Ormai Hollywood ha trovato la chiave di lettura giusta per trasporre i videogame sul grande schermo. Gran Turismo è l’ennesimo esempio di come questo trend sia in crescita, e Neill Blomkamp c’è riuscito alla perfezione. Il film traspone la vera storia di Jann Mardenborough, passato dalle corse eSport con simulatore per videogame a quelle in pista in seguito alla vittoria del GT Academy della Nissan.
Sembrerebbe una storia impossibile solo a raccontarla, eppure Jann ha realizzato il suo e Blomkamp ha catturato perfettamente la realizzazione del sogno di questo ragazzo. Il regista sembra aver quasi catturato l’essenza poetica che prova il pilota nello scendere in pista alla guida della macchina del Team Nissan. Sensazioni trasmesse al pubblico anche grazie ad un grandissimo David Harbour.
Gran Turismo: la Grande interpretazione di. David Harbour buca lo schermo
Oltre al giovane Jann, interpretato da Archie Madekwe, nel cast c’è anche un bravissimo David Harbour che mette in scena Jack Salter, preparatore del giovane pilota. Ormai lontano dalle corse a causa di un incidente, Salter punta sul ragazzo per tornare a sorridere attraverso le corse ed Harbour riesce a trasmettere agli spettatori tutta la grinta e la voglia di rivalsa dell’ex pilota.
Adrenalinico ed emozionante, la telecamera di Blomkamp segue Jann ad ogni curva ed in ogni sorpasso che viene accentuato da Harbour, che durante le diverse gare lo guida tramite radio. Non mancano le emozioni ed i punti bassi in questa sorta di biopic, durante il quale ci sono anche dei punti bassi che proprio Jann dovrà superare.
Gran Turismo segna anche il ritorno di Olando Bloom, nei panni di Danny Moore, capo del marketing in cerca di giovani giocatori per lanciare il progetto della Nissan. Proprio Moore è la mente dietro questa incredibile storia, senza di lui, infatti Jann Mardenborough non sarebbe diventato lo storico pilota che dal simulatore per Play Station è riuscito a sedersi su un sedile di un auto da corsa.
La storia vera dietro al videogame: un format che funziona
Lo avevamo visto funzionare già in Tetris di AppleTv. Trasporre elementi dei videogame unendoli alla perfezione con la vita reale. In Gran Turismo, durante le gare, vediamo i contrassegni classici che indicano le autovetture dei partecipanti, e delle volte la grafica cambia, diventando come quella del videogame. Un mix che sembra essere la ricetta giusta per il successo delle prossime trasposizioni che arriveranno targate Play Station e Sony.
La mano del regista si vede e Neill Blomkamp ha voluto renderla personale, con alcuni primi piani interessanti e sfocando tutto ciò che era sulla sfondo. Le corse e gli incidenti, in generale le scene girate durante le gare, sono tutto perfettamente chiare. Usando un montaggio dinamico che alterna momenti di concentrazione di Jann a pistoni e parti del motore in movimento, la pellicola non risulta mai noiosa.
Gran Turismo: la volontà supera ogni difficoltÃ
Jann nella vita reale ha dimostrato tanta tenacia e forza di volontà , riuscendo ad inseguire il suo sogno raggiungendolo. Il padre del ragazzo, interpretato da Djimon Hounsou (Aquaman, Shazam e Black Adam), cerca di spronarlo a fare altro oltre a giocare ai videogame, ma Jann, imperterrito non lo ascolta. Un finale che per chi conosce la storia vera potrebbe non essere innovativo, ma al netto di qualche cambiamento, leggermente romanzato per il film, la storia del giovane Mardenborough è incredibile.
In conclusione Gran Turismo è un film da vedere, che sa emozionare e tenerci sulle spine in modo quasi ipnotico. Blomkamp non ha deluso le aspettative e dopo Humandroid e District 9, torna alla ribalta, anche se con un titolo più manstream, facendo parlare di sè. Se Gran Turismo sarà un successo con molta probabilità vedremo altri videogiochi trasporti per il cinema.
Voi che ne pensate di Gran Turismo? Andrete a vedere il film o lo avete già fatto? Fatecelo sapere con un commento.
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