Questa settimana Nerdpool.it incontra Jacopo Calatroni doppiatore di anime, cartoni animati e videogiochi! Ne abbiamo approfittato per capire come funziona questo lavoro particolare ed affascinante.
Ciao Jacopo, benvenuto su Nerdpool.it! Partiamo subito con la domanda di repertorio: ti presenteresti ai nostri lettori che ancora non ti conoscono?
Ciao Federica, grazie per l’invito! Io sono Jacopo, faccio l’attore e da circa otto anni mi concentro principalmente sul doppiaggio, lavorando a Milano. Ho fatto un po’ di tutto, ma come anticipavi giustamente, soprattutto cartoni animati e videogiochi. Sono stato Zorro per la Rai, Robin Hood per DeAgostini, un Cavaliere dello Zodiaco (Yato di Unicorn nei Lost Canvas), un protagonista di Yu-Gi-Oh e recentemente Akira Fudo/Devilman nella serie Netflix. Nei videogames, ho dato la voce tra gli altri a Leonardo delle Tartarughe Ninja in Injustice e Kylo Ren in Star Wars Battlefront.
Quando hai capito che nella vita avresti voluto fare il doppiatore?
Avevo diciotto anni. Studiavo recitazione da due anni ed ero recentemente stato “promosso” al corso degli adulti pur frequentando ancora le superiori. Una mia amica mi chiese di provare a doppiare una clip di un videogioco con lei, e l’esperienza mi divertì molto. Ho sempre avuto una passione per usare la voce in modi particolari, e mentre mi formavo come attore ho capito che il doppiaggio era una realtà, e che poteva essere il mio lavoro.
Hai frequentato corsi di recitazione e doppiaggio specifici?
Ho iniziato a recitare a sedici anni nella città dove facevo le superiori, a Pavia, e sono entrato in due compagnie locali una volta terminato il percorso di studi. Con una di queste (In Scena Veritas) facevamo soprattutto spettacoli per bambini nelle scuole, e io mi divertivo a sperimentare voci e vocette per caratterizzare i personaggi. Una volta trasferitomi a Milano per l’Università (stavo ancora studiando per mantenermi aperte altre strade, anche in caso di fallimento) ho cominciato ad assistere ai turni di doppiaggio per imparare il mestiere. È un lavoro ancora molto basato sull’apprendistato, e si assorbe tantissimo stando a contatto con i professionisti e vedendoli all’opera. I corsi specifici oggi tanto diffusi esistevano già, ma esiste ancora la possibilità per gli attori di proporsi e imparare sul campo.
Recentemente hai prestato la voce a Spider-Man nel videogame appena uscito: Marvel’s Spider-Man per PS4. Com’è stato doppiare l’amichevole ragnetto di quartiere?
Un sogno che si realizza, nel vero senso della parola. Spider-Man è sempre stato il mio personaggio preferito; io sono un nerd pazzesco e me lo porto dietro da quando ero bambino. Ho un suo tatuaggio sul braccio, era parte della mia tesi di laurea, e il giorno in cui mi sono sposato al posto del classico pupazzetto nuziale avevo il Funko Pop di Spidey (ed ero vestito in rosso e blu). Non posso dire nulla sul gioco, ma lavorarci per me è stata un’esperienza meravigliosa. Ho lavorato con un team fantastico che ha dimostrato una grandissima fiducia in me; e le tantissime ore di registrazione (più di 100!) mi hanno permesso di vivere il personaggio a 360°, sia nelle situazioni più quotidiane come Peter Parker che in quelle più action -e spiritose- da Spider-Man. Un volo sulla tela incredibile, non potevo chiedere di meglio.
Doppiare un videogioco è diverso da doppiare un anime?
Molto diverso. Quando si doppia un anime, come per un film o telefilm, nella maggior parte dei casi si va in ordine cronologico, vedendo tutte le scene una alla volta per poi incidere la versione italiana. E anche quando le puntate per esigenze organizzative non vengono doppiate in ordine, hai sempre il tuo personaggio sotto gli occhi e vedi le azioni che compie. I videogiochi invece si lavorano nell’ordine in cui il materiale arriva, quindi non per forza dall’inizio della storia alla fine. Inoltre spesso si ha solo il materiale audio e se va bene un contesto di riferimento, quindi è molto più complicato capire come si svolge il dialogo o come va pronunciata una battuta.
Personaggio doppiato preferito e quello più odiato?
Domanda difficilissima! In tutti ho lasciato un po’ di me e molti mi hanno lasciato qualcosa; ma Spider-Man e Akira/Devilman attualmente sono i due che ho sentito più miei e di cui vado più fiero. Quanto a quello più odiato, è difficile a dirsi, perché anche i più sgradevoli e diversi da te sono una bella esperienza attoriale. Però ho fatto un personaggio in Sword Art Online (Kyoji Shinkawa) che trovo particolarmente spregevole, e doppiarlo mi ha turbato un po’. Quindi propenderei per lui!
C’è un attore a cui ti piacerebbe prestare la voce?
Purtroppo ho poche occasioni di misurarmi con il cinema lavorando a Milano, perché tradizionalmente viene fatto quasi tutto a Roma. Ma dovendo dire un nome di qualcuno a cui mi adatterei come fascia vocale e per cui ho una grande ammirazione, sarebbe Eddie Redmayne.
Parlando di Nerd stuff:
un fumetto che rileggi sempre volentieri?
Scott Pilgrim! Lo adoro e mi fa ridere e commuovere ogni volta come la prima. Ho anche un sacco di roba Marvel che mi rileggo di continuo, ma se inizio una lista non finisco più.
L’ultimo videogame a cui hai giocato?
Detroit Become Human. Sono un fan della Quantic Dream!
Un anime che hai doppiato che consiglieresti?
Sicuramente Devilman Crybaby. Quando ho iniziato a lavorarci avevo qualche perplessità, specialmente dal punto di vista grafico. Ma una volta compreso che il design così inconsueto ha una funzione narrativa precisa, mi ha conquistato. Ho amato il mio personaggio e ho cercato di renderlo al massimo delle mie capacità. È uno dei lavori di cui vado più fiero.
Sappiamo che sei anche un veterano in ambito cosplay.
Ci parli di come tu vivi questo hobby e se c’è uno o più personaggi che ti sono rimasti nel cuore?
Sì, ho cominciato a quindici anni con i miei amici ed è un “vizio” che mi è rimasto addosso. Oggi non faccio più tanti costumi, e per la maggior parte li commissiono, mentre una volta me li facevo da me. Però ho ancora un sacco di amici nell’ambiente e vado volentieri in fiera in cosplay. È un modo divertente di passare il tempo insieme, ed è anche un po’ liberatorio avere un palcoscenico per recitare per qualche minuto qualcosa di deciso tra noi invece di farlo per lavoro. Il cosplay su cui ho lavorato di più, portandolo in diverse versioni, credo sia Wolverine dei film degli X-Men. Tra i cattivi, mi piace molto interpretare Joker: qualche anno fa con un collega, Simone Lupinacci, ho anche realizzato un cortometraggio a finale multiplo (The Joker Games, lo trovate su YouTube). Ma ho fatto anche Spider-Man, ovviamente!
Ultima domanda: in quali serie di questa stagione potremo ascoltarti?
Purtroppo non posso dire nulla di specifico sulle serie in uscita non ancora annunciate! Ma posso dirvi che ho fatto il protagonista di una serie a cartoni in uscita a breve basata su un famoso videogioco; e visto che il mio personaggio è già trapelato all’anteprima di Rimini Comix, vi confermo che ho interpretato Eijirou Kirishima nell’edizione italiana di My Hero Academia!
Potete trovare Jacopo qui:
Instagram: japocw
Immagine di copertina: a destra Jacopo a sinistra una fan-art di Sara Ballerani con alcuni personaggi doppiati.
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