Pokémon Scarlatto e Violetto hanno inaugurato una nuova era dei giochi Pokémon grazie alle tante novità: il grande mondo open-world, l’approccio non lineare e le diverse missioni per completare la storia principale, tutto questo fa da collante a quello che è la nona generazione. Con alti e bassi, prettamente legati alla mera grafica, il titolo base risulta godibile e ben costruito. The Pokémon Company, riprendendo il modus operandi di Spada e Scudo, ha annunciato qualche tempo fa ben 2 DLC in arrivo su Scarlatto e Violetto. Il Tesoro dell’Area Zero: la Maschera Turchese è la prima delle due espansioni e contribuisce ad ampliare questo mondo fantastico con una nuova storia, nuovi Pokémon ed ovviamente nuovi personaggi da conoscere e soprattutto sfidare. Saranno riusciti, i ragazzi di Game Freak, a tenere alto il livello di narrazione e gameplay del gioco base?
Una regione traboccante di cultura
La Maschera Turchese ci porta, grazie ad una gita scolastica, autorizzata dall’accademia Mirtillo, nella splendida terra di Nordivia. Arrivati nella città principale di questa regione, Verdegiada, notiamo subito che le strutture e le persone che vi abitano sono profondamente legati ad un aspetto tradizionale della cultura Giapponese, in netta contrapposizione con la più evoluta Mesapoli di Paldea. Dopo aver fatto la conoscenza dei due fratelli, fulcro di questo DLC, Rubra e Riben ci andremo ad immergere, piano piano, in questa particolare cultura.
Nordivia è molto più piccola della regione che abbiamo imparato a conoscere in quest’ultimo anno, Paldea. Non è del tutto un male avere una mappa più compatta, in quanto, si riescono ad evitare grandi zone vuote che potrebbero intaccare la Quality of Life dell’intero DLC. In ogni caso, Nordivia, mantiene il core “verticale” legato all’esplorazione, anche se non sviluppato come nella regione di Paldea, questa concezione di verticalità permette di aumentare la longevità complessiva del titolo, obbligando il giocatore ad esplorare in lungo e in largo alla ricerca di nuovi oggetti o Pokémon.
Il Pokédex di questa nuova regione conta ben 200 creature, fermo restando il fatto che molte delle quali provengono dalla già conosciuta Paldea. Se siamo stati ligi nel nostro dovere di allenatore e nel “catturarli tutti“, non avremo grossi problemi a completare il Pokédex di questa regione.
I 3 beniamici e l’orco cattivo
Il percorso in questa regione ci porta a vagare nei vari punti di interesse di questa piccola mappa, ad imparare le usanze locali e a scoprire una storia popolare sul leggendario Ogerpon. La trama centrale sfrutta i punti di forza narrativi di Scarletto e Violetto, raccontando una storia accattivante e adatta sia ai giovani allenatori che a quelli un po’ più maturi.
La storia, della prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto, è incentrata sui tre Pokémon, Okidogi, Munkidori e Fezandipiti e del già citato Ogerpon. Senza fare ovviamente spoiler sulla trama, vi basti sapere che c’è un collegamento con uno dei giovani studenti dell’Accademia Mirtillo e una particolare creatura. Tutta la trama viene trasmessa in modo molto lineare ma per nulla banale. Vengono portate a galla delle emozioni, soprattutto dei ragazzi che ci circondano, attraverso azioni e comportamenti del tutto naturali. Mi ha fatto davvero un certo effetto poter vedere, inoltre, specifiche reazioni da parte dei nostri mostriciattoli tascabili.
Abbiamo potuto constatare che in questo DLC non abbiamo le 3 vie che abbiamo imparato a vivere durante l’avventura principale, ma bensì solo una. La questline principale risulta molto rapida, si svolge in poco più di 3 ore. Consiste, infatti, nel trovare alcuni cartelli sparsi per la regione di Nordivia che spiegano la storia popolare e, per lo più, nel combattere più volte i due fratelli/rivali. Fortunatamente, a spezzare la monotonia, arrivano delle missioni secondarie, del tutto opzionali, che ci possono intrattenere per qualche tempo. C’è un minigioco di raccolta delle bacche, un memorabile scontro con un boss finale in concomitanza con una missione secondaria incentrata sulla fotografia.
Problemi di prestazioni… e non solo
Questa prima espansione di Pokémon Scarlatto e Violetto risulta leggermente meno emozionante dei due DLC di Spada e Scudo. Le zone che andiamo ad esplorare non ci fanno capire veramente di essere in una nuova regione, ma bensì in una Paldea un pochettino diversa da quella vista fino ad ora. Forse questo non mi ha aiutato ad orientarmi come avrei voluto all’interno di Nordivia. La disposizione delle zone di interesse è particolare; Game Freak ha fatto uno strano passo indietro rispetto all’eccellente mondo dell’Isola solitaria dell’Armatura, che intrecciava senza soluzione di continuità spiagge, zone erbose e deserti.
Anche in questo caso i problemi tecnici sono pesanti e, anzi, sembrano essere peggiorati dalle avventure di Paldea. Asset che lampeggiano e scompaiono, rallentamenti del frame rate, texture confuse: tutti i problemi che mi hanno infastidito in Pokémon Scarletto e Violetto, qui, sono ancora più evidenti. Speravo che, dopo quasi un anno dal lancio del gioco base e l’arrivo del DLC, Game Freak fosse riuscita ad ottimizzare l’esperienza, ma purtroppo così non è stato.
Nintendo Switch è una piattaforma incredibile e l’abbiamo vista eccellere con giochi come Fire Emblem Engage, Xenoblade Chronicles 3 ed ovviamente The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. Sappiamo bene che Game Freak non è mai stata una cima per quanto riguarda l’ottimizzazione dei suoi titoli, però, credo si stia avvicinando ad un punto dove non è possibile pubblicare dei giochi in questo stato. Tantissimi fan e non stanno criticando pesantemente il comparto grafico del titolo, non ci resta che vedere cosa riusciranno a fare i ragazzi della software house giapponese nei prossimi giochi o ancora meglio nei prossimi aggiornamenti.
Conclusione
Con un’avventura molto meno coinvolgente rispetto al titolo base, la Maschera Turchese mette a nudo le imperfezioni di Pokémon Scarletto e Violetto. Dal giocato non mi ero reso conto di quanto, le tre vie presenti nella storia principale, fossero un toccasana. Qui, a Nordivia, avendo una questline molto lineare, risulta molto difficile svagarsi se non per qualche occasione particolare. Una volta completato il Pokédex e aver portato a termine le poche missioni secondarie, non c’è motivo per tornare in questa regione. Devo ammettere che ho sempre molto hype prima dell’uscita di un nuovo gioco Pokémon o di un nuovo DLC, ma per il momento non posso sicuramente essere soddisfatto dalla piega che ha preso la prima parte del Il Tesoro dell’Area Zero. Sicuramente questa espansione spianerà, mi auguro, la strada ad una seconda parte molto più ricca e complessa di quanto visto in questa istanza.
In ogni caso questa espansione mantiene il cuore di Pokémon Scarletto e Violetto e, con un gameplay così solido, manca solamente un buon comparto grafico per portare ancora più in alto questo franchise.
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