Sono arrivate le prime recensioni di Shazam! Fury of the Gods sono arrivate – e sembra che il fulmine non abbia colpito due volte la Shazamily. Il sequel di Shazam! della DC e della New Line Cinema è stato rilasciato mercoledì sera, e le prime reazioni della critica sembrano concordare sul fatto che il seguito del film del 2019 manchi della magia del suo predecessore. Fury of the Gods ha debuttato sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes con un punteggio Tomatometer del 68% – un calo rispetto al fresco 90% del primo film – e un consenso sul fatto che il nuovo film è “più sfocato e meno soddisfacente” dell’originale.
ComicBook.com: “Shazam! La furia degli dei non è il film sui fumetti più unico o ricco di azione che ci sia. Sicuramente non uscirete dal cinema come fan della DC, ma ve ne andrete con il sorriso sulle labbra. Se riuscite a superare l’incertezza sul futuro della Shazamily, Shazam! La furia degli dei è una corsa deliziosa e un degno seguito del primo film”.
The Hollywood Reporter: “Come alcuni bambini che non sono più così carini dopo essere cresciuti un po’, questo seguito manca di gran parte del fascino del suo predecessore. Mentre il film offre le elaborate scene d’azione, i cattivi colorati e le meccaniche di trama salva-mondo che ci si aspetta dal genere dei film a fumetti, manca un po’ di magia… I film di Shazam sono rivolti a un pubblico di fumettisti più giovani, ma questo sembra più un territorio da cartone animato del sabato mattina”.
IndieWire: “Mentre Shazam! Fury of the Gods non recupera del tutto il divertimento vertiginoso del primo film, il suo umorismo, la sua dolcezza e i suoi eroi deliziosamente umani rimangono punti luminosi in un genere troppo spesso ossessionato dall’oscurità e dalla grinta”.
Variety: “La storia delle origini era il fascino, ma il sequel è frenato da un eroe meno vivace e da cattivi insipidi… [Shazam!] aveva un fascino disinvolto che non sembrava tanto superumano quanto piuttosto un buon vecchio umano. In qualche modo ha evitato il cinismo da blockbuster con strumenti digitali, ma Fury of the Gods ci cade proprio dentro. Il film non è terribile, ma è impegnativo, formulaico e piuttosto privo di gioia”.
Il Los Angeles Times: “Basta un’occhiata al sequel Shazam! Fury of the Gods e scoprirete che questo approccio eccessivamente scherzoso è ben oltre la data di scadenza. Il film della DC è estremamente irritante, faticoso e fastidioso, e ciò è dovuto in gran parte all’interpretazione assolutamente sconcertante della star Zachary Levi nel ruolo di Shazam… Sarà anche una pubblicità di Skittles fatta in modo scadente e mascherata da riff di supereroi, ma è l’interpretazione di Levi a mandarla nella stratosfera del cringe. Speriamo che questa non sia solo l’ultima uscita di Shazam, ma anche il chiodo nella bara del supereroe saccente”.
USA Today: “Il sequel di Shazam, un seguito divertente e adatto ai bambini del film del 2019 del regista David F. Sandberg… aggiunge un po’ troppo mito, mostri e magia, ma rimane con i piedi per terra, grazie al suo protagonista seriamente imbranato”.
The Daily Beast: “Sulla base di Shazam! Fury of the Gods, il reboot [dell’Universo DC] non arriverà mai abbastanza presto. Un sequel la cui goffaggine si estende non solo al suo umorismo da quattro soldi ma anche alla sua trama contorta e insensata, il film di David F. Sandberg è qualcosa di simile al lato chiaro di Black Adam dello scorso autunno – il che è appropriato, dato che l’antieroe di quel veicolo di Dwayne “The Rock” Johnson è un classico cattivo di Shazam. Disordinato e privo di senso, risuona come la campana a morto per l’attuale iterazione di questa impresa cinematografica interconnessa”.
Newsday: “Shazam! La furia degli dei si rivolge piuttosto ai minori di 13 anni. Ma Levi riesce ancora a esercitare il suo fascino da chiacchierone e il film mantiene un tono accattivante e spensierato (a parte le occasionali impalazioni)”.
TheWrap: “[Shazam] del 2019 si distingue ancora come qualcosa di speciale: un film emotivo, incentrato sui personaggi, con un buon umorismo e un vero e proprio punto di riferimento, che non lascia mai che lo spettacolo appariscente intralci il racconto di una storia meravigliosa e personale”. Sarebbe bello poter dire che il sequel segue questa tradizione. Invece, le parti migliori di questo nuovo film sono affogate da inutili mostri in CGI e noiose sequenze d’azione. Quello che funzionava prima funziona ancora adesso, solo che ora deve competere con un sacco di insipido pabulum da blockbuster”.
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