruzione del personaggio ci pensano il grado mito e gli incantamenti. Il primo si sblocca una volta raggiunto il cap, e vi permetterà di spendere i punti ottenuti in alcuni archetipi che potenzieranno le vostre statistiche. È un sistema non troppo dissimile da quello visto nei capitoli precedenti ma con una struttura più attinente al mondo fantasy. Gli incantamenti costituiscono invece una delle novità introdotte con Tiny Tina’s Wonderlands e permettono di incantare gli oggetti attribuendogli nuovi effetti o modificando quelli precedenti.

Editor, direzione artistica e comparto tecnico

Prima di concludere questa recensione con la disamina degli elementi tecnici ed artistici, desideriamo parlarvi della personalizzazione del personaggio. Difatti, Tiny Tina’s Wonderlands consente di creare un personaggio da zero attraverso un ricco editor. Per di più, durante l’avventura otterremo decine di elementi per la customizzazione e potremo modificare il nostro avatar in qualsiasi momento tramite l’apposita stazione. In breve, è un sistema facile, veloce, ma soprattutto completo.

Sul fronte delle performance, su PS5 il gioco va a 60 fotogrammi al secondo, con qualche saltuario calo durante le fasi più caotiche. Non abbiamo riscontrato grossi problemi tecnici se non alcuni bug relativi alla visualizzazione dei sottotitoli, alle schermate nei menu e gli immancabili pop up. Il titolo supporta anche il feedback aptico dei grilletti con una resa differente a seconda della categoria di arma impugnata con risultati più che positivi. E sulla direzione artistica, sebbene il mondo di gioco presenti ecosistemi tutt’altro che originali o inediti all’immaginario fantasy, la qualità resta elevatissima. Discorso analogo per la colonna sonora che contiene tracce ispirate ed evocative.


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Tiny Tina’s Wonderlands è uno spin-off meno vasto e ambizioso di Borderlands 3, tuttavia la sua forza nasce dalle possibilità concesse dal mondo di Bunkers & Badesses. Gli sviluppatori hanno realizzato una bella storia sull’amicizia condita da quest esageratissime che potrebbero strapparvi più di una risata. Il contesto fantasy apre infine nuove porte per il gameplay che ne risulta fresco e rinvigorito. Se siete fan della serie o se desiderate uno shooter da giocare in cooperativa, è il titolo che fa per voi. Tiny Tina's Wonderlands: recensione