Nel 2022 è uscito al cinema The Batman di Matt Reeves, un reboot che ci ha presentato Robert Pattinson nei panni del Cavaliere Oscuro, ma anche un eccellente Paul Dano a interpretare L’Enigmista. Visto il successo del film e l’ottimo riscontro verso questo villain, l’attore stesso ha espresso alla DC Comics la sua volontà di scrivere una miniserie che raccontasse le origini del personaggio. È nata così L’Enigmista: Anno Uno, con i disegni dell’ottimo Stevan Subic, alla prima esperienza su un fumetto americano. Panini Comics l’ha pubblicato da poco in un volume cartonato e noi vogliamo consigliarvi di non perdervelo, che abbiate apprezzato o meno il film di Reeves.
Le persone mentono, i numeri no
Edward Nashton lavora come contabile a Gotham. Grazie a un grande acume e ingegno, svolge il suo lavoro con molta facilità ma fatica invece ad avere contatti con le persone che lo circondano. I suoi traumi nascono dall’infanzia, quando è stato abbandonato dai genitori e ha dovuto vivere a lungo in un orfanotrofio, senza riuscire mai a integrarsi con gli altri bambini. Il mondo lo disgusta e lo spaventa e si sente sempre indesiderato, arrivando a pensare più volte di uccidersi. Il suo unico rifugio è un sito internet, nigma, dove può essere se stesso e parlare con persone a lui simili. Ma la sua vita cambia per sempre quando, durante una normale giornata al lavoro, nota su dei documenti alcune strane transazioni e decide di rivolgersi al suo responsabile e al capo dell’azienda. Ancora una volta tutti non fanno che ignorarlo e sminuiscono la questione, ma Edward è sicuro di aver scoperto qualcosa di losco e decide di indagare in autonomia.
In quel periodo, Batman aveva iniziato da poco a combattere il crimine e Edward vedeva il Cavaliere Oscuro con grande ammirazione, perché sembrava essere l’unico disposto a mettere in gioco persino la vita per svelare le menzogne e la corruzione di Gotham. Risolvere questo caso diventa per Ed una questione di vita o di morte e l’occasione che attendeva da una vita per essere come il suo grande eroe. Le intenzioni che lo muovono sono positive, ma l’indagine si dimostra tutt’altro che facile e lo costringe a confrontarsi con un mondo violento, dal quale ha sempre cercato di restare alla larga. Edward sa che non può fidarsi di nessuno, ma può contare solo sulla sua mente e queste esperienze lo porteranno anche a rivivere il passato.
Un viaggio nella follia più profonda
Il personaggio dell’Enigmista ha alle spalle una lunga vita fumettistica e cinematografica e tanti autori lo hanno raccontato a modo loro. Alcuni puntando più sul lato macchiettistico e sugli indovinelli e gli enigmi, altri andando a scavare nella sua psiche. Già nel film, Paul Dano era riuscito a restituirci un personaggio inquietante e disturbato, con un’ideologia forte e disposto a tutto per realizzare i suoi piani. Con questa miniserie a fumetti, è andato a scavare ancora di più nella figura di Edward Nashton, grazie a un racconto molto stratificato e che mette a dura prova il lettore. Lo scrittore ci porta a seguire il protagonista nel suo percorso verso la follia, che lo trasformerà nel criminale che conosciamo. Sappiamo già il finale di questa storia, ma è nel mentre che ogni cosa si fa ossessiva e inquietante.
Stevan Subic compie un lavoro straordinario nel dare vita a un racconto da incubo, mostrandoci Gotham attraverso gli occhi di un uomo malato. Lo sfondo si distorce e si fa sempre più cupo e pesante, senza lasciarci un attimo di respiro, in particolare nei capitoli 4 e 5. Il quarto ripercorre l’infanzia di Edward con una dominanza di colori acidi e immagini spesso sfocate che rendono ben tangibile tutto il malessere provato dal protagonista. Il quinto, invece, presenta una serie di documenti attraverso i quali seguiamo l’elaborazione del grande piano finale di Edward e la creazione della sua nuova identità criminale. Fogli pieni di parole, frasi e immagini che sono la perfetta rappresentazione della psiche di un uomo malato ma anche un grande pianificatore.
L’Enigmista: Anno uno è una miniserie non sempre di facile lettura, ma che non può lasciare indifferenti. Un viaggio nell’orrore e nella follia di un personaggio che trova forse in questa versione una delle sue massime espressioni e che speriamo di rivedere in azione anche al cinema. In fondo, Edward voleva solo combattere il crimine insieme all’eroe che ammirava, ma nel mezzo qualcosa si è rotto e per svelare la corruzione di Gotham ha finito per diventare egli stesso un criminale. C’è un filo sottile che divide un eroe da un villain e la storia di Edward è esemplare nel comprenderlo. Una lettura super consigliata non solo a chi ha amato il film di Reeves, ma a chiunque voglia leggere un’ottima storia a fumetti di genere horror psicologico.
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