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La storia del topo cattivo – Recensione

All’interno dell’immenso panorama fumettistico internazionale esistono storie che sono diventati dei veri e propri capisaldi. Questi racconti vengono, molto spesso, ristampati affinché anche le nuove generazioni possano fruire di queste opere. Questo è il caso di La storia del topo cattivo di Bryan Talbot che, recentemente, è stato dato nuovamente alle stampe da Tunué che ringraziamo per averci fornito il volume.

Ricordi e un nuovo futuro

Helen Potter è una ragazza senza dimora, costretta a chiedere elemosina per sopravvivere, mentre contempla di farla finita una volta per tutte. La sua unica compagnia è un piccolo topo, oltre che i libri di Beatrix Potter. La sua vita comincia a cambiare quando si unisce a altri ragazzi scappati di casa in una struttura abbandonata. Qui, conosce altri giovani come lei, mentre noi scopriamo le ragioni per le quali lei è fuggita da casa.Quando però si ritrova nuovamente di fronte a un politicante al quale i ragazzi avevano rubato il rolex, lei scappa dalla polizia. Una corsa forsennata per tornare al palazzo occupato e trovare il suo topo ucciso. Questo nuovo sviluppo porta Helen a andare nuovamente via, questa volta in direzione nord, verso le terre che Beatrix Potter chiamava casa.

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Helen e il suo topo.

Un maestro

Bryan Talbot è l’autore unico di quest’opera. I suoi disegni sono semplici, naturali e colorati con pastelli. Una delle cose che caratterizza quest’opera, uscita inizialmente nel 1995, è che tutti i luoghi, così come i personaggi, sono trasportati dalla realtà.

La storia narrata dall’autore britannico è incredibilmente potente, specialmente per quegli anni e questo è valso molteplici premi e nomination all’opera.

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Helen e la sua ispirazione: Beatrix Potter.

Violenza da denunciare

Helen scappa di casa per un motivo molto importante e serio: il padre abusava di lei. L’abuso psicologico, e fisico, soprattutto in famiglia, è molto difficile da denunciare per molteplici motivi che vengono spiegati nella postfazione a cura di Jennifer Guerra.

Negli anni in cui è stato pubblicato, era incredibilmente difficile denunciare questo genere di eventi, e ancor più difficile era riuscire a ottenere l’aiuto psicologico che servirebbe per superare traumi del genere. Nonostante siano passati quasi tre decenni dalla prima uscita de La storia del topo cattivo questi argomenti sono ancora incredibilmente attuali e opere come questa riescono a farci aprire gli occhi.

Il momento in cui Helen decide di scappare nuovamente, questa volta da Londra.

Nuove forme

La storia del topo cattivo viene riproposta da Tunué in un nuovo formato cartonato, più leggero e dalla forma di un quaderno da disegno. Le dimensioni sono un fortissimo richiamo ai piccoli quaderni da disegno che Helen Potter porta con sé durante la sua crescita. Una scelta che abbiamo apprezzato molto, nonostante faccia perdere parte della bellezza del disegno di Talbot.

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La storia del topo cattivo di Bryan Talbot è uno di quei fumetti che tutti dovrebbero leggere. Le emozioni e gli insegnamenti che suscita nel lettore devono essere capite e provate, gli insegnamenti che si raccolgono sono essenziali per poter guardare, e disegnare, un futuro migliore.La storia del topo cattivo - Recensione