Continua il racconto della guerra del Vietnam di Daisuke Nishijima. Con il suo manga Dien Bien Phu si esplora la guerra attraverso gli occhi del giovane fotografo Hikaru e dei combattenti da entrambi i lati del conflitto. Siamo giunti al quinto volume edito da Bao Publishing nella collana AIKEN e si infiamma la lotta tra Princess e Tim. Pronti a scoprire come andrà a finire?
La lotta tra i più forti
Vietnam 1966. Sulle pianure di Tay Nihn lo scontro finale, quello tra Princess e Tim, ritornato dal suo misterioso addestramento e del quale mostra i risultati tenendo testa alla più forte combattente dei Vietcong – nonna esclusa s’intende. Un combattimento che mette entrambi a dura prova, così concentrati a sconfiggersi a vicenda che non si rendono conto di cosa accade intorno a loro. Hikaru è preoccupato non tanto per l’incolumità di due persone a lui care, quanto del fatto che la ragazza non lo guardi più! Ma Jajamaru, l’American Ninja, e lo stesso colonnello Jabo sono invece ben attenti a seguire il combattimento e intervenire per aiutare Tim al quale tengono molto.
Abbiamo sottolineato nelle precedenti recensioni di Dien Bien Phu che spesso Hikaru risulta un protagonista inutile, ingenuo e innocente. Ciò lo porta ad avere uno sguardo unico della guerra ma dall’altra anche a comportamenti quasi infantili e fuori luogo. Una cosa molto evidente in questo volume più dei precedenti notando come Princess non lo osservi anche quando lui si fa notare… Pur essendo forse un peccato che il protagonista rimanga così sullo sfondo, dall’altra la serie regge anche senza il suo supporto (#sorrynotsorry) grazie all’attenzione che viene data agli altri personaggi e la loro psicologia complessa e umana.
In questo volume abbiamo al centro Tim e la sua storia personale, il suo difficile passato e come sia stato salvato proprio dal comandante Jabo. Per il fatto che era un bambino che ha subito violenze fisiche e psicologiche, ma allo stesso tempo dimostrava del potenziale nel combattimento, Jabo lo prende sotto la sua ala protettiva e lo fa entrare in quelli che diventeranno poi i Cani Randagi dei Berretti Verdi. Il rapporto tra i due non pareva essere così profondo nei volumi precedenti di Dien Bien Phu. Anzi Jabo era stato molto crudo con Tim quando non aveva sconfitto Princess. Adesso nel mostrarli in questa forte relazione si intuisce che è la stessa durezza che un padre usa nei confronti di un figlio, per farlo crescere e sopravvivere in un mondo duro e spietato.
Questo loro rapporto si racconta bene partendo dal primo incontro e mostrando sempre più somiglianze tra i due, come espressione, modo di combattere, abiti. Si apprezza questo legame che colpisce per la sua potenza. Aggiunge molto al personaggio di Tim la cui storia era stata solo abbozzata senza approfondimenti. Ma sopratutto abbiamo Jabo che mostra un lato più umano e paterno e che aggiunge ulteriore tridimensionalità alla sua figura così particolare.
Dien Bien Phu tra guerra, lotta e amore
Oltre a questo rapporto ne abbiamo un secondo, quello di Tim con Jajamaru. Il ninja era rimasto nelle retrovie e si accompagna a Hikar. Durante il combattimento però si trova ad intervenire per aiutare Tim, come lui tempo addietro lo aveva salvato. Nella storia di Tim e Jabo vediamo l’introduzione di Jajamaru nel gruppo dei Cani Randagi, loro unico superstite. Vediamo i sentimenti che guidano il ninja e quelli che prova in particolare per Tim con una rilevazione alquanto sorprendente anche se bella e particolare. In questo volume di Dien Bien Phu si ritrova il tema dell’amore, di lasciarsi andare ai sentimenti e risultare deboli quando invece possono renderci più forti.
Questo è quello che succede con Jajamaru che per aiutare Tim metterà in opera tutto il suo armamentario di armi e tecniche ninja. Una parte più da battle shonen possiamo dire, un po’ surreale in alcuni punti ma di sicura piena di azione e suspence. Tutto il volume in realtà , escludendo pezzi di flashback e riflessivi, è il racconto dei diversi combattimenti contro Princess che pare davvero imbattibile. Le scene di azione sono avvincenti, facili da seguire e pulite, con delle tavole a doppia pagina davvero spettacolari dove risalta un unico momento, un unica scena ma molto importante.
Rispetto ai volumi precedenti di Dien Bien Phu non si nega che la storia si trascini in questo scontro avvincente ma lento. Non ci sono grandi fatti se non le esplorazioni nei flashback del passato di Tim, Jabo e Jajamaru. E il finale arriva improvviso e inatteso, ma ti spinge a desiderare al più presto il successivo volume per vedere la parola fine a questa lotta… Si spera…
Proprio per questo la storia regge innanzitutto per la precisione storica di Nishijima, nei suoi approfondimenti e attenzione pur muovendosi nella fiction. Secondo, la storia prende e rimane imprevedibile. C’è anche il grande approfondimento umano ai suoi personaggi mi porta a sperare che esso continui magari spostandosi un attimo verso i Vietcong dove abbiamo nuove aggiunte. E quindi si rimane comunque presi dalla storia e dal suo stile di disegno particolare e cartoonish che non si può nonostante tutto apprezzare la serie e volerne proseguire la lettura.
Ringraziamo la casa editrice Bao Publishing per averci fornito una copia del manga da poter recensire. Vi ricordiamo le nostre recensioni dei precedenti volumi di Dien Bien Phu (1 – 2 – 3 – 4). Abbiamo inserito questo manga anche nei nostri consigli per gli acquisti durante il mese di sconti di Bao; scoprite gli altri titoli qui! State anche voi continuando la lettura di questa serie? E cosa ne pensate del suo sviluppo? Fatecelo sapere nei commenti e continuate a seguire Nerd Pool per essere sempre aggiornati sui vostri anime e manga preferiti!
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