Possiamo affermare che la società moderna stia facendo passi in avanti in materia di inclusività, anche se l’obiettivo da raggiungere è indubbiamente ancora lontano. Lo stesso vale per l’ambito scolastico, che Luigi Formola conosce bene, essendo anche un insegnante di sostegno. Con Il mondo in un punto fisso, il suo ultimo fumetto pubblicato da SaldaPress, l’autore racconta una storia profonda ed emozionante, arricchita dagli ottimi disegni di Valerio Forconi, che approfondisce alcuni temi fondamentali per la Generazione Z.
Chi ha detto che dentro un mondo non può esserci un altro mondo…
Arturo è un ragazzo autistico non verbale. Non può parlare ma ha i suoi modi per farsi capire da chi lo circonda. La famiglia, l’insegnante di sostegno e una specialista si prendono cura di lui attraverso un percorso difficile ma che sta portando a piccoli risultati. Pur non esprimendosi a parole, Arturo ha una grande immaginazione e nella sua mente si esibisce in un fantastico spettacolo circense, insieme alle persone a lui care.
L’uomo forzuto è il suo professore di sostegno, un omone grande ma dal viso gentile. Il clown è Ricky, suo compagno di classe, dall’animo buono e un po’ paffutello, innamorato della diva della scuola, della quale è vittima di cyberbullismo. L’equilibrista è Irene, una ragazza che non vuole uniformarsi agli standard e molto attenta alle questioni ambientali. Essere adolescenti non è mai facile e il trio di protagonisti dovrà confrontarsi con le loro insicurezze per trovare il proprio posto nel mondo e le ragioni per sentirsi accolti per quello che sono.
Luigi Formola ci presenta subito il personaggio di Arturo, mettendo in luce tanto le sue difficoltà quanto la ricchezza della sua immaginazione. I suoi occhi osservano il mondo che lo circonda e lo trasformano arricchendolo di colori. Nella sua mente può diventare tutto quello che ha sempre desiderato ed esprimere a parole le sue emozioni. Il circo è l’altra faccia della realtà, e lo spettacolo può andare più o meno bene in base a cosa sta vivendo il protagonista. In una situazione come quella di Arturo, un ruolo fondamentale lo giocano le persone che gli stanno vicino e che gli vogliono bene, partendo dai genitori.
Capire i bisogni dell’altro per aiutarlo
Il rapporto con la madre è messo in scena in maniera perfetta dall’autore. La donna è ben consapevole della situazione del figlio, si adopera in ogni modo per supportarlo e aiutarlo, ma non è sempre facile. Anche lei vive momenti di debolezza, dove pensa di non riuscire più a sopportare il tutto, ma è la forza del suo amore che la spinge a non perdere la speranza. Il suo è un ruolo diverso da quello dell’insegnante di sostegno, che comunque è chiamato a un compito altrettanto importante per aiutare Arturo ad adattarsi al contesto scolastico, che non è mai semplice per nessun ragazzino.
Lo dimostrano gli altri co-protagonisti Ricky e Irene, visto che entrambi finiscono per essere maltrattati da alcuni compagni, vuoi per l’eccessiva bontà d’animo e l’ingenuità di uno o il non volersi omologare al sistema dell’altra. Il cyberbullismo è un’altra problematica molto diffusa nella scuola e il potere dei social può portare conseguenze pericolose, come dimostrato anche in questo racconto. Al contempo, si discute sempre più di cambiamento climatico, anche a scuola, ma molti giovani sottovalutano il tema, finendo per criticare chi si impegna per esporsi e chiedere un miglioramento. Spesso, è proprio nelle difficoltà che ci si riconosce e che si riesce ad aiutarsi e a capire meglio chi abbiamo di fronte, senza fermarsi alle apparenze, come proveranno a fare i tre protagonisti.
Come spiegato dallo stesso Luigi Formola nella postfazione, un punto focale dell’inclusività sta nel capire di cosa ha realmente bisogno la persona che si ha di fronte per sviluppare il percorso migliore per aiutarla. Se Arturo trova rifugio dalla sua condizione nel circo, altri ragazzi avranno diverse “vie di fuga”. Ogni persona va accolta e rispettata per la sua unicità. La storia di Arturo è esemplare in tal senso, ma mostra anche tutte le difficoltà di questo processo. Per quanto sia circondato da persone che gli vogliono bene, il protagonista si trova a vivere momenti difficili. Sono esperienze che lo fanno crescere e che forse alla fine gli permetteranno di trovare il proprio posto anche nel mondo fuori dalla sua mente.
Tra realtà e immaginazione
Valerio Forconi fa un lavoro gigante sia nei disegni che nella colorazione. Il suo tratto è perfetto per rappresentare le emozioni dei personaggi, sia nelle movenze che nelle espressioni facciali. Inoltre, bellissima la scelta di optare per una doppia colorazione. Il mondo grigio della realtà lascia il posto a una vera e propria esplosione di colori ogni volta che entriamo nella mente di Arturo. Questo crea uno stacco netto tra i due “mondi” e ci permette di conoscere Arturo nella sua totalità, senza fermarci all’apparenza e al pregiudizio in cui molti potrebbero incorrere.
Il mondo in un punto fisso è un racconto importante, per nulla banale, che affronta tematiche spinose e non facili, e di cui è importante discuterne, soprattutto in questi tempi. Luigi Formola e Valerio Forconi lo fanno con una storia che speriamo riesca ad arrivare a un pubblico vasto, di ragazzini e di adulti, che siamo sicuro potranno emozionarsi, commuoversi e sentirsi vicini ad Arturo, prendendo qualche utile insegnamento dalla sua esperienza. Leggetelo e fatelo leggere a tutti!
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