Dal 1975 al 1999
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
L’anno (di trama) successivo vede gli avvenimenti di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes. Dalla PSP si passa alla PlayStation 4, PC e al ritorno su Xbox. Con il nuovo motore grafico, il Fox Engine, il team di Kojima Productions ha spinto i confini di gameplay e grafica.
Sulla Mother Base, base su cui Big Boss sta costruendo il suo esercito, va tutto per il meglio ma la notizia che due “alleati” sono tenuti prigionieri a Camp Omega fa partire Snake in missione. Il salvataggio di Paz e Chico porta, tuttavia, alla distruzione della Mother Base per colpa di Skull Face, a capo del XOF. L’incidente porta gravi conseguenze al MSF e, in primis, a Snake.
Questo capitolo è stato pubblicato nel 2014 e si può considerare prequel e prima missione di The Phantom Pain.
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
Siamo nel 2015 e Konami pubblica, seppur incompleto, Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Il gioco rimane sulla base del Fox Engine e vengono apportate migliorie al gameplay trasponendo la gestione che c’era su Peace Walker sul nuovo motore grafico. La struttura open world rende il gioco immenso e la possibilità di studiare l’infiltrazione da ogni angolo eleva lo spionaggio che vediamo durante il gameplay.
Dopo Ground Zeroes passano nove anni, siamo, infatti, nel 1984. Scopriamo che Snake / Big Boss è stato in coma dopo l’incidente alla Mother Base e XOF (con Skull Face) è sulle nostre tracce. Ritroviamo gli alleati tra cui Kazuhira Miller e Revolver Ocelot in una rinnovata Mother Base; vengono fondati i Diamond Dogs, simili ad MSF ma senza nessun ideale. Ciò che voleva, quindi, trasmettere The Boss a John non è passato e ci troviamo di fronte ad un vero e proprio criminale che fonda la sua Outer Heaven.
Il gioco si spinge oltre trattando di guerra batteriologica ma anche lo sviluppo di un nuovo Metal Gear, il Sahelanthropus. Capace di erigersi in piedi è una vera e propria arma nucleare potentissima.
Il tema principale dei due capitoli è la Vendetta.
Purtroppo, visti gli attriti tra Hideo Kojima e Konami, il gioco ha subito moltissimo cut content fino alla sua pubblicazione incompleta. Proprio nel 2015 Konami dichiara chiusa la divisione Kojima Productions proprio nel bel mezzo della pubblicazione del gioco portando scalpore tra i fan.
Metal Gear
Ci troviamo di fronte a una delle prime opere di Hideo Kojima. Questo è il primo Metal Gear sviluppato e pubblicato per MSX nel 1987 in Giappone. Per giocarlo, in Occidente, dobbiamo aspettare la versione estesa di Snake Eater, ovvero Subsistence; nel disco 2, chiamato Persistence, sono presenti i primi due capitoli. Vista la potenza di calcolo limitata del MSX, il gioco si svolge in un ambiente bidimensionale in schermate collegate tra di loro; ciò non frena Kojima nell’inserire la dinamica stealth al titolo che fa da padrone al gameplay.
Siamo nel 1995, in Sudafrica nella nazione di Outer Heaven fondata da Big Boss. Impersoniamo, per la prima volta, Snake, un agente dell’unità Foxhound. L’obiettivo è trovare e distruggere l’arma finale, il Metal Gear, carro armato bipede con armamento nucleare. Non solo, scopriamo che a capo dell’organizzazione criminale vi è proprio Big Boss, comandante di Snake.
In questo capitolo facciamo la conoscenza di Gray Fox, membro di Foxhound.
Metal Gear 2: Solid Snake
Il sequel canonico, Metal Gear 2: Solid Snake, è stato pubblicato, tre anni dopo l’uscita di Metal Gear, nel 1990, per MSX 2. Ha mantenuto la sua esclusività giapponese fino al 2006 quando fu inserito, assieme al suo predecessore nel disco 2 di Metal Gear Solid 3: Subsistence.
Di trama siamo, invece, quattro anni dopo la sconfitta di Big Boss, quindi, nel 1999. Snake si trova a Zanzibar Land, in Asia Centrale, per salvare il Dr. Marv; lo scienziato ha inventato un batterio, dal nome OILIX, che produce petrolio puro come scarto dal suo metabolismo. Il Dr. Marv è prigioniero proprio a Zanzibar Land. Con l’avanzare dell’avventura scopriamo che lo stato asiatico è sotto il controllo di Big Boss, tornato più forte dallo scontro del precedente capitolo. Con sé ha anche una nuova arma, un nuovo Metal Gear, il Metal Gear D. Nel gioco vengono introdotti il Colonnello Campbell divenuto capo della divisione Foxhound e Master Miller.
Retcon – Con l’arrivo di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain sono stati fatti dei retcon alla trama dei primi due giochi. Nell’Episodio 46 – Verità : The Man Who Sold The World scopriamo, infatti, che per tutto il gioco abbiamo impersonato un Doppelgänger di Big Boss. Dopo l’incidente a Mother Base nel 1975 ci sono state tre persone coinvolte nell’incidente: Kazuhira Miller, Big Boss ed il medico che stava soccorrendo Paz. Big Boss, seppur riportando ferite, ne risente di meno del medico che finisce veramente in coma e, durante i nove anni di ricovero, viene ipnotizzato per far credere che sia il vero Big Boss.
Nella battaglia finale in Metal Gear, quindi, stiamo affrontando Venom Snake, il medico; infatti, nell’Episodio 46 di The Phantom Pain si vede una musicassetta che riporta la dicitura “Operation Intrude N313”, stesso nome della missione di Metal Gear.
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