Twin Mind: Ghost Hunter Collector’s Edition è un puzzle game uscito il 29 Marzo 2022 sviluppato da Domini Games. Oggi andremo ad analizzare la versione uscita per Nintendo Switch rilasciata pochi giorni addietro.
Storia
I due detective gemelli preferiti da tutti, Eleanor e Randall Jones, tornano con un nuovo indimenticabile caso! Quando una giovane donna innocente viene trovata dissanguata in un cinema, la polizia chiama questo nuovo pericoloso killer “Dracula”. L’amico della vittima sembra essere il principale sospettato, ma quando le gemelle indagano più a fondo, il caso prende una piega inaspettata! Potete aiutare Eleanor e Randall a scoprire la verità e a fermare l’assassino prima che colpisca di nuovo?
Dopo vari livelli riusciremo a scoprire l’identità del pericoloso killer, assistendo a cutscene, molto corte, che detteranno il passaggio tra un rompicapo e l’altro.
Cosa contiene la Collector’s Editions?
La Collector’s Edition di Twin Mind: Ghost Hunter contiene un livello bonus in cui dovremo investigare a proposito di un triangolo amoroso molto pericoloso.
Opinioni
Avendo giocato nel corso degli anni a un buon numero di raccolte di rompicapo casual come questa su tablet o anche su PC, si tratta di un sottogenere di nicchia piuttosto comodo che può essere soddisfacente e rilassante. Detto questo, dato che a questo punto ce ne sono parecchi su Switch, sembra che sia necessario stabilire un livello di aspettative per quanto riguarda l’aspetto e la sensazione che danno gli uni rispetto agli altri.
Per quanto riguarda gli enigmi in sé, sia per la loro varietà che per il modo in cui sono implementati, Twin Mind: Ghost Hunter Collector’s Editions funziona piuttosto bene. In effetti, alcune variazioni su quelli che normalmente sarebbero oggetti nascosti, come il tentativo di trovare oggetti per riempire gli spazi vuoti nelle immagini, invertendo di fatto il modello normale, sono piuttosto originali.
Il trucco, tuttavia, può risiedere nell’implementazione, poiché a volte mi è stato difficile individuare le aree vuote nelle immagini, poiché la loro colorazione corrispondeva troppo allo sfondo. Un piccolo dettaglio, forse, ma data la mancanza di complessità del sottogenere, cose del genere sono importanti.
Un altro problema che ho riscontrato è stata la compressione piuttosto evidente nei video di transizione. Capisco che possano risalire a qualche anno fa, quando le dimensioni dei file o le risoluzioni degli schermi potevano non funzionare bene con un output di qualità superiore, ma rispetto a una concorrenza più curata questi elementi hanno lentamente abbassato il livello di soddisfazione generale dell’esperienza.
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