NerdPool.it One Piece: la recensione della sorprendente serie live-action Netflix

One Piece: la recensione della sorprendente serie live-action Netflix

Era una prova complicata quella che Netflix si era prefissata si superare, ovvero trasporre One Piece in live-action. Una missione che in molti credevano fosse impossibile, viste anche le prova fallimentari con Cowboy Bepop e Death Note, ma sinceramente parlando, la serie prodotta da Netflix ha superato la prova.

Forse la prova non è stata superata completamente, in quanto la serie ha qualche sbavatura, proprio negli effetti visivi che già dal trailer un po’ scricchiolavano. Guardando il prodotto finito, però, sono pochissime le scene nelle quali la realizzazione in CGI sbava leggermente, e sono molti più i pregi che accompagnano questa nuova produzione Netflix.

- PUBBLICITÀ -
One Piece. (L to R) Colton Osorio as Young Luffy, Peter Gadiot as Shanks in season 1 of One Piece. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Se poi si vuole spaccare il capello in quattro e cercare altri difetti, è evidente la narrazione corre parecchio, accelerando lo scorrere degli eventi. Questo magari per molti potrebbe essere un problema, soprattutto per gli appassionati di One Piece, in quanto alcune scene vengono ridotte o tagliate, ma ne giova sicuramente la trama che è molto più scorrevole. Non era facile trasporre l’epopea di Oda in live-action senza tralasciare alcune cose, ma sembra che per la prima parte della saga sia andata bene.

Ogni personaggio è perfettamente sviluppato ed ha una narrazione propria. Un montaggio coordinato con i flashback che raccontano la storia dei protagonisti, è stata la scelta azzeccata per parlarci di tutti i personaggi della ciurma, che ci accompagnerà alla ricerca del One Piece.

- PUBBLICITÀ -

Monkey D. Luffy – Inaki Godoy

L’attore messicano, Inaki Godoy ha messo in scena perfettamente l’essenza di Luffy, impersonando il capitano perfettamente. Si vede la mano di Oda nella scrittura e nei dialoghi, in quanto ogni personaggio mantiene perfettamente la caratterizzazione che troviamo nel manga. Per quanto riguarda Luffy, un appunto va fatto per gli scontri e le scene d’azione che lo vedono protagonista, visto che qualche volta gli effetti non reggono.

Certo, si contano sulle dita di una mano le note stonate, notandosi più che altro quando il GomGom viene inquadrato in primo piano, come nel trailer durante lo scontro con Alvida. Durante le altre scene, grazie ad una regia fatta di tagli e montaggi, non vediamo sempre le mosse di Luffy in primo piano, evitando così di farci notare l’errore che potrebbe esserci dietro l’angolo.

Il rapporto con i membri della ciurma, soprattutto con Zoro, è ben realizzato, ed anzi questo Luffy è più serio in molti momenti, a differenza di quello che conosciamo. Non mancano le battute tipiche di One Piece, in quanto, proprio Oda ha recentemente dichiarato che voleva distaccarsi dai classici manga Battle sulla piazza. Insomma, Inaki Godoy è un Luffy perfetto, soprattutto perché l’attore ha realizzato il sogno di interpretare il suo personaggio preferito.

Roronoa Zoro – Mackenyu

One Piece. Mackenyu Arata as Roronoa Zoro in season 1 of One Piece. Cr. Casey Crafford/Netflix © 2023

Mackenyu ha recentemente dichiarato che Zoro è il suo personaggio preferito di One Piece, ed avendo molta fiducia nel progetto di Netflix ha deciso di accettare il ruolo. L’attore ha corso un grande rischio, soprattutto perché dopo il fallimentare ruolo da protagonista nei panni di Pegasus, ne I Cavalieri dello Zodiaco, non poteva sbagliare nuovamente.

Mai scelta fu più azzeccato per Mackenyu. Il suo Zoro è uno dei personaggi meglio riusciti della trasposizione di Netflix e soprattutto perché quasi tutte le scene di combattimento le ha girate lui. Così come lo ha fatto ne I Cavalieri dello Zodiaco, l’attore americano è un maestro di spada, e si è specializzato nell’uso della tecnica con due spade per la serie di One Piece.

Enigmatico, scontroso ma sempre leale, Zoro è perfettamente messo in scena da Mackenyu che è entrato perfettamente nel personaggio. La profondità con la quale viene raccontata la sua storia, con un montaggio alternato grazie a dei flashback è emozionante, e rimane impressa anche a chi conosce già il passato di Zoro. Promosso a pieni voti anche Mackenyu, una piacevole ed incredibile sorpresa in One Piece.

Nami – Emily Rudd

One Piece. Emily Rudd as Nami in season 1 of One Piece. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Forse l’attrice più conosciuta dell’intero cast, Emily Rudd ha infatti preso parte ai film della trilogia di Fear Street, sempre targati Netflix ed ad altre serie tv, prima di interpretare Nami in One Piece. La sua Nami è intensa, e ci regala una delle storie più emozionanti dedicata alla ciurma di Cappello di Paglia. In live-action le origini di Nami rendono ancora di più, grazie anche alla bravura della Rudd che riesce a trasmettere emozioni anche a chi già conosce la storia della navigatrice. Soprattutto anche grazie all’adattamento delle sue origini, leggermente cambiate, ma che rendono alla perfezione sullo schermo.

Il primo incontro con Nami è leggermente differente da come Oda lo ha disegnato nel manga, ma anche così funziona perfettamente. Il suo approfondimento e tutta la storyline che la riguardano centrano il punto del suo personaggio, così anche come il rapporto con la ciurma che all’inizio non è idilliaco ma che lentamente diventa profondo.

Questa Nami si avvicina molto a quella del manga, furba e di buon cuore la Rudd traspone alla perfezione quello che si cercava nel suo personaggio in One Piece. Purtroppo si inizierà a criticare per la poca fedeltà fisica dell’attrice, ma non bisogna soffermarci sul fisico, in quanto la Rudd è visivamente identica a Nami.

Usopp – Jacob Romero

One Piece. Jacob Romero Gibson as Usopp in season 1 of One Piece. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

La miglior sorpresa dell’intera serie, in quanto l’attore jamaicano naturalizzato statunitense ha messo in scena un Usopp incredibile. L’Usopp che conosciamo nel manga è un personaggio dedito alle battute ed è il comedy relief di One Piece, per questo non pensavo potesse funzionare in live-action. Nella serie realizzata da Netflix, invece, Usopp fa delle battute, ma ha anche diversi momenti seri che gli danno una caratterizzazione leggermente differente dalla controparte cartacea.

La storia di origini cattura ed è ben realizzata, e per chi non conosce la materia di base, rimane interessante anche la storia che gira intorno alla puntata che lo riguarda, adattata in modo coerente, anche se sono state cambiate alcune cose. Romero è stato perfetto, uno dei personaggi che meno mi piace dell’anime, è diventato d’improvviso quello che più mi ha sorpreso. L’attore ha catturato l’essenza di Usopp, divertente quando serve e comprensivo nei momenti opportuni. Promosso a pieni voti, anche tutto ciò che gira intorno a lui.

Sanji – Taz Skylar

One Piece. Taz Skylar as Sanji in season 1 of One Piece. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

L’attore spagnolo interpreta Sanji e già dalle prime battute, anche merito della colonna sonora che accompagna le scene in cucina, ci porta alle ambientazioni che abbiamo amato nell’anime. La voglia di cercare di conquistare Nami, con qualche battuta degna di Sanji, ed il rapporto con Zeff mentre cucina, lo rendono incredibilmente identico alla scrittura di Oda in One Piece.

Si inizia anche ad intravedere quel rapporto di odio ed amicizia che lo lega a Zoro, e tra loro scatta quella scintilla che caratterizzerà anche ogni scena che li vedono apparire insieme. Ovviamente, anche la sua storia di origini rende meglio in live-action che nell’anime, soprattutto merito della bravura degli attori che hanno regalato agli spettatori un altro momento incredibilmente emozionante.

La stonatura, forse, riguarda proprio le scene di lotta che lo vedono al centro dell’azione. Infatti a differenza di Zoro, i suoi movimenti non sembrano sempre fluidi, ma come accompagnati da elementi meccanici che fanno sembrare i calci volanti che scaglia poco reali, stonando con le altre scene. A parte questo piccolo dettaglio, Taz Skylar ha trovato la chiave di lettura perfetta per mettere in scena il cuoco che vediamo in One Piece.

Buggy – Jeff Ward

One Piece. Jeff Ward as Buggy The Clown in season 1 of One Piece. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Altro dubbio che riguardava la serie di One Piece era quello verso la realizzazione di Buggy ed i suoi poter. In quanto il clown non ha mai veramente convinto gli appassionati della saga, soprattutto dopo i trailer. Messo in scena, invece, il personaggio interpretato da Jeff Ward è perfetto, inquietante e meschino, Buggy ha sorpreso sin dalla sua apparizione, risultando una delle sorprese della serie.

Ward, che abbiamo già visto in Agent Of Shield, ha reso il villain in modo perfetto. La scrittura del personaggio è anche qui cambiata, perché non è così sopra le righe come nel manga, ma rende l’idea della follia che lo accompagna. La realizzazione del potere PuzzlePuzzle, non stona, anche grazie ad un gioco di luci che rendono l’effetto del potere più facili da mettere su schermo. La sua storyline, anche in questo caso, è leggermente cambiata, ma non si è scostata completamente dalla trama principale.

Arlong – McKinley Belcher III

One Piece. (L to R) Jandre Le Roux as Kuroobi, McKinley Belcher III as Arlong in season 1 of One Piece. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

La serie di One Piece ci regala il primo pericolo per Luffy ed i suoi compagni, ovvero Arlong interpretato da McKinley Belcher III. L’attore è conosciuto principalmente per Ozark, serie Netflix, qui interpreta Arlong, l’uomo pesce che è la minaccia principale della serie. Purtroppo la resa sullo schermo degli uomini pesce stona leggermente, paragonandola agli essere umani, ma questo è stato forse l’unico modo che hanno avuto per trasporli senza modificarli troppo.

Per il resto non cambia molto dal personaggio che abbiamo conosciuto: crudele e spietato. Lo scontro che lo vede combattere contro Luffy è degno di nota, così come anche il palazzo di Arlong sul finale di stagione. Alcune scene che riguardano l’uomo pesce, purtroppo, soprattutto sotto l’acqua non sempre danno giustizia alla serie, con alcuni effetti poco credibili.

Da Garp a Shanks, One Piece ci regala alcune soddisfazioni

Non solo i personaggi intorno ai quali gira la storia sono bene scritti ed interpretati, ma anche quelli che non vediamo spesso hanno regalato molte soddisfazioni. Partendo proprio da Garp, interpretato da Vincent Regan, ci ha regalato un vice ammiraglio della marina ottimo, che al tempo stesso tiene a Luffy, ma che a suo modo vuole cercare di indirizzarlo per la retta via.

Ben scritto anche Coby, il giovane incontra Luffy e qui siamo quasi alla perfezione della trasposizione col manga. Infatti, qui Coby è letteralmente quello della controparte cartacea che cresce e si evolve fino alla chiusura della serie, anche e soprattutto anche grazie all’aiuto della ciurma di Cappello di Paglia.

One Piece. Steven Ward as Mihawk in season 1 of One Piece. Cr. Casey Crafford/Netflix © 2023

Personaggio importante sia per la crescita di Luffy come lo conosciamo, sia per la trama, è quello di Shanks. Peter Gadiot ha fatto un grande lavoro nell’interpretarlo e la scrittura che lo descrive è ottima. Ormai è inutile ripeterlo, ed è evidente come niente sia stata registrato senza che Oda mettesse il suo marchio di fabbrica sulla serie. Stesso discorso vale per Dracule Mihawk, il membro della Flotta dei Sette sembra essere uscito direttamente dal manga.

Lo scontro con Zoro è emozionante ed incredibile, non avrei mai creduto che messo in scena in live-action avrebbe reso in questo modo. Così come tutte, o quasi, le scene d’azione viste in One Piece, chiare e ben dirette, riuscendo a seguire in modo perfetto ciò che accade ai protagonisti.

One Piece è un live-action riuscito?

One Piece

In conclusione, si! Possiamo dire che questa volta Netflix ha avuto ragione. One Piece è un live-action che ha superato molte aspettative e che al netto di qualche difetto, soprattutto visivo, è riuscito nelle sue intenzioni, accontentare i fan ed avvicinare nuovo pubblico. Molto probabilmente in poco tempo la serie tv raggiungerà la top 3 delle serie più viste sulla piattaforma streaming, ed entro la fine dell’anno arriverà l’annuncio della seconda stagione.

Il montaggio ed il lavoro con la fotografia, aiutano molto gli effetti che sono stati usati, altrimenti sarebbe stati difficile trasporre tutto ciò che circonda One Piece alla perfezione. Prove attoriali e scrittura sono promosse, gli effetti visivi possono essere realizzati ancora meglio, ma il cuore e l’anima dell’opera originale sono presenti e si sentono moltissimo.

One Piece. Iñaki Godoy as Monkey D. Luffy in season 1 of One Piece. Cr. Casey Crafford/Netflix © 2023

La mano di Eiichiro Oda c’è ed è molto presente, facendo nuovamente innamorare i fan e sicuramente farà incuriosire i neofiti, magari convincendoli a leggere il manga. Insomma, One Piece potrebbe aver cambiato nuovamente le carte in tavola nel mondo delle trasposizioni, dove troppi anime e manga sono stati trattati con i piedi dai rispettivi adattamenti.

Quando finisce la serie, rimanete collegati, perché c’è una scena post-credit che vi farà saltare dalla sedia.

Voi che ne pensate della serie tv di Netflix? Vi è piaciuta? Fatecelo sapere con un commento.


Scopri di più da NerdPool

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

- PUBBLICITÀ - spot_img
Hai già letto tutto quello che c'è su NerdPool.it? Scopri le altre news, le curiosità o le nostre recensioni!
Ha colti tutto di sorpresa la serie live-action di One Piece, che ha adattato l'opera del manga di Oda. Personaggi ben caratterizzati, con scene che riportano alle atmosfere che abbiamo amato nel manga, durante il viaggio insieme a Luffy ed alla sia ciurma. Un montaggio che caratterizza le diverse puntate, alternando le storie della ciurma. Netflix ha forse trovato il punto di svolta nelle trasposizioni di anime e manga. L'attesa è stata ripagata ed i fan non vedo l'ora della seconda stagione.One Piece: la recensione della sorprendente serie live-action Netflix