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Le Bizzarre Avventure di Jojo: la nostra recensione dello spin-off Crazy Diamond’s Demonic Heartbreak

Torniamo a Morio-cho con un’avventura altamente spettacolare, ma non sempre così ‘bizzarra’

É finalmente approdato anche nei lidi italiani il primo volume de Le Bizzarre Avventure di Jojo: Crazy Diamond’s Demonic Heartbreak, scritto da Kōhei Kadono e disegnato da Tasuku Karasuma. Questo spin-off della maestosa opera del Maestro Hirohiko Araki è composto da tre volumi ed attualmente è stata rilasciata soltanto la prima delle tre parti. La storia si svolge in un periodo di tempo tra la fine di Stardust Crusaders (parte3) e l’inizio di Diamond is Unbreakable (parte 4). Dopo un’attenta lettura ed analisi del primo tankobon, ecco qui la nostra recensione!

L’aspetto dell’opera

Il primo volume è presentato da Star Comics con una sovracopertina degna dei volumi di medio-alta qualità, con costina viola che va a richiamare il classico colore usato dalla casa editrice per Jojo. Togliendo la sovracoperta svettano i disegni di Boingo come siamo sempre stati abituati a vederli, in quanto quest’ultimo è uno dei protagonisti della vicenda. Qui abbiamo una piccola differenza con alcune delle edizioni uscite prima rispetto all’Italia, come ad esempio quella francese: in questo caso la sovracopertina non è double-face e l’interno non mostra una stampa alternativa. In Francia, infatti, viene data la possibilità di capovolgerla per ottenere una seconda copertina.

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Per quanto riguarda i disegni, questa volta non si tratta della mano di Araki, ma del maestro Tasuku karasuma, famoso per il manga No guns life. Svettano su ogni tavola con un tratto molto preciso e sicuro, in grado di richiamare fortemente quelli dell’opera originale. Tuttavia, nonostante il volume sia pieno di citazioni a tavole celebri e jojo pose molto in linea con l’opera madre, non sono sempre prettamente portatori di quell’iconicità caratteristica dello stile di Araki; rimanendo comunque un piacere per gli occhi.

I personaggi: chi conosciamo da Le Bizzarre Avventure di Jojo?

I personaggi sono tutti caratterizzati molto bene, sia quelli di cui avevamo già fatto conoscenza in passato, sia quei pochi nuovi introdotti. Vediamo Josuke Higashikata ancora un po’ immaturo, portatore di uno stand che è già in grado di controllare, ma con poca cognizione di causa. Inoltre possiamo vedere anche il ritorno di Hol Horse, vero protagonista della vicenda, che in questo caso ricopre la parte del ‘Jo-bro‘ che non è mai riuscito a ricoprire in passato. Il rapporto tra i due è ancora solo abbozzato, ma si riesce comunque a percepire una certa chimica.

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Il retaggio di Dio si fa sentire notevolmente. Non solo perché vengono fatti continui riferimenti alla morte di Kakyoin tramite sua cugina Ryoko o tramite flashback. Quest’aura negativa non è nemmeno dovuta al pappagallo portatore di stand addestrato insieme a pet shop, fulcro di tutta la vicenda. Ma si percepisce perché l’autore è stato in grado di portare alla luce quanto l’influenza di Dio fosse potente nei suoi sottoposti e quanto sia riuscito ad instaurare un controllo tale da permanere negli anni come ombra del passato difficile da mandar via.

Iconicità e aderenza con l’opera madre

Sebbene si tratti di una storia davvero molto intrigante, che ti coinvolge sin da subito con rimandi al passato, misteri e carisma dei personaggi, si percepisce che non si tratta della mano di Araki. Non solo per i disegni, ma più in generale per l’anima che ha la storia in sé. Nonostante sia davvero notevole e di grande intrattenimento, non sempre si riesce a percepire quell’atmosfera tipica de Le Bizzarre Avventure di Jojo, con quel misto di irriverente, grottesco e bizzarro.

Il lavoro del maestro Karasuma è eccellente e la storia riesce ad intrattenere a meraviglia. Tuttavia mentre si sfogliano le pagine permane quella sensazione di star leggendo una vicenda ben costruita, basata sullo stand power system e ambientata nell’universo di Phantom Blood, ma senza percepirne le stesse atmosfere. Gli elementi inventati da Araki sono presi e proposti con un altro sapore, come se si stesse leggendo qualcos’altro.

É importante far presente, inoltre, che sebbene si tratti di un’opera ufficiale e riconosciuta da Hirohiko Araki, non è canonica con l’universo madre. Forse l’intento era proprio quello di attingere a piene mani da un universo già avviato e stabile, per poi dare un sapore un po’ più autoriale dal punto di vista di Kadono e Karasuma.

Avete già letto questo ottimo spin-off de Le Bizzarre Avventure di Jojo? diteci cosa ne pensate con un commento!


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