Ecco la recensione di The Protector, la prima serie tv turca prodotta in collaborazione con Netflix: si tratta di una serie sci-fi con protagonista Istanbul ed il suo supereroe.
La produzione
La serie è stata creata da Binnur Karaevli, diretta da Can Evrenol, Umut Aral e Gönenç Uyanık.
Come spesso succede la sceneggiatura si basa su un libro, in questo caso Karakalem ve Bir Delikanlının Tuhaf Hikayesi di İpek Gökdel.
Le riprese erano iniziate il 7 marzo 2018 sotto Evrenol (i primi 5 episodi) ma l’azienda non ne era stata soddisfatta ed aveva eliminato diverse scene registrate.
La prima stagione consta dieci episodi ma ne è già in programma una seconda, che dovrebbe essere rilasciata entro il 2019.
Ogni attore del cast ha esperienze pregresse e numerosi anni di studio alle spalle, anche se per quasi tutti gli italiani si tratta probabilmente di sconosciuti.
Protagonista e sinossi
Il protagonista di questa storia è Hakan Demir ma lo è anche la città in cui tutta la serie è ambientata: Istanbul.
Hakan è un normale ragazzo che conduce una vita principalmente nel mercato di Instanbul, dove aiuta sua padre con la gestione della loro bottega storica.
Lo aiuta in particolare per quanto riguarda delle consegne ma il suo sogno è quello di uscire da quel quartiere e crearsi una nuova attività , per seguire le orme di Faysal Erdem.
Quest’ultimo, da zero, è riuscito ad accrescere la sua popolarità ed a diventare uno degli uomini più importanti e ricchi di Instanbul e non solo.
Nel momento in cui però degli acquirenti cercano alla bottega del padre (adottivo) di Hakan una veste antica, tutto cambia.
Il giovane si trova coinvolto in un turbine di eventi che lo portano a scoprire quale sia il suo vero destino: proteggere Instanbul.
Grazie all’incontro con Kemal e la sua giovane figlia Leyla, “il Protettore” si allena per diventare tale, accettando pian piano la sua vera natura.
Inizia quella che sarà una vera e propria caccia all’ultimo Immortale, la minaccia che grava su Instanbul e che porta Hakan niente meno che al servizio, come guardia del corpo, di Faysal Erdem.
Analisi: pro, contro e continuità della serie
Diverse ed importanti le figure femminili di questa serie, molto forti e combattive, seppur diverse l’una dall’altra. In generale ogni personaggio viene diversificato e la sua personalità cercata di far emergere anche scavandone nel passato.
Antichità e presente s’intersecano in un’avventura che ci fa attraversare scorci della bellissima città turca contro l’ormai onnipresente New York, un supereroe orientale e dalle origini antiche.
Musei e reperti storici, una veste ed un sacro pugnale: ricordi della vecchia trilogia di Indiana Jones, ma ricordi freschi e piacevoli.
Gli episodi son leggeri, le scene di combattimento ponderate.
Amore ed obblighi, vita, morte, resurrezione, passato, presente e futuro: il tutto è ben bilanciato.
La serie potrebbe sembrare banale ma prende.
Durante la visione in cui sicuramente alcuni colpi di scena, per i più attenti spettatori, risultano scontati, si potrebbe pensare ad una storia che si concluda con quei soli 10 episodi.
Invece gli autori trovano un’escamotage per introdurre quello che sicuramente sarà il tema della seconda stagione, il cui arrivo è previsto già per quest’anno.
La prossima stagione si prospetta molto interessante, forse persino più di questa iniziale, con le premesse che son state mostrate.
L’eroe, interpretato da ÇaÄŸatay Ulusoy, non è da subito tale, almeno non nella concezione del supereroe classico.
Ha ambizioni grandi ed oneste nella vita normale e diventa supereroe non per sua scelta.
Oltretutto questo importante cambiamento nella sua vita porta più disgrazie che fortuna.
Infatti Hakan si trova in un continuo dover affrontare importanti perdite ed accettare un ruolo impostogli, un viaggio all’interno di verità messe in discussione, dove niente è come sembra.
Anche il buono ed il cattivo spesso non hanno qui confini definiti e forse una certa impulsività del protagonista porta ad esiti talvolta evitabili.
Considerazioni finali
Personalmente avrei potuto far una recensione differente, con molti spoiler ma avrei tolto decisamente degli elementi sorpresa a coloro che si vorranno approcciare a questa serie Netflix che sembra esser rimasta in sordina.
Mi sento di consigliare The Protector, per aver una visione diversa da solite serie tv del genere e che al tempo stesso mi ha ricordata film e telefilm a cui son legata.
Per molti The protector segue la scia di un personaggio quale quello Marvel di Iron Fist ma personalmente ho visto altri collegamenti.
Da La mummia, al già citato Indiana Jones, sino ad una meno conosciuta serie (da tempo conclusa del canale SyFy) Warehouse 13.
Senza avere troppe pretese, senza paragoni eccessivi con i supereroi classici che vediamo ovunque, questa serie può far trascorrere delle tranquille ore in compagnia di Mazhar, Leyla, Hakan, Zeynep, Faysal, Kemal ed altri ancora.
Il tutto alla scoperta di un nuovo antico mondo diverso eppur così vicino al nostro.
Anche la qualità della produzione non ha nulla da invidiare a tante altre serie statunitensi ben più famose.
Ricordo che la serie è stata già rinnovata per una seconda stagione, la cui uscita è prevista per il 2019.
Sperando di avervi incuriosito, concludo qui questa panoramica su The Protector. Fateci sapere cosa ne pensate anche nei commenti qui su NerdPool.it o sui nostri social.
Per altre notizie e recensioni sul mondo dello spettacolo e non solo, continuate a seguirci!
Se questo articolo vi è interessato, vi consigliamo:
- Titans: recensione della nuova serie di Netflix
- Netflix, scopriamo le novità previste a febbraio 2019 [UPDATE]
- Gillian Anderson da Sex Education a The Crown 4
Scopri di più da NerdPool
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.