Al giorno d’oggi, i bambini si trovano ad affrontare un crescente numero di sfide sociali. Pressioni per conformarsi agli standard, aspettative elevate e la continua esposizione ai media possono sovraccaricare i più piccoli, la cui identità è in costante divenire. Capire e affrontare queste pressioni è diventato un argomento centrale per genitori, educatori e coloro che operano nel settore dell’infanzia: è per questo che Hasbro, multinazionale leader nel settore dei giochi e dell’intrattenimento, ha deciso di intraprendere una nuova ricerca – effettuata online da Research Without Borders nel Regno Unito – ispirata dalla personalità fuori dagli schemi di Furby, rivelando così dati significativi sulla percezione che hanno i genitori delle pressioni sociali a cui sono sottoposti i bambini e le bambine. I risultati sono sorprendenti: due terzi (65%) dei genitori riconosce che i loro figli si sentono inibiti nel mostrare il loro vero io, temendo il giudizio altrui. Un aspetto ancora più preoccupante è che l’87% dei genitori crede che le proprie figlie siano particolarmente vulnerabili a tali pressioni. Le bambine, infatti, sembrano sentire maggiormente il peso della società su come dovrebbero apparire e comportarsi, con il 56% dei genitori che nota una pressione nei confronti delle figlie riguardo l’abbigliamento, seguito dalle pressioni delle influenze online (48%) e dalle aspettative legate al proprio aspetto fisico (46%).
L’unione di intenti
Resistere alle pressioni sociali e rimanere fedeli alla propria autenticità è fondamentale per il benessere individuale e per lo sviluppo di una solida autostima. Ogni bambino ed ogni bambina possiede un insieme unico di qualità, talenti e passioni che, se espressi liberamente, non solo arricchiscono la propria esperienza di vita, ma contribuiscono anche alla diversità e allo sviluppo della società nel suo insieme. Lo sa bene Furby, l’animaletto dalla personalità dirompente che è stato in grado, nei decenni, di stregare e di far divertire numerose generazioni con le sue peculiarità, diventando così l’emblema dell’importanza del celebrare la piena espressione di sé. Per venire incontro alle necessità dei più piccoli, e per supportare i genitori nell’impresa di valorizzare la loro unicità e nell’insegnare come resistere alle aspettative sociali, il migliore amico di ogni bambina e bambino si è confrontato con gli psicologi che collaborano con Therapyside, realtà da sempre impegnata nell’abbattere lo stigma associato alla salute mentale e rendere l’assistenza psicologica più accessibile a tutti.
Le parole della psicologa
“I dati della ricerca condotta da Hasbro mettono in luce quanto il processo di costruzione dell’identità, nelle nuove generazioni, si stia evolvendo in una direzione complessa che integra esperienze relazionali offline ad una costante e sempre più precoce esposizione sul web che impatta sull’immagine corporea quanto sull’autostima dei ragazzi e delle ragazze. La paura del giudizio altrui, come si evince nella percentuale riscontrata (65%), riguarda trasversalmente entrambi i generi. Il campione preso in considerazione, minori tra i 6-15 anni, mostra come il tema della libertà di esprimere sé stessi all’interno del gruppo dei pari sia diventato un aspetto costellato da più criticità, prima fra tutte quella relativa all’aspetto fisico, ma anche e soprattutto all’aderenza o meno ai modelli veicolati dai social network” afferma la Dottoressa Claudia Campisi, psicologa che collabora con Therapyside.
“La fragilità rilevata nelle bambine e nelle adolescenti, inoltre, conferma il bisogno “emergenziale” di creare spazi di ascolto, di confronto e di elaborazione dedicati al supporto di un processo di sviluppo personale meritevole di fondamenta solide. Gettare le basi per un’autostima pronta alle sollecitazioni dell’età adulta prevede una rete di sostegno nel tempo che dalla famiglia si estenda agli altri adulti significativi e alle istituzioni che accompagnano la crescita dei nostri ragazzi. Oggi la costruzione dell’identità è il risultato di più esperienze relazionali, molte delle quali, soprattutto in adolescenza, sono mediate dal web, altre di natura esclusivamente virtuale. Una delle sfide educative odierne è rappresentata, pertanto, dal lavoro sulle emozioni. Questo per insegnare loro a riconoscerle in sé stessi e negli altri (empatia), per rispettare le diversità in un’ottica inclusiva e con l’obiettivo di sviluppare e acquisire competenze soft utili per la vita.”
Celebrare le differenze
Furby è dotato di una gamma di emozioni e reazioni che si sviluppano progressivamente grazie alla costante interazione con ogni bambino e bambina: è per questo che l’evoluzione della sua identità riflette la diversità del carattere umano e celebra le differenze che rendono ogni bambino speciale. Incoraggiando i più piccoli a prendersi cura di lui e a guidarlo attraverso una varietà di attività e giochi, l’animaletto peloso più famoso e simpatico di sempre diventa uno specchio delle loro emozioni e pensieri, stimolando i bambini a esplorare e abbracciare le proprie singolarità. Che vogliano rilassarsi con la mediazione, muoversi a ritmo di danza o insegnare a Furby nuove frasi, il rapporto tra Furby e il bambino non solo arricchisce l’esperienza di gioco, ma si rivela anche come un prezioso strumento capace di aiutare i bambini a comprendere e valorizzare la loro identità, promuovendo un ambiente in cui essere sé stessi non solo è accettato, ma profondamente celebrato!
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