A Quiet Place: Giorno 1, la recensione! Un prequel che funziona alla grande!

Torniamo a parlare di horror, e lo facciamo con un prequel di una saga che sta avendo negli ultimi anni un ottimo successo di pubblico e critica, e che giunge qui al suo terzo capitolo. Stiamo parlando ovviamente di A Quiet Place: Giorno 1, scritto e diretto da Michael Sarnoski. Il film è un prequel/spin off di “A Quiet Place – Un posto tranquillo (2018)”. Nel cast ci sono Lupita Nyong’o, Joseph Quinn, Alex Wolff e Djimon Hounsou. Ecco dunque le nostre impressioni senza spoiler!

Una breve sinossi

Una normale giornata a New York viene sconvolta all’improvviso dall’arrivo di tremende creature aliene, assetate di sangue e dotate di udito a ultrasuoni, con cui cacciano gli esseri umani. L’unico modo per sopravvivere alla loro furia è rimanere in totale silenzio.

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Le nostre impressioni

Il film parte un po’ lentamente, con una protagonista tutt’altro che carismatica. L’idea di mettere al centro della narrazione un soggetto fragile è stata senza dubbio una scelta coraggiosa e in controtendenza rispetto ai classici protagonisti dei film horror. Ma dopo i primi dieci minuti, con l’inizio dell’invasione, il film scala di marcia e inizia ad accelerare, toccando picchi sempre più alti.

Dal punto di vista visivo, il film è abbastanza spettacolare. Il modo in cui viene ricostruito il mondo distrutto è molto convincente, riuscendo a trasmettere il giusto senso di desolazione. Le creature, seppur completamente ricostruite con la computer grafica, risultano tutte ben realizzate. Sarebbe stato bello vedere qualche scena in più della “resistenza”, insomma dello scontro tra i militari e le creature aliene. Invece, purtroppo, gli scontri iniziali risultano veloci, fugaci, forse fin troppo.

In ogni caso il film riesce a costruire una discreta tensione, giocando sugli jump scare, le scene strazianti e sull’ormai classico marchio di fabbrica del film, ovvero il non poter parlare per non essere individuati. Alcune scene, molto claustrofobiche, grazie alla buona regia e all’altrettanto ottimo comparto musicale sono davvero piacevoli. Ci sono alcune sequenze un po’ telefonate ma nulla di troppo grave.

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La cosa più bella

La parte più interessante del film è sicuramente l’introspezione e l’approfondimento psicologico dei personaggi, in particolare della protagonista interpretata da Lupita Nyong’o. All’inizio sembra un personaggio fragile, spezzato dalla malattia che la sta uccidendo, ma con lo scorrere del film rivela una personalità incredibile. Di fronte alla fine del mondo dimostra un attaccamento alla vita inedito. Infatti, paradossalmente, solo con la fine della civiltà, seppur per un solo giorno, ritrova la voglia di vivere, tornando nei luoghi della sua infanzia, ricordando e sentendosi finalmente libera. La nostra civiltà è dunque una gabbia invisibile che, senza accorgercene, ci imprigiona?

 Anche Joseph Quinn (Stranger Things) ci consegna una prova attoriale di livello. Bellissimo il suo gioco di sguardi e l’intesa che si crea con l’altra protagonista. Va sottolineata la loro capacità di proporre prove attoriali emotivamente coinvolgenti usando pochissimi dialoghi. Le poche linee di dialogo sono usate in modo incisivo colpendo dritto al punto.

Menzione d’onore per il fedelissimo e buffo gatto. Noi presenti all’anteprima non lo dimenticheremo!

Tirando le somme

Un ottimo prequel, horror ma anche molto introspettivo e profondo. Questo A Quiet Place: Giorno 1 è un film perfetto per i vecchi fan ma anche per i nuovi spettatori che volessero approcciarsi alla saga, anche se al livello di trama orizzontale non aggiunge molto. Ma soprattutto è un film in grado di far riflettere e commuovere tra uno spavento e l’altro. Promosso!

IN BREVE

A Quiet Place: Giorno 1, scritto e diretto da Michael Sarnoski, è un film ben scritto e ben girato. Infatti, riesce a unire un film horror con una trama semplice, ma con un'ottima fotografia e una altrettanto buona regia, a un racconto dalla forte introspezione psicologica, capace di scavare nella psicologia dei suoi protagonisti. Un film dell'orrore che dunque, come nella migliore delle tradizione, racchiude al suo interno un'interessante critica lettura della nostra società.

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