Avete un posto che fin da bambini vi è rimasto nel cuore? Un posto dove avete cominciato a percorrere i primi passi nella vita. Il castello per la nostra protagonista è il luogo dei ricordi, belli e brutti. Un luogo di vita e di morte, un luogo che ricorderà per sempre. Possiamo scoprire Il castello nel nuovo romanzo “Se il tempo si fosse fermato” di Arcangela Viggiano.
Trama
Piccolo paese del Sud Italia, anni Settanta. Nel rione del Castello vive una bambina avvolta dalle suggestioni della natura, della musica lirica suonata dal padre e delle leggende portate dal vento e dal tempo. Presto scopre che nulla è come appare: oltre alla luce esiste il buio, oltre al senno la follia, oltre alla vita la morte. E i confini, spesso, appaiono labili e indistinti. Diventata donna, in un viaggio memoriale in bilico tra realtà e sogno, è tempo che lei narri la sua storia: una favola dal sapore arcaico, in cui i ricordi si muovono su spartiti fatti di note, cupi presagi e ombre. Un percorso di consapevolezza che, dalla bolla di vetro in cui è racchiuso il Castello e dove tutto è eterno, la porta alla rinascita e all’accettazione del tempo che scorre, inesorabile.
Di notte lu Castiedd’ non era un posto sicuro. Le storie narrate sui sedili negli infiniti pomeriggi d’estate, misteriose, sussurrate appena da chi conosceva tutti i segreti di quel posto e dei suoi abitanti, evocavano con il calare delle tenebre i fantasmi di un passato lontano.
Recensione
Se il tempo si fosse fermato è una storia di accettazione. La protagonista deve superare qualcosa accaduto molti anni prima quando era una bambina e viveva al Castello.
Il libro è appassionante e coinvolgente, sembra di immergersi nell’atmosfera di questo posto magico di cui possiamo toccare le mura e respirare l’aria. Conosciamo gli stravaganti personaggi che lo popolano, viviamo le loro storie e il loro dolore insieme alla protagonista, fino ad arrivare ad un finale tragico e sconvolgente. Un percorso fatto di amore, di dolore e ricordi quello della nostra protagonista che cerca di ricostruire attraverso le storie una parte del suo passato.
L’autrice scrive in modo ricercato e scorrevole, ha il dono di trasportarci nelle sue parole come se fossimo noi stessi parte del piccolo paesino che sta descrivendo. Niente è lasciato al caso, tutto è studiato fin nei minimi dettagli.
Se il tempo si fosse fermato è un libro che va letto due volte, la prima per conoscere la storia ed immergersi nelle sensazioni la seconda per capire a pieno le emozioni che l’autrice sta descrivendo, il percorso che sta condividendo.
Avete voglia di leggerlo? Lo trovate QUI.
Arcangela Viggiano
Nasce a Picerno nel 1961. Si laurea in sociologia e successivamente consegue un master in criminologia. Nutre una grane passione per la musica classica. Ama la compagnia di cani e gatti e i personaggi letterari di Andrea Camilleri, Geroge Simenon e Agatha Christie. Il romanzo breve, Se il tempo si fosse fermato, è la sua opera prima.
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