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PSICOPOMPO di Amélie Nothomb: recensione

La mitologia greca presenta Hermes come colui che ha il dono di traghettare le anime ma è nell’iconografia cristiana che si manifesta sotto forma di uccello. Psicopompo di Amélie Nothomb, edito Voland, è un’ autobiografia aviaria che si riversa nel genere dell’autofiction, è un portale, un condotto capace di mettere in ascolto i morti, il loro è un silenzio felice.

Trama

In questo trentaduesimo romanzo Amélie Nothomb ci parla del suo amore per gli uccelli e per il loro volo, della sua infanzia errabonda al seguito del padre diplomatico, della violenza subita appena dodicenne sulla spiaggia di Cox’s Bazar in Bangladesh. A cui fanno seguito il trauma, l’anoressia come crudele possibilità di resurrezione e infine il potere salvifico della scrittura con la severa disciplina necessaria… Pagine intrise di intimità per il romanzo più personale e autobiografico della pluripremiata e amatissima autrice belga. Un libro diverso dai precedenti ma che allo stesso tempo li illumina tutti.

“L’uccello diventò una presenza costante in me. Fu come se avessi acquisito di colpo la visione laterale.Vissi quel cambiamento come una rivoluzione: vedere il mondo di lato era una tale novità che non sapevo cosa dire ”.

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Recensione

Il trentaduesimo romanzo di Amélie Nothomb non è altro che una traversata nell’universo aviario, un viaggio dal potere immaginifico, un microcosmo dove abita lo spirito rivoluzionario dello scrittore. 

Amélie Nothomb nasce a Kobe (Giappone) e sarà per sempre una viaggiatrice errante. Nishio – san cantore di fiabe tradizionali giapponesi e l’immagine della Gru scolpiranno i suoi ricordi di bambina. Amèlie è figlia di un diplomatico belga, attraversa e si immerge senza timori in culture antiche, la sua è una visione dell’alto, frutto di sofferenze e rivelazioni.

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Giappone, Cina, Bangladesh sono cieli sconfinati dove osservare il volo impavido degli uccelli. Saper volare è sempre un rischio, un azzardo, contempla l’accettazione della morte. Volare è venire a patti con se stessi. Fu così che  e a un certo punto l’uovo si schiuse: “la violenza delle mani del mare aveva strappato via il guscio, non ero più l’uovo che ero stata. Pulcino senza piume, dovevo acquisire lo status di uccello. Sarebbe stato mostruosamente difficile”.

La violenza sessuale le assottiglierà il corpo, ma l’anima, fatta di sostanza eterea e indefinita cercherà sempre una scusa per spiccare il volo. La Nothomb si scopre psicopompo, una traghettatrice di anime capace di sintonizzarsi sulle frequenze dei morti.

Quello dei non vivi è un silenzio loquace: “Lo psicopompo deve rendersi disponibile. Questo non significa che debba smettere di vivere”. Può dedicarsi alle proprie occupazioni e nel frattempo di tanto in tanto dire dentro di sé alla persona che se n’è andata: Se vuoi ci sono. Così si scoprono le correnti aviarie, migrazioni che confluiscono nella scrittura, specchi riflessi di invenzioni invisibili.

Trovate questo magnifico libro QUI.

L’Autrice

Nata a Kobe, Giappone, nel 1967 da genitori diplomatici, oggi vive tra Bruxelles e Parigi.
Scrittrice di culto non solo in Francia – dove ha esordito nel 1992 con Igiene dell’assassino, il romanzo che l’ha subito imposta – pubblica un libro l’anno, scalando a ogni uscita le classifiche di vendita.
Innumerevoli gli adattamenti cinematografici e teatrali ispirati ai suoi romanzi e i premi letterari vinti, tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo, e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore.
Sete, uscito in Francia nel 2019, è arrivato secondo al Prix Goncourt dello stesso anno.
Primo sangue, suo trentesimo romanzo, si è aggiudicato il Prix Renaudot 2021 e il Premio Strega Europeo 2022.
Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Voland.


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