Sul numero di Weekly Shonen Jump uscito questo lunedì è finito Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba. Dopo 205 capitoli giunge a termine la storia di Tanjiro che voleva sconfiggere tutti i demoni e far tornare “normale” sua sorella Nezuko. Un finale arrivato inaspettatamente ma forse va bene così. Qui alcune riflessioni e il nostro pensiero su questo ultimo capitolo.
Un nuovo ARC? No, grazie!
Direi che è giusto iniziare dicendo che forse è meglio così. Forse è un bene che l’opera di Koyoharu Gotouge sia giunta alla sua conclusione all’apice del suo successo. L’anime uscito lo scorso anno è stato apprezzatissimo dal grande pubblico, mentre il manga ha superato i record di vendite del lunghissimo One Piece. Qualcuno direbbe che è da stupiti terminare proprio ora, ma siamo sinceri. Visti i precedenti di altre amate serie forse proseguire con un nuovo ARC, un nuovo nemico e simili avrebbe rovinato la serie. Insomma allungare il brodo è sempre un problema sopratutto se non si ha una struttura che lo permette.
Nel già citato One piece, ad esempio, si può aggiungere abbastanza facilmente una nuova tappa al viaggio di Rufy e compagni, un nuovo pirata nemico da affrontare per un motivo o per l’altro. In Demon Slayer il nemico principale, Muzan Kibutsuji è stato sconfitto nel capitolo 203. Con lui tutti i demoni smettono di esistere, chiudendo non solo il percorso di Tanjiro, ma anche quello di tutta la Squadra degli Ammazzademoni. Quindi con quale strano stratagemma sarebbe potuta proseguire la serie? Tutte le opzioni non sono attuabili se guardiamo alla storia e sopratutto agli ultimi capitoli della serie con la definitiva sconfitta del nemico da parte di Tanjiro. Qualsiasi modo per proseguire la storia alla fin fine ci avrebbe quasi sicuramente fatto storcere il naso…
Inoltre ricordiamo che l’obbiettivo primario di Tanjiro era innanzitutto far tornare umana sua sorella Nezuko. Anche questo aspetto si è risolto. Nel capitolo 196 di Demon Slayer la medicina della signora Tamayo ha funzionato e Nezuko non è più un demone. Quindi c’è una cura contro i demoni, gli esseri umani possono essere salvati e non uccisi. Non ci sono motivi per combattere ancora.
Non neghiamo che ci sarebbe piaciuto leggere ancora di Tanjiro, Nezuko, Zenitsu, Inosuke e gli altri personaggi (rimasti in vita s’intende). Però è giusto che una storia molto solida e ben costruita non venga “rovinata” dal marketing sfruttando il successo che sta avendo. Ci fa piacere che ci sarà uno spin-off e delle light novel dedicate ad esempio a Rengoku. Ma la storia principale è giustamente finita. E questo finale è molto particolare, ma indubbiamente poetico e consolatorio.
Un futuro splendente e sereno
L’ultimo capitolo di Demon Slayer è ambientato nel futuro, il nostro futuro. Un mondo senza demoni e dove ci sono dei personaggi dall’aria familiare. Sono i nostri personaggi reincarnati in una versione moderna. Addirittura alcuni di loro sono imparentati con i “vecchi protagonisti”, sono i loro bis nipoti e non solo come aspetto ma come carattere. Yoshiteru Agatsuma sembra davvero la copia del suo bis bisnonno Zenitsu e adora la sua autobiografia o presunta tale.
Compaiono molti dei personaggi che abbiamo amato nel corso della serie, alcuni in una veste inedita, come ad esempio Aoba, discendente di Inosuke, che è un botanico. Però ci sono altri che hanno una sorta di lieto fine. Giyu può finalmente ridere e scherzare con gli altri allievi morti di Sakonji, i fratelli Sabito e Makomo, in una maniera quasi commovente. Insomma l’idea di reincarnare i personaggi e dare un finale dolce alle loro storie spesso tormentate mi è molto piaciuto. Certo però questa questione poteva essere migliorata.
Yoshiteru lo dice riflettendo con la sorella Toko sulla biografia di Zenitsu: la sua impressione è che i suoi antenati abbiano raggiunto la pace. Secondo me era una parte che doveva chiudere e non aprire questo ultimo capitolo. E anche l’ultima vignetta, per quanto molto dolce, poteva essere un inizio. Doveva mostrare che non solo persiste il ricordo del gruppo degli Ammazzademoni (seppur in una versione romanzata), ma i loro spiriti hanno trovato una nuova vita da poter vivere, lasciandosi alle spalle tutto il dolore subito nella lotta con i demoni.
Demon Slayer tra passato e futuro
Il passato e il futuro dovevano essere maggiormente collegate. Avrei voluto che Demon Slayer dicesse in maniera più esplicita cosa hanno fatto i personaggi dopo la sconfitta di Muzan, non solo farlo sottintender. Lo spazio dato alle nuove reincarnazioni risulta forse troppo anche se mostra in poche pagine le loro dinamiche, i loro legami e quasi tutti fanno una seppur breve comparsa. Trovo però che sia stato positivo che il fiale non guardasse sono a Tanjiro e ai protagonisti principali. Si è cercato di coinvolgere molte più persone, dando un lieto fine a molti personaggi. Questo aspetto rende molto più collettiva la serie e fa vedere come ogni personaggio sia stato importante e abbia avuto un percorso sia singolo che comune.
Per concludere io non credo che questo finale sia brutto, anzi! Presenta degli elementi molto positivi anche se forse non sono stati sfruttati nella maniera giusta. Sopratutto credo che era da focalizzarsi di più sui personaggi che abbiamo conosciuto nel corso della serie e non tanto su delle loro reincarnazioni. Però si, abbiamo avuto un lieto fine per tutti quanti e forse questo ci deve far piacere anche se forse questo non era proprio il finale che ci aspettavamo da una serie come Demon Slayer.
E voi cosa ne pensate del finale di questa serie? Siete rimasti delusi o soddisfatti? Vi ricordiamo che potete leggerlo sull’applicazione MangaPlus! Fateci sapere i vostri pareri nei commenti e continuate a seguire Nerd Pool per essere sempre aggiornati sui vostri anime e manga preferiti!
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