Un host che sta distruggendo la sua vita in una Tokyo onirica eppure molto realistica. Questo è Sangue, una nuova graphic novel edita da Bao Publishing scritta da Eleonora C. Caruso con i disegni di Noah Schiatti. Una storia che fa riflettere e ci trascina tra le strade di Kabukicho fino al lato più oscuro e intimo dei suoi personaggi. Scopritelo insieme a noi.
Una ferita da rimarginare
Shun è uno degli host più richiesti a Kabukicho. Gli host sono uomini che in alcuni locali intrattengono clienti donne, le fanno bere, ci parlano, danno supporto, fanno sentire le sue clienti capite e anche amate. Shun riesce molto bene in questo suo lavoro, ma adesso è deluso dalla sua vita, in particolare dopo che Yuri, una sua cara amica, è morta suicida. Si trova anche sconsolato dalla città di Tokyo e da tutto quello che lo circonda. Si chiede che cosa fare, che direzione dare al suo futuro, come comportarsi ora che anche la sua salute è compromessa a causa del vivere la notte bevendo e facendo bere altre persone.
Nella sua vita indecisa e solitaria una sera incontra Toru, un ragazzino giovane che deve crescere e imparare come va il mondo. Il suo fratello gemello si sta allontanando da lui e questo lo scombussola non sapendo trovare la sua identità . A Shun questo giovane così ingenuo e sperduto provoca simpatia e affetto. Trova piacere nel suo contatto spensierato, non dovuto a soldi o ad altri interessi come gli succede a causa del suo lavoro. Questo lo turba ma lo mette anche di fronte a tutti i dubbi della sua vita che non vuole affrontare.
Sangue segue Shun, la sua vita e il suo percorso di cambiamento arrivato ad un punto di non ritorno. Il personaggio è molto ben caratterizzato e presentato per come è, senza fronzoli. Lo stesso mondo degli host viene presentato senza abbellirlo ma anzi mostrando tutte le sue storture e problematiche. Problematiche non non riguardano solo le donne, spesso sole e che cercano nei locali di host un po’ di conforto e amore, anche se pagato e di finzione. Infatti è interessante e non molto raccontata ed esplorata la vita degli host stessi. Svolgono un lavoro complesso, hanno problemi di pregiudizi e una vita difficile; devono tenersi in forma e di bell’aspetto rispettando certi standard – emblematica la tavola di un collega di Shun quando si toglie le lenti a contatto che trasformano completamente il suo sguardo.
In tal senso Shun è un personaggio affascinante a partire dal suo aspetto. Essendo mezzo italiano ha una bellezza esotica che lo ha portato ad essere un top rank, uno dei migliori in circolazione. Adesso però sta raggiungendo una certa età , e la sua carriera si avvicina alla fine. Come vivere con la nomea di host addosso? E lui davvero cosa cerca e cosa vuole fare? Deve trovare risposta a queste domande, aiutato a suo modo da Toru che gli sta vicino in maniera disinteressata e rivanga anche il suo passato, le sue origini italiane e la voglia di tornare là , ritrovando forse una parte di se.
C’è comunque da dire che Sangue è una storia tipicamente giapponese. Nonostante le autrici siano italiane sono riuscite in tutti gli aspetti a ricalcare la cultura giapponese e il vivere nella frenetica Tokyo. Cosa per nulla scontata e direi davvero ammirevole e importante. Personalmente credo che ci sia da sottolineare come la città stessa sia un personaggio della storia. Tokyo la si ama e la si odia, è il centro di tutto si vuole raggiungere ma anche andarsene via, ti distruggere fisicamente e psicologicamente. Una città delle illusioni che alla lunga non riesce a darti nulla di tutte le speranze e aspettative che ti da all’inizio. Mi ha ricordato il bellissimo Tokyo Love Story sempre edito Bao Publishing che mostra questo aspetto della città . Ma leggendo altri manga vedrete che i ragionamenti dei personaggi sono giapponesi e non filtrati. Questo è un pregio di Eleonora che ho avuto il piacere di leggere altri suoi libri e sceneggiature e ritrovo anche qui la complessità psicologica dei suoi personaggi e la sua attenzione all’ambientazione e alle storie che la contraddistinguono.
Bellissimo anche il disegno di Noah Schiatti e l’uso del colore che differenzia i diversi mood e ambienti della storia: il rosso del locale host, Tokyo nei toni del blu per la sua intensa vita notturna, il verde del passato di Shun che richiama anche la Toscana e le sue colline. Insomma è facile immergersi in Sangue, nel suo ambiente e nei suoi personaggi complessi e a suo modo distanzi che però allo stesso tempo ci colpiscono perché si trovano ad affrontare situazioni che abbiamo vissuto o potremmo vivere nelle nostre vite, scelte da compiere, persone con cui relazionarci e andare oltre un rapporto superficiale. Capire cosa vogliamo fare per il nostro bene. E ciò rende questo fumetto molto bello e profondo e assolutamente da leggere.
Ringraziamo Bao Publishing per averci fornito una copia digitale di Sangue per poterlo recensire. Volete altri titoli Bao da leggere sotto l’ombrellone e non? Potete trovarli qui! E voi avete letto questa nuova graphic novel e cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti e continuate a seguire NerdPool per essere sempre aggiornati sui vostri fumetti e manga preferiti!
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