Chainsaw man è un manga che è stato in grado di sconvolgere lo shonen negli ultimi anni. Il manga nasce su Weekly Shonen Jump, la rivista più famosa del settore. A fine 2018 la rivista, iniziò infatti a ospitare Tatsuki Fujimoto, che si era già fatto conoscere con Fire Punch qualche anno prima. Lo stile di Fujimoto colpisce subito in Chainsaw Man, che già dal primo volume si dimostra molto particolare. La serie è stata pubblicata dal 3 dicembre 2018 mentre nel nostro paese è pubblicata da Planet Manga e finora sono usciti 10 volumi. Proprio questo mese su Anteprima 368 è stata annunciata l’uscita dell’ultimo volume della prima serie per giugno. L’ultimo volume sara’ sia venduto singolarmente che con cofanetto per raccogliere tutta la serie. Questa prima serie può considerarsi una storia fatta e conclusa. In una recente intervista l’autore ha dichiarato di essere al lavoro sulla seconda serie, che sarà completamente diversa da quanto già visto e letto.
LA TRAMA
In un mondo in cui le paure degli umani prendono vita sotto forma di diavoli, Denji fa amicizia con Pochita, il Diavolo Motosega. Insieme si guadagnano da vivere cacciando Diavoli sottobanco per la Yakuza. Finché un giorno, in uno scontro con il Diavolo Zombi che aveva preso il controllo dei suoi creditori, Denji viene apparentemente ucciso. Pur di sopravvivere, tuttavia, stringe un patto con Pochita, che da questo momento prende il posto del suo cuore ormai distrutto. Divenuto un ibrido umano-diavolo, Denji elimina il Diavolo Zombi ed incontra Makima, un’ufficiale del reparto cacciatori di diavoli della Pubblica Sicurezza. Questa viste le sue capacità di combattimento, decide di arruolarlo nella Quarta Divisione della Pubblica Sicurezza. Una sezione sperimentale nella quale viene messo alla prova l’impiego di diavoli intelligenti e non ostili affiancati agli esseri umani nella lotta contro altri diavoli.
Qui Denji conoscerà lo scontroso Aki Hayakawa. Un diavolo del sangue dai comportamenti estremamente violenti e infantili, ed altri cacciatori umani e non umani con i quali inizierà la caccia al terrificante Diavolo Pistola, personificazione del terrore umano delle armi, responsabile di una delle più orribili stragi della storia e ricercato in tutto il mondo.
LE MIE CONCLUSIONI
La caratteristica principale del manga è saper creare un incredibile mix di generi: horror, slice of life, romantico, surreale… dallo psicologico al battle shonen più puro. La trama che non lascia il tempo di respirare è pura adrenalina. Il sangue presto scorre anche sui personaggi che meno ti aspetteresti. Quel che ha in più Fujimoto rispetto a molti altri mangaka è un grande coraggio, evitando di mettere anche i personaggi più popolari su un piedistallo.
Le morti si alternano tra significative e commuoventi a quelle meno importanti spesso anche comiche o addirittura quasi “meme”, ma sempre in grado di lasciare un segno grazie alla grande capacità registica del mangaka nell’eseguire le scene. Una sensazione di follia controllata permane per tutto il manga. La narrazione non scorre mai nel mondo in cui il lettore si aspetterebbe e la capacità dell’autore nel sovvertire ogni aspettativa è ottima.
Proprio questa narrazione non risulterà semplice per tutti i lettori. La maggior parte dei manga, soprattutto di questo target e genere, tendono a imboccare costantemente il lettore con informazioni, specialmente tramite personaggi o espedienti che spiegano di continuo quel che sta accadendo e come funzionano le cose, o perché i personaggi agiscono in un determinato modo. Chainsaw man getta via tutte queste forzature, il lettore è come uno spettatore seduto al cinema e gli eventi scorrono senza fermarsi e senza respiro. Ma le informazioni sono tutte lì nelle immagini e nei dialoghi pieni di sottintesi e informazioni nascoste o semplicemente nelle azioni e anche solo negli sguardi dei personaggi.
Il mangaka in un intervista ha dichiarato che preferisce non prendere per mano i lettori. Ma invece li invoglia ad unire i puntini tra loro, gli indizi e le spiegazioni sono tutti lì nelle scene e nei dialoghi dei personaggi. Anche le cose volutamente assenti hanno in realtà un preciso motivo ed importanza e soprattutto sono importantissimi i contatti stretti con i diavoli che muovono molte delle azioni e degli scopi dei personaggi.
Forse il vero motivo del successo di Chainsaw Man è proprio il fatto che è diverso. A partire dal protagonista, che è finalmente un adolescente degno di essere chiamato tale. Che ha come unica preoccupazione quella di non aver mai nemmeno baciato una ragazza. Fino ai combattimenti, che nella parte finale raggiungono picchi elevatissimi. È pazzo, esplicito e divertente in un modo che solo lui sa fare.
Ovviamente, non è tutto oro quel che luccica. Chainsaw Man non è un’opera esente da difetti, anche se a mio gusto personale sono pochi. La trama è, come detto, davvero piacevole, ma sicuramente nulla di trascendentale o troppo originale. Anche la regia, magnifica nel farci capire i sentimenti e le sensazioni provate dai protagonisti, a volte risulta un po’ confusionaria e lo stile artistico, talvolta poco chiaro ma tutto, sempre a mio parere, trascurabilissimo.
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