NerdPool.it Videogiochi Ys IX Monstrum Nox: recensione

Ys IX Monstrum Nox: recensione

Ys IX Monstrum Nox è un gioco pieno di luci e ombre, scoprite perché nella nostra recensione!

Con circa un anno e mezzo di ritardo rispetto al lancio giapponese, Ys IX Monstrum Nox è finalmente arrivato anche sul suolo occidentale. Si tratta dell’ultima iterazione della storica serie – creata da Nihon Falcom – avente come protagonista l’avventuriero Adol Christin. Se ancora non sapete di che cosa stiamo parlando tranquilli, perché nonostante si tratti di un brand con ben 34 anni alle spalle, il suo nome non figura tra gli action JRPG più celebri. Il motivo è presto detto: Falcom non ha accesso a ingenti risorse per lo sviluppo, di conseguenza il comparto tecnico dei titoli che realizza risulta particolarmente datato. E si sa, nel mondo odierno ad attirare l’attenzione del giocatore medio è proprio la grafica. Tuttavia, in assenza di tali virtù gli sviluppatori dovrebbero puntare su una direzione artistica forte, capace di incantare i videogiocatori.

Purtroppo, con grande rammarico ci dispiace affermare che non è il caso di Ys IX. Oltre a presentarsi come un gioco di almeno due generazioni fa, dal punto di vista artistico risulta in larga parte anonimo. Un vero peccato se pensiamo che Monstrum Nox ha del carattere, sfortunatamente, Falcom non è riuscita a sfruttarne il massimo del suo potenziale. Ma procediamo con ordine; considerando che gli elementi tecnici e artistici sono l’aspetto più critico della produzione, abbiamo deciso di iniziare la nostra analisi proprio da essi. 

- PUBBLICITÀ -

Un problema di immagine

Come accennavamo poc’anzi, le qualità tecniche di Ys IX Monstrum Nox lasciano a desiderare. Basta qualche secondo per rendersi conto che gli ambienti sono spogli e che l’interattività con gli oggetti dello scenario è ridotta al minimo. Tantissime texture sono in bassa risoluzione ed è facilmente notabile un leggerissimo effetto di aliasing su diversi elementi. Gli NPC sparsi per la città invece appaiono goffi, con animazioni datate. Lo stesso discorso è valido per i personaggi utilizzabili, che non convincono appieno durante le rotolate o la corsa. Perlomeno, durante i combattimenti – complici gli effetti particellari – abbiamo modo di assistere a mosse spettacolari, il tutto a 60fps granitici. Le lacune tecniche sono un’inevitabile conseguenza di un budget risicato, ma il team di sviluppo ha commesso uno scivolone nella realizzazione dell’ambientazione principale dell’opera.

Buona parte delle vicende si svolgono a Balduq, una città prigione delimitata da imponenti mura che prende ispirazione da Lutetia, la città Romana che ha preceduto Parigi. Il risultato finale però dà l’idea di una città del nord Europa senza un’identità precisa, appiattita da un certo grigiore predominante. Sarebbe bastato poco per dare alla città un impatto più gradevole, difatti Falcom avrebbe potuto utilizzare una palette cromatica più vivace e calda, magari creando forti contrasti tra la città e la prigione. Per quanto riguarda le zone intorno alla città non c’è nulla che faccia gridare al miracolo, sebbene alcune aree siano leggermente sopra la media. Una cosa di cui non possiamo lamentarci è il character design, peccato che non sempre la realizzazione dei modelli in-game sia completamente riuscita.

- PUBBLICITÀ -

Ci sarebbe molto da dire anche sui menu e l’interfaccia di gioco, che a loro volta contribuiscono a dare un’immagine poco accattivante del titolo, ma preferiamo fermarci qui.

Arrivano i Monstrum

A questo punto abbiamo espresso le nostre critiche principali riguardo Ys IX Monstrum Nox e possiamo parlarvi di ciò che lo rende interessante. Partiamo dalla storia, che ruota attorno alla misteriosa prigione di Balduq e ai Monstrum, individui maledetti – dotati di abilità speciali – costretti a combattere nel Grimwald Nox, una dimensione parallela piena di mostruose creature. Che cosa c’entra Adol in tutto ciò? Beh, non appena giunge alle porte della città insieme al suo amico Dogi, viene arrestato ingiustamente.

Da qui si susseguono un certo numero di eventi che portano il nostro avventuriero a diventare Crimson King, uno dei Monstrum. Le prime ore di gioco tutto sommato partono con il botto e ci riempiono di interrogativi a cui dovremo trovare una risposta. Quali misteri nasconde la prigione gestita dal Romun Empire e dagli Hieroglyph Knights? Ma soprattutto, qual è l’obiettivo ultimo dei Monstrum e di Aprilis, la misteriosa donna che li ha condannati a tale destino? Dopodiché la narrazione subisce un brusco rallentamento per introdurci gradualmente agli altri cinque combattenti che andranno a comporre il nostro party. Capitolo dopo capitolo, scopriamo chi si cela dietro l’identità di questi portentosi guerrieri che, in realtà, conducono vite normali ma per niente esenti da difficoltà. 

Dal settimo capitolo in poi la storia torna ad ingranare, i nodi iniziano a sciogliersi e si assiste a diversi colpi di scena, alcuni più riusciti di altri. In generale, possiamo dire che Ys IX offre una buona storia, forse un po’ allungata nelle fasi finali ma che trova la sua forza nei vari personaggi messi a schermo.

Progressione a Balduq city

La progressione della quest principale è legata a doppio filo con l’esplorazione e con le missioni secondarie, indispensabili per procedere nell’avventura. Ogni capitolo infatti propone alcune sub quest il cui completamento contribuisce a riempire l’indicatore Nox. Non appena l’indicatore raggiunge il 100, un Miasma Vortex apparirà in prossimità di una delle barriere presenti nel mondo di gioco. Quest’ultimi non sono altro che portali per il Grimwald Nox, dentro cui dovremo sconfiggere diverse ondate di nemici, proteggendo al contempo dei cristalli chiamati Sphene.

Quanto agli incarichi proposti, essi danno il via ad attività non troppo complesse, divise tra collezionabili, inseguimenti o combattimenti, per citarne alcune. In buona parte dei casi sono collegati ai compagni di squadra o ai personaggi di supporto, altre volte riguardano normali cittadini, ma con storie dimenticabili. Nei primi due casi però le cose si fanno interessanti perché si ottengono diverse informazioni dal punto di vista narrativo o si guadagnano nuovi alleati. Più precisamente, nelle fasi iniziali del gioco Dogi rimette in sesto una taverna che diventerà la nostra base. Nel corso di diverse sub-quest avremo modo di reclutare diversi eccentrici individui che ci aiuteranno offrendoci servizi o supporto nel Grimwald Nox. Insomma, in Ys IX Monstrum Nox daremo vita ad una grande squadra con personaggi di tutti i tipi. Alcuni di essi non si discostano troppo da certi archetipi, mentre altri sono caratterizzati degnamente e vale la pena approfondirli.

Un mondo da esplorare

L’aspetto più riuscito di Ys IX resta comunque il gameplay. Tanto per cominciare, ognuno dei sei Monstrum possiede un’abilità speciale utile ai fini della navigazione degli scenari o del combattimento. Ad esempio, Crimson King possiede il dono Crimson Line, che permette di aggrapparsi agli appigli dello scenario o ai nemici. Funziona in modo simile al Devil Bringer di Nero di Devil May Cry, con la differenza che non può attirare a sé i nemici. Con l’ingresso dei vari personaggi nel party, ad ogni capitolo si ottiene un nuovo dono utilizzabile anche quando essi non sono nel gruppo, e ciò trasforma completamente l’esplorazione. A tal proposito, nonostante la struttura di Balduq non ci abbia fatto impazzire, ne abbiamo apprezzato la verticalità e le sue applicazioni.

È stato svolto un buon lavoro anche nelle zone circostanti alla città: seppur non abbiano chissà quale level design, sono state sfruttate in modo intelligente. Nel complesso, l’esplorazione del mondo di gioco risulta stimolante, con una particolare menzione per i dungeon che offrono fasi platform estremamente divertenti.

Combattimenti adrenalinici

Veniamo ora al sistema di combattimento, vero fiore all’occhiello di Ys IX Monstrum Nox. Il feeling restituito dalle battaglie è decisamente veloce, di stampo arcade, e pur non presentando chissà quali tecnicismi diverte tantissimo. Abbiamo quindi un attacco base e quattro skill equipaggiabili, eseguibili con la pressione di R1 più i tasti frontali. Ogni abilità per essere utilizzata richiede un numero definito di SP, mentre l’esecuzione degli attacchi incrementa la Boost Gauge, che una volta attiva permette di eseguire potenti finisher chiamate Extra Skills. Non mancano nemmeno le manovre difensive, ovvero la Flash Guard e la Flash Move. La prima è una parata ad impatto che per un breve lasso di tempo dalla sua esecuzione rende critico ogni colpo eseguito. La seconda invece attiva una sorta di Witch Time che rallenta il tempo per alcuni secondi.

Malgrado la frenesia degli scontri, il titolo Falcom non è assolutamente un button masher e bisogna tenere conto delle debolezze dei nemici. In particolare, esistono tre tipologie di nemici, ovvero molli, corazzati e volanti che, se colpiti con l’attributo giusto entreranno in uno stato di fatica. Ciascuno dei Monstum infligge una categoria di danno prestabilita, anche se è possibile cambiarla equipaggiando specifici talismani. Ciò vuol dire che i combattimenti sono predisposti per essere affrontati in un certo modo, ma il gioco offre un alto grado di personalizzazione, sia in termini di abilità che di attributi. Ogni personaggio ha infine uno stile di combattimento incredibilmente differente, alcuni dei quali si adattano meglio di altri a certe situazioni. Il party attivo supporta fino a tre personaggi intercambiabili in qualsiasi momento, e per la riuscita delle battaglie più impegnative serve un’attenta pianificazione.

E in tutto ciò non dimentichiamoci della gestione dell’equipaggiamento, caratteristica curata con estrema cura. Ogni personaggio può equipaggiare un’arma, un’armatura e due accessori, oggetti che possono essere trovati nei forzieri, acquistati o craftati presso gli specifici rivenditori. Sta al giocatore capire su quali aspetti puntare tra forza, difesa capacità critica e quant’altro.

Musica per l’anima

Concludiamo la recensione parlando dell’ultimo elemento degno di nota del titolo, la colonna sonora. Le numerose tracce che ci hanno accompagnato durante la nostra avventura su Ys IX Monstrum Nox ci hanno trasmesso svariate emozioni. La componente esplorativa era allietata da motivi rilassanti, che in un certo senso ci hanno ricordato i JRPG di un tempo, mentre le fasi all’interno del Grimwald Nox o dei dungeon erano spesso accompagnate da violente chitarre in tracce quasi progressive. Nonostante l’anonima direzione artistica ci abbia lasciato un certo senso di frustrazione, la colonna sonora ha in qualche modo rimediato a tale spreco, rendendo certi momenti assolutamente piacevoli.


Scopri di più da NerdPool

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

- PUBBLICITÀ - spot_img
Ys IX Monstrum Nox è un titolo difficile da giudicare. Da una parte abbiamo innegabili lacune tecniche e una direzione artistica che avrebbe potuto osare di più, dall’altra una buona storia e un sistema di combattimento ottimamente realizzato. Nel mezzo c’è una colonna sonora incredibile che eleva di parecchio l’intera esperienza. Si tratta di un gioco facile ai pregiudizi, il comparto grafico e visivo possono allontanare facilmente molti potenziali giocatori che altrimenti troverebbero un gioco di ruolo d’azione divertente e profondo. Detto in altri termini è un diamante grezzo, altamente imperfetto ma con tante trovate azzeccate. Ys IX Monstrum Nox: recensione