È con noi Leonardo Cantone, co-creatore di Kalya insieme a Luca Lamberti di Kalya, testata fantasy di casa Bugs Comics. Benvenuto!
Che progetti a breve termine ci sono su Kalya? Continuerà su un format a cicli?
Leonardo- Sicuro Kalya è pensata a cicli narrativi. Noi abbiamo già quasi strutturato il secondo ciclo. Dico quasi perchè vediamo se abbiamo bisogno di più spazio, diciamo cosi, per concludere al meglio il ciclo ed offrire un livello narrativo migliore. Quindi valutiamo: se abbiamo bisogno di più spazio lo prenderemo, altrimenti in linea di massima l’idea è di rimanere su cicli da 12 numeri. Ovviamente il secondo ciclo non è un semplice restart: chi entra dal numero 13 può farlo tranquillamente, ma per come abbiamo concepito i cicli narrativi sono fruibili autonomamente. E’ ovvio che avendo letto Kalya dall’inizio si ha l’affresco completo dell’opera.
Avete già pensato a un finale per Kalya ? E’ già scritto o è un work in progress?
Leonardo- No, il finale è già scritto, sappiamo già come andrà a finire. Stiamo tracciando la strada per arrivarci. Per citare Luca (Lamberti, ndr) per scrivere una buona storia si deve iniziare dal finale. Ed è una cosa che condivido appieno, durante il processo creativo dell’opera. Lavorando, come dicevamo, a cicli narrativi si parte dalle macrotrame fino al filo d’erba nel campo. Dal generale al particolare. Quindi dal ciclo, al passaggio narrativo, all’albo, alla tavola, alla vignetta.
La seconda stagione, dicevi, è già stata scritta tutta quindi?
Leonardo- Si. E della terza abbiamo già i macro eventi necessari allo sviluppo.
Viste le novità portate a Lucca Comics, tra le altre Galdor, ci possiamo aspettare altri spin-off inerenti il mondo di Kalya?
Leonardo- Quando scriviamo Kalya l’abbiamo pensata da fan. Nel senso: io da fan, cosa vorrei avere di questa serie? Vorrei un’enciclopedia sul suo mondo ? Vorrei uno spin-off su questo personaggio? Proprio per dare modo al fan di conoscere al meglio il mondo all’interno del quale si muove il personaggio che segue. Tra l’altro un’altra cosettina uscirà a breve ed un’altra un po’ più in la. Facciamo le stesse cose che da fan compreremo e vorremmo. Ma anche per diversificare l’offerta. Ad esempio: Kalya è un personaggio in crescita, quasi senza identità , che sta costruendosela. Galdor invece è un uomo fatto e finito, ed è interessante capire come è arrivato a quel punto. Due personaggi diversi da loro, ma due facce della stessa medaglia, Theia.
La mitologia di Kalya e i personaggi della “compagnia”, si espanderanno o rimarranno quelli che abbiamo già conosciuto?
Leonardo- Noi Theia l’abbiamo immaginato come un mondo verosimile, ciò che vediamo è una parte di questo mondo. Ovviamente, se ci sarà la possibilità poter esplorare altre parti di questo mondo lo faremo. Kalya è solo UN abitante di Theia. Ma all’interno di questo universo narrativo ci sono infiniti personaggi e specie. Quindi se ci sarà la possibilità , perché no! Il world building che abbiamo fatto, oltre a dare solidità al personaggio, serviva anche per eventuali espansioni future.
Avete creato un mondo con chiari riferimenti di genere ma contempo rimasto originale a se stesso, ed ha potenzialità immense.
Leonardo- Chiaramente abbiamo dovuto rimanere entro certi canoni. Ad esempio Zelda ha rivisto completamente l’idea di fantasy. Ma chiaramente è un prodotto diverso e aveva un target diverso ed è un gioco che si è costruito una fan base piano piano. Kalya invece era un prodotto nuovo, destinato al pubblico delle edicole che è più generalistico. Di conseguenza alcune cose dovevano rimanere fisse come le specie ed alcuni elementi classici del fantasy, o il prodotto non sarebbe passato per quello che voleva essere. Abbiamo quindi dovuto dare delle coordinate già note, ma su quelle coordinate giocare. Ad esempio per i nani abbiamo voluto evitare l’aspetto classico. Ne abbiamo ad esempio modellato il cranio sugli australopitechi: non sono nati cosi, ma abitando nelle terre dove c’è il fondamento della densità , la loro morfologia ha subito determinati mutamenti. Tutti gli abitanti di Theia sono modellati dal mondo che li circonda. Noi non volevamo rifare Il signore degli anelli o l’ottimamente scritto Dragonero: volevamo fare il nostro all’interno di un bacino conosciuto.
E ci siete riusciti. Grazie per il tempo dedicato Leonardo!
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