A distanza di qualche mese dall’uscita del primo volume di Simulacri, divorato una sera di Lucca Comics & Games, la voglia di capire qualcosa di più sul gruppo di amici dell’Elba era forte.
Bucci, Camagni ed il team dietro questa bellissima serie, un unicum in Sergio Bonelli Editore per tematiche e linguaggio, sono abili nel celare ai lettori la realtà sui fatti accaduti quella notte.
Sebastiano sembra essere tornato nelle vite dei suoi amici. Ma la domanda che attanaglia tutti è: come è possibile?
Brecce ruota intorno ad un momento catartico: la scena del sabba. Il momento di estasi, allucinazione e sballo organizzato dal gruppo per dare l’addio a Duccio si trasforma in una simbiosi di anime e corpi. Le sostanze allucinogene, unite all’uso di alcool, fanno riaffiorare dal buio le paure dei protagonisti.
Ognuno dei protagonisti reinterpreta in maniera delirante la morte di Seba, vedendosi come i diretti responsabili della sua scomparsa. Ognuno di loro in circostanze diverse; ognuno di loro in un punto diverso dell’isola. L’unica cosa che accomuna le diverse visioni è la presenza di esseri d’ombra.
A complicare ancora di più il tutto è la sequenza finale dell’albo: Seba lo abbiamo sempre avuto davanti, nel primo numero. Solo che nessuno di noi poteva saperlo. E lui è li, su una sponda dell’isola, con quel suo ghigno a chiudere la storia ed accrescere in noi i dubbi e le domande.
Simulacri si conferma una piacevole novità in casa SBE, ma perfettamente in linea con lo storytelling di Bucci e Camagni. Il loro sceneggiare non è mai banale o lineare, segue strade contorte ma che portano sempre ad un meraviglioso tramonto.
Menzione particolare va fatta per i colori di questa serie. Le cromie utilizzate accompagnano la narrazione differenziando le situazioni reali da quelle legate agli incubi dei protagonisti. I toni si fanno più cupi e le cromie più innaturali lì dove l’incubo prende il posto della realtà , dove i fantasmi tornano dal passato e sovrastano ogni certezza.
Allo stesso modo il lettore più si addentra nella storia e più abbandona ogni certezza, ogni simpatia per i protagonisti, ogni preferenza, lasciandosi cullare nell’incubo di Simulacri.
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