Tim Burton, regista di tantissime opere ormai impresse nella cultura pop cinematografica (Edward Mani di Forbice, La Fabbrica di Cioccolato, Dark Shadows, Big Fish, ecc.), si cimenta, per la prima volta nella sua carriera, alla regia di una serie tv riguardante La Famiglia Addams, precisamente su Mercoledì; nella recensione capiremo se Burton e gli showrunner Alfred Gough e Miles Millar sono riusciti nell’intento di creare un prodotto fedele alle prime vignette dedicate alla celebre famiglia.
Trama e svolgimento
La serie segue le vicende scolastiche di Mercoledì Addams: dopo aver tentato un omicidio in piena regola, Gomez e Morticia decidono di trasferire la loro figlia nella loro scuola frequentata in adolescenza, cioè la Nevermore, una scuola al limite del paranormale; Mercoledì cercherà cosi di ambientarsi in un luogo apparentemente calmo, ma fitto di misteri, omicidi e nuove compagnie “anormali” e non.
Lato tecnico: regia e fotografia
Chiariamo subito un dubbio: senza Tim Burton, la serie non avrebbe avuto quello “sprint” artistico che tutti si aspettavano; essendo il primo approccio per il regista in una serie tv, notiamo subito che l’operazione è riuscita, denotando un sunto di tutte le opere cinematografiche dirette precedentemente. I primi 4 episodi della serie hanno alla regia la firma dell’autore, e si vede: atmosfere gore, horror e teen si mescolano creando un connubio perfetto, con scenografie davvero azzeccate con una cura particolare riguardo i costumi e la realizzazione fisica dei personaggi. La restante metà della stagione è diretta da due registi che, seguendo la strada tracciata da Burton, riescono ad incanalare il suo stile con abilità. Degna di nota la colonna sonora di Danny Elfman (braccio destro di Tim Burton e Sam Raimi), capace di creare parecchia atmosfera e reinventare il tema principale della famosa famiglia Addams.
Sceneggiatura e recitazione
Gli showrunner Millar e Gough, non nuovi al mondo seriale e televisivo (Smallville, Shannara Chronicles), riescono a trovare un equilibrio perfetto nella serie: bilanciare i comportamenti di Mercoledì Addams, approcciando atmosfere teen e accomunarle ad omicidi, doppi giochi, colpi di scena e molto altro, garantisce un intrattenimento mai sopra le righe ma adatto al contesto della serie. Jenna Ortega, che interpreta Mercoledì Addams nella serie, si dimostra un’attrice talentuosa e capace di dare vita ad un personaggio oltre al panorama cinematografico in modo davvero estraniante, donando caratteristiche mai viste ed una prima, una reale evoluzione del personaggio a contatto con altri coetanei e vecchie conoscenze (Mano è un personaggio davvero azzeccato); i comprimari della serie svolgono un buon lavoro di recitazione, sebbene alcune presenze più giovani non riescano a dimostrare tutto il loro talento.
Menzione d’onore per Catherine Zeta Jones e Luis Guzmán, rispettivamente interpreti di Morticia e Gomez Addams: personaggi trasposti dai primi disegni dell’autore Charles Addams, gli attori restituiscono una buona interpretazione dei personaggi, non facendo rimpiangere le precedenti apparizioni cinematografiche.
Considerazioni finali
La serie su Mercoledì si rivela un prodotto ben riuscito, capace di rappresentare un’evoluzione del personaggio e di cercare nuova linfa per raccontare delle storie adatte alla componente degli Addams: regia, fotografia e scenografia spiccano nella produzione, restituendo su schermo un impatto molto affascinante, come solo Burton sa fare; gli 8 episodi sono importanti per la costruzione della serie che si destreggia fra nuove amicizie, omicidi ed inquietanti rivelazioni senza alcun calo di ritmo. Una serie da guardare per rituffarsi nel mondo della famiglia Addams, più precisamente nell’adolescenza di Mercoledì.
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