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Rustin – La recensione

La vita e gli ideali di Bayard Rustin

Rustin è il nuovo film storico/autobiografico disponibile sulla piattaforma streaming Netflix dal 17 novembre. Un film diretto da George C. Wolf, su sceneggiatura di Julian breece e Dustin Lance Black, prodotto da Higher Ground di Barack e Michelle Obama.

Troveremo l’attore Colman Domingo nei panni di Bayard Rustin, con la sua storia e le sue proteste. Attivista per i diritti civili e degli omosessuali che ha contribuito ad organizzare la marcia su Washington tenutasi nel marzo del 1963.

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Qui di seguito il Trailer Ufficiale:

La trama

In questo film percorreremo la vera storia di Bayard Rustin (Colman Domingo), un attivista che lotta con la non violenza per i diritti civili e i diritti degli omosessuali, non facendo mai segreto della omosessualità, lottando contro la segregazione razziale, la discriminazione e il razzismo. Bayard Rustin organizzò la marcia su Washington del 1963, rivendicando i diritti per il lavoro e la libertà, rappresentando un punto di svolta per la storia statunitense e mondiale.

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Darà vita alla famosa marcia insieme a A. Philip Randoph (Glynn Truman) nell’agosto del 1963, includendo nel progetto Roy Wilkins (Chris Rock) leader della National Association for the Advancement of Colored People, Adam Clayton Powell (Jeff Wright) e il reverendo Martin Luther King (Aml Ameen).

Martin Luther King

Martin Luther King nasce ad Atlanta in Georgia nel 1929, fu una delle figure più importanti della lotta contro la segregazione raziale.

Vinse il premio Nobel per la pace nel 1964, il suo ruolo fu decisivo per l’approvazione negli Stati Uniti della legge sui diritti civili. Venne arrestato più volte per la sua attività, subì varie aggressioni e infine fu ucciso a Memphis il 4 aprile del 1968.

Divenne pastore nel 1947 ed elemento attivo della National Association for the Advancement of colored people, in cui sostenne la logica della lotta con la “non violenza” di Gandhi.

Fece di Montgomery in Alabama, una delle città più attive del movimento per l’integrazione razziale. Nel 1957 divenne presidente della Southern christian leadership conference, organizzò numerose marce per protestare contro la segregazione razziale. Si deve molto a lui se nell’estate del 1964 fu approvata la legge sui diritti civili. Ucciso a Memphis nell’aprile del 1968, da un razzista bianco.

Si scatenarono soprattutto a Washington, violente dimostrazioni da parte degli Afroamericani. Così, il Congresso decise di approvare le più urgenti leggi integrazioniste.

La marcia su Washington

Il 28 agosto del 1963, più di 200 mila persone si sono riunite a Washington, per partecipare ad una delle marce politiche più importanti degli Stati Uniti. La organizzarono i sei leader delle principali organizzazioni per la lotta dei diritti civili, tra cui Martin Luther King.

Durante la marcia King si rivolse alla folla con un lungo discorso, scadendo ripetutamente una frase, che poi sarebbe entrata nella storia e cultura di tutto il mondo: “I have a dream“. La data scelta per la marcia non fu a caso, ma si scelse di farla coincidere col centenario dall’approvazione del Proclama di Emancipazione, che sanciva la liberazione di tutti gli schiavi nei territori confederati.

Il nome completo della marcia era “Marcia su Washintgton per il lavoro e la libertà“. Erano già state organizzate altre marce dal movimento per i diritti civili, più di 1.340 manifestazioni in più di 200 città, ma questa fu la decisiva.

In diversi stati del sud degli Stati Uniti, era ancora in vigore la segregazione razziale, sostenuta dalle così chiamate “leggi Jim Crow“. Uno degli obiettivi principali della marcia, era proprio appoggiare l’approvazione di una legge, che avrebbe impedito ogni forma di segregazione.

Le intenzioni del film

Con questo film si è voluto raccontare una storia poco conosciuta, quella di Bayard Rustin, ma molto importante per il suo valore storico, sociale e politico. Facendo vivere da vicino, fin da subito allo spettatore, la realtà dell’epoca. Ma anche Rustin, come uomo, e non solo come figura politica. Mostrando come, in un periodo storico in cui, il razzismo si espandeva a macchia d’olio, il popolo aveva ancora una voce di rilevanza fondamentale.

Dal 1963 sono stati fatti passi da gigante, ma la pellicola vuole farci ancora riflettere su quanto le tematiche della lotta ai diritti civili, siano ancora attuali e purtroppo permangono una piaga sociale.

Il razzismo, l’omosessualità, sono ancora temi su cui bisognerà lavorare e lottare molto, attraverso l’informazione, la cultura e l’educazione, fin da bambini. Solo così, tutti potranno avere pari diritti e uguaglianza sociale, senza più subire orribili discriminazioni e violenze.

E voi avete visto il film Rustin? cosa ne pensate? fatecelo sapere nei commenti!


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Con questo film si è voluto raccontare una storia poco conosciuta, quella di Bayard Rustin, ma molto importante per il suo valore storico, sociale e politico. Facendo vivere da vicino fin da subito, allo spettatore la realtà dell'epoca. Sarebbe stato bello mostrare in maniera più lineare, qualcosa di più della vita di Rustin nei suoi rapporti privati, rendere più lineare anche l'organizzazione politica e della marcia, in modo da far comprendere meglio, anche a chi, non conosce in maniera approfondita la storia, i vari coinvolgimenti politici e le fasi dell'organizzazione della marcia.Rustin - La recensione