Dopo l’emozionate terzo episodio di The Last of Us, che ha lasciato tutti con le lacrime agli occhi, si torna a mettere al centro della storia Ellie e Joel. La scorsa puntata ci ha mostrato il rapporto che ha legato Joel a Frank e Bill, la coppia gay che ha aiutato lui e Tess durante il percorso.
Ora Joel ed Ellie, arrivati alla città creata da Bill, trovano la lettera scritta da lui indirizzata a Joel e si mettono in viaggio, grazie all’automobile lasciatagli da Bill. Una Ellie sorpresa di vedere come funzionano le automobili, riempie Joel di domande sul mondo prima del Cordyceps, e di come questo abbia contagiato tutto il pianeta.
Un viaggio nell’animo umano, diviso tra il bene ed il male nell’apocalisse
Sul finale del terzo episodio, quando Joel trova la lettera lasciatagli da Bill, capisce che Tess era molto più importante di quello che pensava per lui. Da qui, decide che vorrà proteggere Ellie a tutti i costi, proprio perché oltre ad essere immune all’infezione è quasi diventata una figlia per lui, una persona con la quale ha stretto un legame sincero ed a cui tiene moltissimo.
The Last of Us è il racconto dei rapporti umani che si creano, o si distruggono, durante l’apocalisse. Infatti nel bene o nel male sono i legami tra gli uomini ad essere i veri protagonisti, non gli infetti, che anche in questo episodio fanno da cornice, una minaccia presente ma che qui non ci viene fatta vedere.
La puntata si incentra sull’arrivo di Joel ed Ellie a Kansas City, occupata da un movimento di ribelli che cercano degli uomini delle Luci. Il gruppo di ribelli cercherà di uccidere i due, che tenteranno in tutti i modi di non farsi trovare e lasciare la città alla ricerca del fratello di Joel, Tommy.
The Last of Us, gli uomini al centro della storia: tra legami e minacce
The Last of Us è anche uno specchio per l’anima, per l’essere umano che durante momenti critici fa vedere chi è in realtà . Approfittatore ed assassino, che pensa alla propria sopravvivenza senza pensare al prossimo, oppure uomini di buon cuore che cercano di aiutare gli altri e salvarli, senza gettarli in bocca al nemico.
La saga videoludica scritta da Neil Druckmann, e di conseguenza la serie tv creata da Craig Mazin, vogliono raccontare proprio questo: gli essere umani che fanno vedere ciò che sono, che non si nascondono più dietro una maschera e che nonostante ci sia una minaccia più grande da dover affrontare l’uno affianco all’altro, diventano egoisti. Certamente non è un concetto che si applica a tutti i personaggi che incontriamo in questo viaggio, ma in The Last of Us, non esiste il grigio, esistono solo il bianco o il nero.
Voi che ne pensate della quarta puntata? Vi è piaciuta? Fatecelo sapere con un commento.
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