Io sogno per vivere è una raccolta di interviste e riflessioni personali del regista Steven Spielberg, pubblicata dalla casa editrice Wudz, il 6 marzo del 2024.
Trama
Attraverso le parole di Steven Spielberg, il libro ci offre un affascinante viaggio all’interno della mente di uno dei più grandi registi di tutti i tempi, dai primi filmati amatoriali realizzati durante l’infanzia fino agli ultimi successi hollywoodiani.
Le interviste e gli articoli svelano i retroscena dei suoi film più famosi come Lo Squalo, E.T. – L’Extraterrestre e Jurassic Park, pellicole che lo hanno consacrato come il maestro dei blockbuster, un genere che oggi gode di rispetto perché ha dimostrato di poter fare buon cinema di intrattenimento, affrontando temi spesso profondi.
Raccontandosi ai microfoni, Spielberg spiega come nasce un’idea, come si sviluppa un progetto e quali sono le sfide che affronta durante le riprese. Fondamentale è trovare la giusta sintonia con i membri dello staff e che anche il regista, nonostante sia il direttore dei lavori, sappia ascoltare e sia in grado di confrontarsi con i suggerimenti di produttori e addetti al set.
Spielberg parla dei registi e degli scrittori del passato che lo hanno ispirato e che hanno contribuito a formare il suo stile unico.
Infine, riflette sul potere del cinema di emozionare, di informare e di ispirare come è successo con Schindler’s List, film che gli è valso l’Oscar come Miglior Film nel 1993 e ha dimostrato al mondo che il regista fosse in grado di dirigere film impegnativi che andassero oltre le storie di alieni per tutta la famiglia; Schindler’s List ha, infatti, cambiato il modo di fare cinema, sia per lo stesso Spielberg che per Hollywood.
“Penso che sarebbe un modo terribile di vivere la vita: sapere quali saranno i tuoi prossimi cinque film per i prossimi dieci anni”.
Recensione
Il libro è molto scorrevole, salvo alcuni punti in cui il regista si dilunga in tecnicismi propri del mondo del cinema. Sarebbe consigliato conoscere almeno parte della sua filmografia per capire i riferimenti sottesi alla narrazione, ma anche un profano può affrontarne la lettura e appassionarsi al suo lavoro.
Il libro è estremamente immersivo e permette di entrare nella vita di un uomo che, dalla cameretta di Phoenix, sognava di camminare sul Red Carpet e, nonostante l’educazione rigida impostagli dal padre e il divieto di guardare la televisione, durante l’adolescenza ha iniziato a girare filmini amatoriali e farsi pian piano un nome.
Molte delle storie raccontate, trovano conferma in The Fabelmans, l’ultimo film di Spielberg (2023) che è insieme autobiografia e accorata lettera d’amore al cinema che, come spiega durante le interviste presenti nel libro, è sempre stata una dolce via di fuga da percorrere con cura.
Una delle sue dichiarazioni più belle, infatti, riguarda l’impegno da dedicare alla settima arte che deve essere sentito dal profondo e non programmato macchinosamente: fare un film su un determinato soggetto senza pensare a quanto incasserà , ma a cosa trasmetterà il pubblico.
Per questo motivo, nel libro è dato largo spazio al già citato Schindler’s List, pellicola che Spielberg ha particolarmente sentito vicina per le sue origini ebraiche e su cui ha lavorato notte e giorno, costringendo la troupe e il cast a sopportare stanchezza e freddo dei luoghi in cui un tempo sorgevano i campi di concentramento.
Se si è appassionati di cinema, in particolare delle opere di Steven Spielberg, questo libro è una lettura imprescindibile perché permette di conoscere meglio il regista, di scoprire i segreti del suo mestiere e di apprezzare ancora di più i suoi film.
Il libro potete trovarlo QUI
L’Autore
Steven Allan Spielberg nasce a Cincinnati (Ohio) il 18 dicembre del 1946.
Da sempre appassionato di cinema, durante gli anni scolastici, realizza cortometraggi amatoriali e, a soli ventidue anni, firma il suo primo contratto con la Universal Studios. Il debutto alla regia avviene nel 1971 con il film tv Duel, ma sarà consacrato quattro anni dopo con il blockbuster Lo Squalo, caposaldo di un genere.
Regista versatile, comincia a mettersi alla prova con diversi film che, negli anni ’80, dimostrarono il suo talento nel settore: Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), I predatori dell’arca perduta (1981), E.T. – L’Extraterretre (1982), Il colore viola (1985) e L’impero del sole (1987).
Negli anni ’90, realizza film di grande successo, tra cui Jurassic Park (1993), Schindler’s List (1993), premiato con due premi Oscar come miglior regista e miglior film, e “Salvate il soldato Ryan” (1998).
Seguono A.I. – Intelligenza artificiale (2001), Minority Report (2002), La guerra dei mondi (2005), Munich (2005), Indiana Jones e il regno dei cristalli di skull (2008), Lincoln (2012), Il ponte delle spie (2015), Ready Player One (2018) e The Fabelmans (2023).
Oltre a essere regista, Spielberg è produttore e filantropo dal momento che ha fondato la Amblin Entertainment, una casa di produzione cinematografica di grande successo, e la Shoah Foundation, un’organizzazione dedicata alla conservazione della memoria dell’Olocausto.
Oggi è considerato un maestro del cinema che ha influenzato generazioni di cineasti e spettatori.
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