Il 1 luglio è sicuramente una data importante per i fan di Stranger Things: sono da pochissimo usciti gli ultimi due episodi della quarta stagione. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare telefonicamente uno dei doppiatori italiani della serie, Mirko Cannella, che ha prestato la voce a Dacre Montgomery come Billy. Mirko ha inoltre doppiato diversi personaggi di serie TV molto seguite, ad esempio Jughead (Cole Sprouse) in Riverdale e Rio (Miguel Herran) ne La Casa di Carta. Oltre a doppiare, Mirko è un ottimo attore: questa estate presenterà i suoi cabaret in tutta l’Italia insieme al suo gruppo, I Pezzi di Nerd. Ecco la nostra intervista:
Tra i ruoli più celebri che hai doppiato ci sono Jughead di Riverdale, Billy di Stranger Things e Rio de La Casa di Carta… ce n’è uno in particolare a cui sei molto affezionato?
Diciamo che quelli che hai nominato stanno tutti quanti nel mio cuore perché comunque sono bei personaggi, personaggi importanti di serie molto viste e quindi molto seguite. E un altro nome che posso fare oltre a questi tre è Mickey di Shameless, perché Shameless è una serie molto bella e Mickey è un personaggio spettacolare, perché è divertente e dice anche un sacco di parolacce. Lo dico sempre, di solito le serie non ci fanno dire parolacce in doppiaggio per avere un linguaggio pulito… invece Shameless è una serie che lo consente, quindi uno si sfoga. Ogni tanto ci vuole per sfogarsi.
Sono da poco usciti gli ultimi due episodi della quarta stagione di Stranger Things. Il tuo personaggio, Billy, però è morto alla fine della terza stagione. Cosa pensi della conclusione della sua storia?
Secondo me – al di là che lo doppio – poteva essere approfondito un po’ di più, infatti mi ha un po’ spiazzato il finale della terza stagione e non pensavo che morisse. Ha avuto il suo percorso e quindi diciamo che ha chiuso da eroe. Però speravo che morisse da eroe in caso più in là , o in questa stagione o nell’ultima addirittura, perché ci sarà una quinta stagione. Come personaggio è stato molto molto bello, molto difficile da fare perché l’attore è davvero bravo. Ha una vocalità molto bassa per le mie corde che ho dovuto seguire. Ho vinto un provino per farlo, quindi sono molto contento. Dunque, Billy rimane e rimarrà per sempre un personaggio a cui sono affezionato, però potevano dargli ancora più spazio secondo me.
Lo scorso dicembre è finita La Casa di Carta. Rio – il personaggio doppiato da Mirko – ha vissuto un periodo cupo dopo la morte di Tokyo, negli episodi finali. Com’è stato calarsi nel ruolo per doppiare così efficacemente il personaggio?
Diciamo che Rio nell’ultima parte era un po’ depresso, giustamente perché era morta la fidanzata, Tokyo. Ovviamente mi diverto anche quando ci sono scene tristi, quando un personaggio è triste, però preferisco quando sono più allegri. Mi diverto di più perché per dare e interpretare quell’emozione anch’io la provo, perché se no direi le parole e basta. Quindi quando faccio scene tristi, un po’ sono triste anch’io quando esco di sala. Rio nell’ultima parte non ha avuto questo grande spazio, l’attenzione era più focalizzata su altre cose. Però almeno non ha fatto una brutta fine.
Mirko, com’è iniziato il tuo percorso ne La Casa di Carta?
E’ nato per caso, tra virgolette. In alcune occasioni vengono fatti i provini, come dicevo prima. In questo caso, invece, il direttore non ha voluto i provini: hanno chiamato direttamente i doppiatori che pensavano fossero giusti. Quindi, io sono andato in sala e non sapevo che cosa avrei fatto, non ci dicono mai niente prima per evitare spoiler e notizie. Ho visto questa serie che mi sembrava molto bella. Sai è spagnola, subito ho pensato “una soap opera”. Invece no, era fatta molto bene, “speriamo che vada bene perché merita”. Non mi aspettavo un successo del genere. Prima de La Casa di Carta non c’era stato il boom delle serie non americane. La maggior parte delle serie seguite erano quelle americane. La Casa di Carta è stata vista in tutto il mondo e questo mi ha reso molto contento, come ai miei colleghi. Appunto quando una serie o un film vengono tanto seguiti, anche noi di conseguenza non vediamo l’ora di continuare a doppiarli e a farli. Inizialmente non avevo aspettative: non sapevo chi avrei doppiato, chi era Rio… neanche sapevo che si chiamava Rio. Invece, dalla seconda stagione in poi, non vedevo l’ora di doppiarlo. E poi gli episodi erano così coinvolgenti che si finivano uno dopo l’altro.
La Casa di Carta ha avuto un grande successo in Italia, anche grazie a una squadra di doppiatori molto valida.
Secondo me, il direttore ha scelto delle voci davvero azzeccate per ogni personaggio. A volte ci sono delle serie in cui un personaggio poteva essere fatto da qualcun altro. Ne La Casa di Carta, secondo me, tutti sono perfetti dai personaggi principali ai ruoli minori. Anche i ruoli minori sono perfetti.
Invece in Arrow hai doppiato Ben Lewis, che interpretava William Clayton. Giusto, Mirko?
Certo, il figlio di Oliver Queen. In realtà Arrow non la seguivo come serie. Non sapevo quasi niente, sapevo che c’era Arrow, il protagonista. Quando sono arrivato in sala, mi hanno detto “guarda che il figlio di Arrow viene dal futuro”. Ho pensato fosse forte. All’inizio c’era poco, forse alla fine di una stagione, mi sembra di ricordare. Poi dopo ha avuto molto spazio, quindi speravo continuasse ancora la serie. Invece poi è finita. Era un bel personaggio e c’erano anche qui molte sfaccettature. Affrontava anche un argomento delicato, l’omosessualità . Molto diretto, altre serie invece enfatizzano un po’ il tutto. Una situazione tranquilla, davvero naturale.
Quali sono i progetti teatrali con il tuo gruppo I Pezzi di Nerd per questa estate e per questo anno?
Noi giriamo molto l’Italia con i nostri spettacoli, che sono in genere commedie. Oppure ultimamente, visto che c’è un periodo estivo, ci sono dei cabaret. Giriamo appunto nelle piazze o anche nei villaggi. Adesso c’è un accordo con Grandi Viaggi per fare spettacolo in un villaggio in Sicilia. Scendiamo due mercoledì al mese e facciamo uno spettacolo che si chiama Nerdflix. Oltre a Nerdflix, giriamo l’Italia con altri spettacoli, altre commedie. Con “Ho adottato tuo fratello” siamo arrivati a cento repliche.
In attesa dell’arrivo in Italia dei nuovi episodi di Riverdale e dei prossimi spettacoli de I Pezzi di Nerd, ringraziamo molto Mirko per la sua disponibilità e gentilezza!
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