Nell’ultimo periodo stiamo vivendo una vera e propria epoca d’oro dei picchiaduro, con uscite di rilievo nel 2023 come Mortal Kombat 1 e Street Fighter 6 che hanno settato nuovi standard per il genere nella sua declinazione 2D. Per quanto riguarda quelli prettamente 3D possiamo dire che ad oggi non esistono dei seri contendenti a quello che è ormai un dominio incontrastato del genere da parte di Bandai Namco, che torna in questo inizio 2024 con l’ultimo capitolo principale della sua saga ormai leggendaria: stiamo parlando ovviamente di Tekken 8.
Già con il settimo capitolo la famiglia Mishima e soci avevano decisamente surclassato i diretti concorrenti come gli ultimi esponenti di Soul Calibur e Virtua Fighter, i quali seppur buoni non sono riusciti ad avvicinare in termini di successo e amore del pubblico la precedente edizione dell’Iron Fist Tournament. Riuscirà l’ottavo capitolo a eguagliare o ancor meglio superare tale successo? Noi di NerdPool lo abbiamo testato, e siamo pronti a dirvi se Tekken 8 ha le carte in regola per riconfermarsi come il miglior picchiaduro 3D in circolazione!
Angeli e Demoni, o Demoni e Demoni?
Tekken 8 è un titolo corposo e ricco di contenuti già al lancio, con una buona dose di modalità e attività single player affiancate alla solida modalità online, in modo da accontentare sia gli amanti del gioco in singolo e sia coloro che cercano sfide contro avversari da ogni dove. Tra le attività per giocatore singolo spiccano la Modalità Storia, introdotta in Tekken 7 per la prima volta in via ufficiale e qui riproposta con la sua diretta prosecuzione dal sottotitolo “Il Risveglio dell’Oscurità “, e la modalità Quest Arcade, della quale parleremo in seguito.
Inutile dire quanto la modalità storia sia a dir poco esagerata, per usare un eufemismo: come da tradizione le vicende ruoteranno attorno alla famiglia Mishima e al loro Gene Demoniaco, con protagonisti principali Jin Kazama e suo padre Kazuya orfani del leggendario Heihachi scomparso nel precedente capitolo. La storia si sviluppa in una serie di incontri predefiniti contornati da scene di introduzione ed intermezzo di vario genere, e permeate da una tamarraggine più unica che rara, come il canone della serie vuole. Con una durata di circa 5 o 6 ore la “trama” non si sforza mai di essere troppo seria o coerente, ma complici le cut-scene esagerate sorrette dal magnifico Unreal Engine 5 che muove il gioco il tutto scorre via molto piacevolmente, rendendo l’esasperazione dell’azione e dei momenti eccessivi quasi epici come in ogni cult che si rispetti, categoria alla quale la saga di Tekken appartiene ampiamente.
Quest Arcade
La modalità Quest Arcade alla quale abbiamo accennato poco fa è la vera novità di Tekken 8. Si tratta in pratica di una modalità che fa da tutorial per le meccaniche base e avanzate del gioco, in cui dovremo creare e personalizzare il nostro avatar (in stile chibi) e nella quale ci muoveremo in quelle che sono a tutti gli effetti delle riproduzioni di sale giochi anni ’90, dove ad ogni cabinato incontreremo altri personaggi (ognuno con una sua personalità che rispecchia e cita quelle tipiche degli avventori dei vecchi arcade) e dovremo sfidarli per raggiungere la vetta del Tekken World Tour (il campionato ufficiale realmente esistente), imparando di volta in volta particolari e feature di gameplay.
Si perché di novità di gameplay ce ne sono eccome. Seppur il sistema di gioco di base resta (giustamente) ancorato a quello del settimo capitolo, sono presenti diverse modifiche per rendere i match più dinamici, imprevedibili e spettacolari, ma anche per certi versi più accessibili, come vuole la nuova generazione di picchiaduro. In primis spicca il nuovo Heat System, che consiste in una barra che ricarica e si attiva in due diversi modi, in grado di sbloccare nuove potenti mosse e allungare le combo, creando un certo inaspettato tatticismo dato dal dover gestire questa nuova funzionalità consumandola tutta o accumulandola nel tempo.
Ritroviamo anche il Rage presente nel capitolo precedente, il quale aumenta sensibilmente il danno di un lottatore quando questi rimane con pochi hp, in modo da avere la possibilità di ribaltare clamorosamente gli esiti di uno scontro. Un modalità che si sblocca poi solamente ad un certo punto proseguendo nella Quest Arcade è la Super Battaglia Fantasma, in cui potremo affrontare una versione del nostro personaggio controllata dall’IA in grado di apprendere nel tempo il nostro stile di gioco e replicarlo, diventando poi affrontabile da chiunque online, così come noi potremo affrontare i fantasmi addestrati dagli altri giocatori, compresi i più grandi campioni e gli stessi membri del team di sviluppo i quali hanno caricato preventivamente dei fantasmi apposta per farli affrontare alla comunità .
Altra aggiunta è la semplificazione dei comandi, che a differenza del “Modern Control” introdotto in Street Fighter 6 non va a sostituire completamente all’occorrenza il sistema classico, ma è più un modo di raggruppare diverse combo e mosse in pochi tasti per poter prendere familiarità con un personaggio mai usato in precedenza. Tale modalità si attiva (e disattiva) in ogni momento alla pressione di uno dei tasti dorsali. Non manca infine un simpatico e gradito ritorno, ovvero il Tekken Ball Mode, direttamente dal leggendario Tekken 3 per PS1, in cui in un campo in stile beach volley dovremo colpire una palla utilizzando i colpi migliori a nostra disposizione per colpire l’avversario e sconfiggerlo azzerandone la barra della vita. Questo omaggio ai fan di un tempo è giocabile questa volta anche online, e creerà sicuramente diverse ore di divertimento alternativo per tutti i giocatori.
Un online solido
Il comparto online di Tekken 8 poteva potenzialmente essere un problema, in quanto a differenza dei classici picchiaduro 2D come Street Fighter o Mortal Kombat gestire le variabili aggiuntive legate al movimento in profondità che i picchiaduro 3D portano con sé aumentano il lavoro del rollback netcode, sistema ormai standard per questo tipo di esperienze multigiocatore. Fortunatamente la situazione pad alla mano funziona decisamente meglio rispetto ai timori manifestati prima del lancio, ed il netcode si è rivelato piuttosto preciso, certo conviene sempre collegare via cavo la propria console o PC per eliminare quanto più possibile la latenza ma tutto sommato confrontandoci con altri giocatori in territorio europeo la situazione è decisamente buona e gestibile.
Le Lounge create ad hoc per il matchmaking ricordano da vicino le sale della Quest Arcade, con il nostro avatar personalizzato che si potrà muovere da un cabinato all’altro, i quali rappresentano le diverse tipologie di match (classificati e non). Non manca la possibilità di avere un’interfaccia più classica nella quale muoversi per selezionare le modalità e avviare i matchmaking. Il roster iniziale conta ben 32 lottatori, con tre new entry: Azucena, Victor e Reina.
Azucena è una lottatrice di MMA dedita al caffè, un personaggio molto veloce e specializzato nei calci. Victor è un misterioso agente segreto (doppiato tra l’altro dal celebre attore Vincent Cassel) che unisce tecniche ninja ad armi di vario genere, mentre infine Reina è una misteriosa ragazza che combatte con un mix dello “stile Mishima” e del Karate, creando combo molto interessanti e varie. Sarà da testare alla lunga il bilanciamento dei personaggi, sia vecchi che nuovi in virtù delle nuove meccaniche e mosse introdotte, ma il team da sempre vicino alla community saprà intervenire celermente in caso di problemi in tal senso.
Tecnicamente parlando siamo di fronte senza alcun dubbio al picchiaduro finora più bello da vedere graficamente che si sia mai visto, merito del già citato Unreal Engine 5 sfruttato a dovere dal team. I personaggi e le ambientazioni hanno un livello di dettaglio fuori scala, animazioni fluidissime ed effetti grafici e particellari impressionanti, il tutto muovendosi a 60fps praticamente sempre fissi in ogni occasione (nella versione PS5 da noi testata), un lavoro davvero eccezionale. Non mancano dal punto di vista visivo anche questa volta un sacco di accessori quali vestiti, acconciature e quant’altro per personalizzare i nostri lottatori preferiti (stavolta almeno per ora però in numero più limitato rispetto al settimo capitolo, probabilmente causa cambio di motore grafico e conseguente redesign di tutti i modelli).
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