E’ sabato pomeriggio, decidi di andare al cinema. Ti rivolgi alla tua dolce metร chiedendole quale dei titoli in vetrina gradirebbe vedere. L’attenzione di entrambi ricade su Venom ma lei non sa di cosa parla e ti chiede:<<ma questo non รจ l’antagonista di Spider-man che si vede in quei film con Tobey Maguire?>>
<<Si, รจ lui!>>
<<E perchรฉ Spider-man non c’รจ?>>
Evitiamo di parlare del fumetto
Taac, domanda plausibile ma fin troppo discussa nei mesi che hanno preceduto il rilascio del film nelle sale. Plausibile si, ma anche subdola in quanto svela l’interesse poco marcato degli interlocutori (di cui uno sarei io).
Paradossalmente (o fortunatamente), questo รจ anche il motivo per cui alla fine, la pellicola รจ stata molto gradita. Zero aspettative, tanta curiositร , nessuna influenza dalle polemiche che avevano preceduto la scelta narrativa di adattare un film su Venom senza la sua controparte storica.
Insomma, per quanto sia inverosimile da immaginare, siamo riusciti a godere di un’esperienza audiovisiva anche sotto la massiccia pressione dei media digitali e delle etichette spiattellate dai fan di mezzo mondo.
Infatti, assistere alla proiezione di Venom sotto questi occhi, ti consente di percepire la sua essenza – che รจ un film fatto bene sotto diversi aspetti.
Innanzitutto, la trama รจ decisamente coinvolgente; Eddie Brock, il protagonista interpretato da Tom Hardy, non รจ il bullo descritto nei fumetti che qualche nerd di vecchia data potrebbe (o vorrebbe) aspettarsi.
La trama di Venom
Si tratta di un giornalista freelance con evidenti problemi di auto-controllo e narcisista all’inverosimile. La smania di mettere le mani su un caso al di sopra della sua portata, lo spinge sull’orlo del precipizio rivelando un background insolito ma comunque accettabile: quello di un fallito.
Nel declino della sua vita professionale e sentimentale, assistiamo di fatto alla nascita del lato umano di questo personaggio ed รจ lรฌ che capisci che il lungometraggio potrebbe avere qualcosa da raccontarti.
Ci sarebbe molto altro da dire sulla trama ma la necessitร di evitare spoiler non ci consente di fare un riepilogo generale senza toccare alcuni importanti risvolti narrativi.
Per il resto, c’รจ qualche piccolo errore funzionale; alcune sequenze non sembrano essere state troncate troppo presto senza dare una dinamica completa delle azioni. Anche in questo caso non potremo entrare nei dettagli ma non si tratta di imperfezioni particolarmente fastidiose.
Visivamente, Venom รจ spettacolare. Le scene di azione sono calibrate bene e trasmettono la giusta suspence. Forse, proprio per il fatto che il film viaggia su delle rotaie tutte sue, contribuisce a rendere unica la fruizione dello spettacolo (da parte dello spettatore).
Conclusioni
Venom infatti si manifesta come una voce nella testa di Eddie pronta ad avvisare degli imminenti pericoli o come spesso succede, a chiacchierare come se fosse un amico invisibile.
E’ in questo frangente che qualcuno potrebbe intuire che Eddie rappresenta tutti noi e analogamente a lui, ognuno possiede una parte “Venom”. Come Robert Louis Stevenson ci insegna nel classico “Lo strano caso del dottor Jeckyll e del signor Hyde”, bisogna concederci del tempo per conoscere meglio noi stessi e trovare un equilibrio su quello che ci divide, nel bene e nel male.
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