SI APRE LA PORTIERA DELLA MACCHINA.
VEDIAMO UN PIEDE DI DONNA ORNATO DA UNA SCARPA COL TACCO.
IL PIEDE ARRIVA A TOCCARE IL SUOLO PIENO DI NEVE FRESCA.
SEGUIAMO IL PIEDE PER QUALCHE SECONDO.
Quella appena descritta diversamente da quanto possa evocare, non è una parte della sceneggiatura di un film di Quentin Tarantino.
Bensì è la grezza spiegazione di una scena tratta dal nuovo film che inizierà la stagione delle pellicole natalizie: “Cosa fai a capodanno?”.
Cosa fai a capodanno – Il film in breve
Questa nuova pièce diretta da Filippo Bologna lasciava ben presagire.
La stagione dei cinepanettoni è ormai alle porte, eppure lasciandoci ingolosire dall’uscita anticipata rispetto ai soliti noti il film si è guadagnato una chance. Una chance di troppo
L’opera di convincimento è arrivata a compiersi per il coinvolgimento del regista di uno dei film italiani più ragguardevoli degli ultimi anni: “Perfetti sconosciuti”.
Nel film vengono narrate gli incroci di alcune coppie il quale scopo è quello di ritrovarsi a festeggiare l’avvento del nuovo anno con una bella gang bang.
In questi intrecci rimane inclusa una coppia che aveva il solo scopo di rapinare lo chalet prescelto per il randez-vous.
Condita con un epilogo drammatico, “Cosa fai a capodanno?” cerca di crearsi un alibi per la sua esistenza proponendo il tema della moralità patriottica e quello delle discriminazioni razziali.
Citando e respirando – semi cit.
E’ chiaro fin dai primi minuti di film quali sono le intenzioni della produzione: citare la filmografia di Tarantino, più in specifico “Hateful Height”.
Quello che non si capisce fin da subito è in quale misura lo voglia fare.
A partire dalla scena descritta nella introduzione, il film è un continuo ispirarsi al genio di Tarantino ovviamente risultando solo una groupie da 4 soldi.
“I found quotes”
- La neve: elemento fondamentale di “Hateful Eight”, la neve impregnata di sangue diventa simbolo universale della filmografia tarantiniana. Le citazione per non risultare reiterate e quasi offensive avrebbero dovuto fermarsi qua. Ma conosciamo la natura dell’uomo atta all’autodistruzione;
- Primi piani di piedi: da sempre riconosciuto come il feticista per antonomasia, Tarantino non ha mai disdegnato primi piani sui piedi delle attrici protagoniste. Ne è un grande esempio tutta la sua filmografia ai limiti della compilation su YouPorn. “Cosa fai a capodanno?” si lascia ingolosire dalla citazione avvenuta al primo minuto, con Scamarcio che imbratta la neve di sangue, e sproloquia ancora sul buon nome di Quentin con la scena descritta nell’introduzione;
- Musica Western: Sergio Leone sulle nevi. Non serve aggiungere altro. La colonna sonora Western, gli stivali da Cowboy di Argentero e gli sherpa di pelle non fanno che avvalorare il maldestro tentativo di Bologna a ricondurre la pellicola a “Hateful Eight”.
- Flashback: il metodo di montaggio della timeline di un film che ha reso celebre Tarantino. La sua filmografia è costellata di flashback e flashforward per ricostruire gli avvenimenti di una scenografia. In più di un caso “Cosa fai a capodanno?” utilizza questo genere di escamotage per raccontare gli eventi successi a priori nella sceneggiatura.
- Incesto: seppur erroneo e mal riposto il possibile intrattenimento di una delle coppie composta da madre e figlio, capitate nello chalet per un fine non concorde a quello dell’ammucchiata, avvalora una tesi riguardo “Hateful Eight”. E’ di dominio pubblico la tesi che la protagonista femminile di “Hateful Eight” Daisy Domergue, abbia più che un rapporto parentale con il fratello Jody. Questo loro coinvolgimento sembra citato ancora dal coinvolgimento della coppia madre-figlio in “Cosa fai a capodanno?”
L’opera di citazione ahinoi non ha avuto l’effetto desiderato e il film nel suo complesso non può essere surclassato al livello: “Cinepanettone sulle nevi in salsa di fagioli”.
Se volete rimanere aggiornati sui temi dell’attualità nerd a 360° non perdetevi nessun articolo di nerdpool.it.
Scopri di più da NerdPool
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.