Prima dei videogiochi di ruolo come Dragon’s Dogma 2 ci sono i Gdr, o per i non addetti, Giochi di Ruolo.
Il primo e più conosciuto è senza ombra di dubbio Dungeons & Dragons, il gioco che, nella sua forma da tavolo, riunisce un gruppo di persone intorno ad un tavolo e, coadiuvati da un Dungeon Master (vedetelo come un narratore ed un regista) si svolge una “rappresentazione teatrale” casalinga dove ogni partecipante “interpreta” un personaggio in un’avventura lungo territori dal sapore simil-medievale, affrontano mostri, esplorando Dungeon e svolgendo incarichi durante l’avventura in cambio di fama, oro, oggetti, ecc…
L’industria videoludica non è rimasta alla finestra a guardare e, nel corso degli anni, ha riproposto il genere varie volte (ricordiamo tra tutte la serie di Baldur’s Gate).
Tutto questo preambolo per dire che, per quanto ci siano stati sforzi da elogio per cercare di coinvolgere il giocatore allo stesso livello del gioco in versione da tavolo, non si è mai riusciti a creare l’alchimia giusta.
La svolta
E poi arriva Capcom.
La prima opera della casa giapponese risalente a maggio 2012, Dragon’s Dogma, e successivamente l’espansione Dark Arisen, gettò le basi di quello che un videogioco di questo genere avrebbe dovuto restituire in termini di coinvolgimento grazie ad un gameplay ed ad un sistema di IA allora innovativi.
Non mi dilungo più di tanto (magari, se vi va) dedicheremo un articolo su questo gioco, perchè, 12 anni dopo, viene rilasciato il sequel ed oggetto della recensione di oggi, Dragon’s Dogma 2, che eredita, nel bene e nel male, tutti gli aspetti del primo capitolo, adattandoli e migliorandoli (non sempre) grazie alle tecnologie attuali.
Non indugiamo oltre e lanciamoci all’avventura con la recensione di Dragon’s Dogma 2!
Storia
Anche in Dragon’s Dogma 2 ci troviamo a vestire i panni dell’Arisen, una persona prescelta da un’entità immensamente potente e distruttiva sotto le spoglie di un feroce Drago per essere la sua Nemesi, ponendoci come obiettivo la distruzione del Drago stesso o la morte nel tentativo di farlo, tutto questo per mantenere stabile uno strano Ciclo che permette al mondo di continuare ad esistere.
Per diventare Arisen verremo sottoposti ad una “piccola” operazione di espianto del cuore da parte del suddetto Drago, che poi lo mangerà , innescando tutto il processo e trasformandoci in individui immortali in termini di vecchiaia o malattia e donandoci forza e resistenza per prepararci allo scontro finale.
I vantaggi non finiscono qui: l’Arisen acquisisce l’abilità di convocare e controllare le Pedine, individui provenienti dal Multiverso che viaggiano tra le varie varienti della Terra per servire i vari Arisen e accompagnarli fino al loro Destino.
Inoltre, visto il fardello ed il ruolo che giochiamo nella sopravviveza del Mondo, si riceve il titolo di Sovrano di tutte le Terre.
Ed è proprio durante la cerimonia di incoronazione che succede qualcosa di strano: veniamo sopraffatti da una entità che ci riempie la testa di frammenti di immagini e parole, facendoci svenire.
Al risveglio, ci ritroviamo in un posto sconosciuto, una prigione, senza ricordare nulla su noi stessi e sul nostro passato, dando così inizio alla nostra avventura.
Creazione personaggio
Un grande plauso va al sistema di creazione del personaggio di Dragon’s Dogma 2, rilasciato addirittura giorni prima dell’uscita del gioco per familizzare con builder che permette la personalizzazione al millimetro del nostro personaggio con una qualità grafica da realismo.
Gameplay di Dragon’s Dogma 2
Beh qui partiamo forte.
Dopo la scelta della classe o in questo caso vocazione (4 disponibili all’inizio), uno scarno tutorial in action ci mostra brevemente il funzionamento dei pulsanti principali, per poi lasciarci completamente da soli nello scoprire ed esplorare le capacità del personaggio e della vocazione scelta.
Da qui in poi Dungeons & Dragons da tavolo viene digitalizzato e trasposto nel gioco, elevandosi grazie alla tecnologia nell’implementare situazioni che intorno ad un tavolo faremmo fatica ad emulare.
Dall’inizio del gioco, una volta formata la squadra (4 totali – tre elementi oltre a noi) di Pedine che ci seguirà inizieremo a percorrere in lungo ed in largo la vasta mappa per affrontare missioni, scontri, e proseguire nella campagna principale.
L’aumento di livello verrà gestito autonomamente dal sistema, lasciando a noi il compito di potenziare le abilità classiche e quelle uniche della classe scelta, con la possibilità di cambiarla in qualsiasi momento.
Realismo da sessione live
Vedremo i nostri personaggi stancarsi durante gli spostamenti, accorciando la barra della vita e velocizzando il consumo di Stamina negli scatti, fino a che non riposeremo nelle locande o in accampamenti improvvisati nella vaste lande esplorate; accamparsi all’esterno della città non garantisce il riposo automatico fino alla mattina successiva ma, potremmo essere svegliati da attacchi di goblin, Lupi, e quando altro vive nei luoghi esplorati, interrompendo così il riposo e bloccando il recupero fino a che non ritorneremo a dormire.
In una bellisima alternanza giorno/notte, potremmo imbatterci in gruppi di creature diverse a seconda della fase, con la straodinaria cecità che ci accompagnerà nel buio, che potremo dissipare fino ad un certo punto con la lanterna appesa alla cintura mentre tutto intorno a noi si sentono rumori e suoni dalla fonte invisibile al buio.
Non ci si annoia mai in Dragon’s Dogma 2
A rendere più frizzante le traversate nel mondo di Dragon’s Dogma 2 ci imbattemo anche in nemici giganti o alati: mi rimane indelebile il momento, durante il giorno, di un’ombra che da un momento all’altro oscura il cielo per poi vedermi piovere addosso un grifone gigante intenzionato a tramutare me ed il mio gruppo nel suo pasto.
Particolarmente curate le reazioni del corpo del nostro avatar se lanciati contro le superfici, scomponendosi come farebbe un corpo naturalmente.
Per quanto riguarda i casting anche gli incantesimi sono molto ben curati: io ho scelto la classe del mago e, ad eccezione di un trucchetto, mi ha fatto molto piacere vedere che ogni magia ha il suo tempo di lancio, che si allunga se ci muoviamo e quindi non non ci concentriamo appieno sul casting, oltre alla possibilità di essere interrotti in qualsiasi momento se colpiti o anche se solo qualcuno o qualcosa ci urta.
L’IA che comanda le pedine si dimostra ancora magnifica come nel primo capitolo: le pedine, seppur guidate dal proprio carattere, assimileranno i comportanti e le interazione con l’ambiente, i corpi dei nemici, i bauli, etc.. del nostro personaggio, riproducendoli poi in maniera automatica senza che venga impartito loro alcun comando.
Anche la gestione dell’inventario basata sul peso contribuisce a rendere più verosimile la “vita” quotidiana del gruppo, così come la possibilità di distruggere ponti o strutture per intterrompere l’inseguimento da parte dei nemici (ricostruite dopo alcuni giorni in game).
Grafica
Nel momento in cui scrivo questa recensione è uscita la patch che mette mano (per fortuna) alla grafica del gioco, attivando il Ray Tracing, potenziando il DLSS e introducendo il framecap, salvando il collo del gioco dalla scure che sarebbe calata impietosa.
Anche se si vedono ancora le difficoltà del Re Engine nella gestione di lande e spazi aperti, ora possiamo comunque godere di una buona resa del panorama, dei giochi di luce nella vegetazione e nell’accuratezza delle superfici come acqua e rocce.
Particolamete di pregio le animazione e le espressioni facciali estremamente realistiche del personaggio, così come le animazioni legate al lancio degli incantesimi e l’effetto dell’incantesimo stesso (fuoco molto ben dettagliato e fulmini realistici con effetti di luce fenomenali, per fare alcuni esempi.)
Una nota stonata, che più che grafica è di aspetto, sono gli abiti del personaggi, soprattutto quelli dei caster che fanno sembrare il personaggio un misto tra giullare, prete di campagna ed in alcuni casi la bambina in vestaglia dell’Esorcista.
Audio
Anche qui segnalo l’ottimo lavoro svolto dai ragazzi di Capcom che hanno saputo utilizzare la tecnologia 3D per caratterizzare i suoni in base a posizione che abbiamo rispetto alla fonte del suono, alla distanza, ed al materiale che lo sta producendo, contribuendo all’immersività del gioco.
Dualsense
Sto provando il gioco su Playstation 5 e, pur capendo che il gioco è multipiattaforma, non posso che rimanere con l’amaro in bocca quando caratteristiche ormai fondamentali per giochi sviluppati nel 2024 vengono ignorate o usate a malapena; in questo caso sarebbero state un bel quid in più.
Conclusioni su Dragon’s Dogma 2
Davanti ad un gioco del genere, realizzato con cura e dovizia di particolari sullo stile RPG del titolo, non si può fare altro che togliersi il cappello e tributare un grandissimo applauso a Capcom; la dimostrazione sta nel fatto che, quando esco dal gioco, è come se terminassi una sessione in videocall con il mio party di D&D.
Gameplay cesellato nei minimi dettagli, grafica migliorata dopo l’uscita (con l’aupicio di ulteriori miglioramenti) e audio curato fanno passare in secondo piano quei piccoli problemi o scelte di stile che stonano, rendendolo un titolo assolutamente da giocare per chi ha giocato il primo capitolo ed in generale a chi è appassionato di GDR, ma anche per chi è alla ricerca di un’avventura tutta da scoprire gestita egregiamente.
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