Era il 2004, precisamente il 4 giugno quando nelle sale cinematografiche usciva il film Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, terzo capitolo di quella che ad oggi è la saga magica più famosa della storia del cinema e della letteratura.
Per festeggiare il 20° anniversario dell’uscita del film, dal 4 al 10 luglio, le multisale del Circuito UCI Cinemas proietteranno Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, diretto da Alfonso Cuarón e distribuito da Warner Bros. Pictures.
Ma vediamo 10 curiosità sul film:
Il coro di Hogwarts
Il coro di Hogwarts propone una melodia che ad alcuni sarà di certo risultata familiare, in qualche modo. Si tratta infatti di una variante di quella recitata nel “Macbeth” di William Shakespeare da tre streghe. Ad adattarla ci ha pensato il maestro John Williams, affiancato da Alfonso Cuaron.
Cuaron ha chiesto dei saggi sui personaggi per conoscerli
La saga di Harry Potter ha visto impegnati svariati registi. Alfonso Cuaron avrebbe dovuto dunque apprendere molte informazioni sulle storie dei singoli personaggi, così da evitare discrepanze col passato e proporre delle caratterizzazioni convincenti. Chiese così aiuto ai tre giovani protagonisti. Di fatto Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson si cimentarono nella scrittura di un saggio sui propri personaggi. Il racconto del cast vuole che Emma propose ben 16 pagine d’analisi. Daniel invece si limitò a un riassunto di una sola pagina. Per quanto riguarda Rupert invece, non venne consegnato nulla: “È quello che farebbe il mio personaggio”.
Un nuovo Silente
Questo film segna l’esordio di Michael Gambon nel ruolo di Albus Silente, intrepretato fino ad allora da Richard Harris, deceduto nel 2002. Una scelta decisamente saggia, considerando l’apprezzamento del pubblico per l’attore, riconfermato fino al termine della saga.
La scelta del nuovo preside di Hogwarts
Furono svariati gli attori presi in considerazione per il ruolo di Silente. Sguardo puntato principalmente sull’universo de “Il Signore degli Anelli”. Due attori della trasposizione cinematografica del capolavoro di Tolkien sembravano allettare la fantasia della produzione. Si trattava di Christopher Lee e di Ian McKellen. Entrambi rifiutarono la parte, con quest’ultimo che pare aver spiegato la propria scelta con la volontà di non sobbarcarsi il peso di un altro personaggio leggendario della letteratura mondiale, dopo Gandalf.
I Dissennatori
Il lavoro per la creazione dei Dissennatori risultò estenuante e durò ben sei mesi. Le richieste di Alfonso Cuaron al team degli effetti speciali non facevano che posticipare la data finale, che avrebbe visto proporre una versione definitiva, da usare per il film. Al regista non piacevano le tecniche CGI e voleva utilizzare qualcosa di più tradizionale, come dei burattini ad esempio. Fu così che Cuaron si rivolse al burattinaio Basil Twist, che gli mostrò l’effetto ottenuto con dei burattini in acqua. Qualcosa di molto difficile da realizzare e soprattutto costoso. Cuaron dovette dunque infine accettare la CGI.
Niente parolacce per Cuaron
Il set del film era ricco di minori, il che spinse la produzione a inserire una specifica clausola nel contratto di Alfonso Cuaron. Al regista era vietato pronunciare parolacce sul set dinanzi ai ragazzi del cast.
Un Dudley troppo magro
Con grande sorpresa, Harry Melling si presentò sul set di “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” con molti chili in meno. Il personaggio di Dudley rappresentava dunque un bel problema. Inizialmente si pensò di optare per un altro attore, per poi confermare Melling, che dovette sopportare alcune imbottiture.
La colonna sonora
Si tratta dell’ultimo film della saga del celebre mago che può vantare una colonna sonora realizzata dal maestro John Williams. Nei capitoli successivi infatti non vi sono altro che dei rimandi al lavoro eseguito.
Harry Potter in VHS
Chiedere ai giovani d’oggi cosa sia una VHS porterebbe di certo a molte facce dubbiose. Chi è però cresciuto con i libri di Harry Potter e in seguito con i film, sa bene di cosa si parla. Dai cd ai dvd, fino alle penne USB, alle memorie esterne e, soprattutto, al vasto universo digitale. Oggi tutto è in cloud, o quasi, dunque pensare alle vecchie cassette scatena rapidamente un effetto nostalgia. Detto questo, questo capitolo di Harry Potter è l’ultimo a vantare una versione in VHS commercializzata.
Uno strano record
Per quanto si tratti di una pellicola dai toni alquanto dark, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” vanta un record alquanto bizzarro. Si tratta infatti dell’unico film a non presentare alcun decesso.
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