Quando si pensa ai fumetti oppure ai manga, le prime immagini che ci attraversano la mente sono le figure di alti grattacieli oppure di graziose casette giapponesi con le pareti di carta.
Ma questa volta, l’ondata di novità nel mondo dei fumetti non viene né dagli USA né dal paese del Sol Levante, bensì da casa nostra.
Omen Nomen ha iniziato la sua rivoluzione “tutta italiana” nel 2017 ed ora è tornato con un secondo, entusiasmante volume.
Nomen Omen nasce dalla fantasia di due artisti italiani ovvero Marco B. Bucci e Jacopo Camagni.
Marco B. Bucci, classe 1981, si diploma all’Istituto d’arte nei primi anni Duemila ma nonostante la sua passione per la grafica e l’illustrazione, riesce ad approdare presto nel mondo dell’editoria come scrittore e sceneggiatore.
Jacopo Camagni,si specializza come illustratore presso la bottega di Andrea Venturi e diventa, in poco tempo,un volto noto nel mondo del fumetto tanto da collaborare con Monkey Punch per un volume inedito di Lupin III.
Camagnie Bucci fondano nel 2004 lo Studio Dronio,etichetta artistica sotto cui esce il loro primo fumetto: “Magna Veritas”, pubblicato in Francia da Soleil.
Trama
Rebecca, detta Becky, è una giovane ventunenne newyorkese. La ragazza soffre di acromatopsia ovvero riesce a vedere il mondo intorno a lei soltanto in bianco e nero con alcuni, fugaci, sprazzi di colore. Nonostante la sua malattia, Becky è una fotografa ed un’esperta di tecnologia e uso dei social networks. Un giorno, Rebecca rimane vittima di un incidente ed una strana creatura le ruba il cuore: da quel momento,la giovane viene a conoscenza di una realtà parallela alla sua,abitata da fate, streghe, creature mitologiche e controllata dalla magia.
Nel secondo volume, il lettore scoprirà che Becky è una strega e possiede un grande potenziale dentro di lei (detto Berserk)ma non è in grado di controllarlo. Grazie all’anziana Lady MacBeth ,Becky scoprirà come veicolare la magia nella tecnologia e salvare i suoi amici dalle grinfie del re di Arcadia, l’elfo Taranis.
Scrivere con i colori
La grande abilità di Jacopo Camagni come illustratore emerge prepotentemente fin dalle prime tavole del fumetto. La matita di questo incredibile artista accompagna il lettore nel mondo di Becky, permettendogli di vedere in bianco e nero al pari della protagonista: gli unici spruzzi di colore servono a far risaltare alcuni dettagli oppure aiutano il lettore a distinguere i ricordi dai momenti presenti.
La struttura corporea dei personaggi è molto dettagliata ed anatomicamente perfetta, dalla punta dei capelli fino ai piedi, senza tralasciare i dettagli come le zone genitali. Di solito, sono molto più presenti le nudità femminili ma in Nomen Omen, sono molte le tavole che presentano uomini nudi, visti anche frontalmente. Le scene esplicite (etero e gay) non sono mai volgari, nonostante la cura con cui vengono rappresentate.
Considerazioni
All’inizio del fumetto, il lettore viene catapultato in un mondo di caos: Becky, avvolta dalla luce verde radioattivo dei suoi antenati,fluttua come uno spirito sulla città di New York. Nei suoi occhi,però, non si legge soltanto furia e rabbia, quanto anche disperazione, paura, smarrimento. Rebecca è una metafora perfetta di quel momento di crisi, che spesso affligge i ragazzi di vent’anni: si esce dalle superiori, le responsabilità aumentano, il mondo si aspetta qualcosa dai giovani ma loro non sanno che cosa dargli.
Rebecca è smarrita, alcuni dei suoi amici sono scomparsi, ma ritrova il personaggio di Lady MacBeth che la guida verso una nuova conoscenza di sé. Se all’inizio della storia Becky è una ragazza smarrita, in balia di eventi più grandi di lei, al termine la vediamo cresciuta, cambiata, più responsabile e con maggiore fiducia in sé stessa e nelle sue capacità.
Becky troverà un modo di utilizzare la magia attraverso la tecnologia, descrivendole come due facce della stessa medaglia. La tecnologia è il modo in cui l’uomo può agire in modi che non sarebbero possibili nel mondo reale e la magia, alla fine, è la stessa cosa.
Bucci e Camagni sono stati in grado di unire l’antico con il moderno in maniera fluida, per niente forzata, dove è piacevole vedere streghe che fanno incantesimi con gli smartphone.
Nomen Omen non è rivoluzionario soltanto per aver unito l’antico eil moderno, ma anche per aver portato in Italia un nuovo fumetto “LGBT friendly” che include personaggi di vari orientamenti sessuali, come le mamme della protagonista.
Ed ora che avete letto, correte in fumetteria! Non perdete questa fantastica storia!
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