Il fantasy puro
Nel corso della mia vita ho letto decine e decine di romanzi fantasy approfondendo e ricercando quella che è una delle categorie più belle della letteratura. Dopo tutti questi anni ho imparato a distinguere il fantasy in diversi sottogeneri e purtroppo , è da quando sono adolescente che non leggo quello che è il mio sottogenere di fantasy preferito: “Il fantasy classico”. Quel Fantasy senza essere scontato e banale, senza teen drama e soprattutto con un’ambientazione concreta e solida. Dove magia e intrigo politico si fondono a personaggi subdoli e cavalieri scintillanti. Ecco, questo è per me il fantasy classico e sono ben lieto di dire che “I Giardini della Luna” primo volume della saga Malazan, rientra perfettamente nella descrizione.
Giardini di una luna rosso sangue
Laseen con un poderoso colpo di stato, spodesta l’imperatore Kellanved e si insidia sul trono. Da qui sempre più bramosa di potere, fa partire una campagna di conquista contro le città libere, diffondendo un clima di tensione e malcontento su tutto il regno. A fare da sfondo a questa estenuante guerra ci sono innumerevoli personaggi guidati, da proprie ambizioni, riscatti personali o più semplicemente dal “fato” che in connubio perfetto di scrittura interagiscono fra di loro, destabilizzando l’equilibrio del mondo.
La storia non si concentra mai in una parte specifica, e di paragrafo in paragrafo, esplora l’intero continente. Dall’assedio di Pale alle colline Gadrobi Erikson ci porta a vivere emozioni costanti. Ti ritrovi a patteggiare per gli arsori dei ponti in un capitolo quando poi nel successivo scopri che ci sono divinità che brutalmente interferiscono con il corso degli eventi, anzi il più delle volte ne sono loro gli artefici e non puoi non idolatrarle. E come con le regioni e i ruoli, Erikson gioca molto anche con i personaggi alcuni molto emblematici come il combattuto Paran o il formidabile Dujek. Sono tutti ben caratterizzati, e anche quelli che apparentemente sono al margine, giocano un ruolo significativo all’interno della trama. Un punto di forza, è infine la descrizione accurata e precisa del mondo, delle culture ma soprattutto dell’astrologia e cosmologia.
La belllezza del vecchio stile
Erikson, è stata un’incredibile scoperta! Non conoscevo questo autore, né le sue opere e leggerlo è stata una goduria per chi come me adora “IL” fantasy. Ho rivisto in questo libro, tante caratteristiche che mi hanno fatto appassionare al genere, ma purtroppo è un volume con il quale ci vuole davvero tanta pazienza. La scrittura, è molto leggera e di base il libro scorrerebbe bene, se non fosse che ci viene presentata come detto prima una mole infinita di personaggi. Molte volte, sono dovuto ricorrere alla lista di “attori” presente all’inizio del libro per capire, di chi si stesse parlando e questa “confusione” è data anche dal fatto che i paragrafi spesso brevi, ti fanno saltare da un luogo all’altro non facendoti completamente ambientare con il capitolo appena letto.
Ma questa particolarità che per i più potrebbe essere un difetto, io l’ho apprezzata tantissimo! Mi ha fatto ricordare la difficoltà del leggere “Il Signore degli Anelli” con tutti quei luoghi e nomi. Inoltre, è interessante lo stile dell’autore che parte subito con il botto dando per scontato che chi lo sta leggendo sia un amante del genere. Non si ferma mai, e di pagina in pagina si scoprono sempre più indizi che ti arricchiscono la trama e ti fanno entrare sempre più in questo magnifico mondo. Amerete alcuni dei personaggi e ne odierete altri, tradimenti e uccisioni si rapportano splendidamente ad amicizie e sorprendenti colpi di scena E’ un romanzo che consiglio a chi come me ha una grande nostalgia per il classico. Vedere ben caratterizzata l’ambientazione e cosi ben sviluppate le trame, è davvero un bel ritorno al passato.
Riguardo l’autore
Steven Erikson, nato a Toronto, ha trascorso la sua infanzia nella città di Winnipeg ed ha vissuto per molti anni nel Regno unito. E’ un esperto archeologo e lo si nota in maniera particolare nel suo romanzo, in cui inquadra ed approfondisce tante tematiche del settore.
“I giardini della luna” sono stati il suo debutto nella narrativa fantasy facendolo candidare per il World Fantasy Award.
L’edizione italiana è stata affidata ad Armenia che ne ha pubblicato i primi otto volumi.
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