Qualche giorno fa è uscita sulla pagina la nostra recensione di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald. Poiché quella precedente era un’analisi spoiler free, che poteva essere forse fin troppo generale, quella che andremo a fare oggi è un’analisi accurata e più dettagliata.
DA QUESTO MOMENTO SONO PRESENTI SPOILER
La recensione
Se siete fra i tanti che aspettavano con ansia l’uscita del nuovo capitolo di Animali Fantastici, potreste non contenti di aver speso i soldi del biglietto.
Questa recensione seguirà passo per passo l’articolo precedente in modo da rendere questa e quell’analisi il più precisa possibile.
La trama
Come vi avevamo detto, I Crimini di Grindelwald si apre con la fuga proprio del villain dalla prigione americana. Grazie ad una magia di trasfigurazione, Grindelwald, nei panni di Abernathy, riesce ad eludere la sorveglianza del MACUSA.
Il film ci mostra quindi Newt all’interno del ministero della magia britannico, impegnato in un’udienza che avrebbe permesso al protagonista di viaggiare fuori dal Regno Unito se avesse accettato un lavoro al ministero. Rifiutando l’incarico, Newt è costretto a rimanere sul suolo inglese.
Al ministero della magia britannico facciamo la conoscenza di Lita Lastrange e Theseus Scamander, primo amore e il fratello del protagonista, verso i quali Newt ha un rapporto controverso vista la relazione e l’imminente matrimonio tra i due.
Dopo l’udienza riusciamo a vedere per la prima volta Silente e scopriamo che la presenza di Newt a New York era stata pilotata dal futuro preside di Hogwarts.
L’irruzione in casa del protagonista di Queenie e di un incantato Jacob porteranno Newt a dover dirigersi a Parigi per incontrare Tina che offesa per un articolo letto su un giornale di gossip, non rivolge più la parola a Newt.
Mentre si trova in missione per conto del MACUSA nella capitale francese, Tina finisce nelle mani di un certo Yusuf Kama.
Nel tentativo di scoprire la sua identità , anche Creedence si troverà anch’esso a Parigi, dove con Nagini, lavora per un circo itinerante.
Grindelwald marca stretto l’obscuriale, ma senza mai essere d’intralcio direttamente con i suoi obiettivi. Nella capitale francese riesce a corrompere la mente di Queenie che, scappata dopo un litigio con Jacob, cerca invano la sorella. Qui il mago oscuro tiene un comizio con i suoi interlocutori, che si convincono sempre più della bontà delle sue idee.
La regia
Già dalla scena di fuga di Grindelwald la regia è molto confusa e non è chiaro cosa succeda. I neri troppo profondi, intervallati da un bianco accecante non permettono allo spettatore di godere della scena.
Per tutto il resto del film la regia rimane abbastanza anonima fino a ricadere nella scena dei flashback di Lita. Quando l’auror apre il suo banco di scuola ritrova le incisioni fatte ai tempi della scuola ed inizia a ricordare. In queste scene la telecamera ha una specie di tremolio che a prima vista potrebbe sembrare un problema in sala di proiezione. Questa convinzione svanisce appena vi confronterete con amici che hanno visto Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald in sale diverse.
Unica scena da applauso alla regia è quella del discorso finale di Grindelwald che fa trasparire in tutto e per tutto la drammaticità e il carisma del personaggio.
Grossa pecca del montaggio nella scena finale è durante la rivelazione dell’identità di Credence nel castello di Nurmengrad. Appena prima che Grindelwald sveli al personaggio chi è veramente, vediamo per qualche fotogramma il volto di Silente, espediente davvero pessimo per far arrivare lo spettatore alla soluzione. Sarebbe bastata la sola fenice e la rivelazione a far sussultare lo spettatore.
La sceneggiatura
Dopo aver visto questo film capirete che il nome Animali Fantastici è solo una trovata di marketing per avere più fascino sui fan di Harry Potter. Il nome infatti non rispecchia più il film. Ne I Crimini di Grindelwald gli animali approfonditi saranno solo quello del Zouwu, una sorta di dragone cinese e i Matagot, felini molto minacciosi usati come guardia nel ministero della magia francese.
Gli errori di sceneggiatura sono davvero tanti e molto grossolani visto che la sceneggiatrice è anche l’autrice dei libri. Se la Rowling si era dimostrata abbastanza capace nella stesura del primo film, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda I Crimini di Grindelwald.
Analizzando il film ci si ritrova a farsi diverse domande a cui non si riesce a dare una risposta.
Perchè Grindelwald non è scappato subito visto che si era trasfigurato in Abernathy?
Quando ci viene presentato il personaggio di Grindelwald ci viene detto che gli è stato tagliata la lingua per via della sua fine arte oratoria. Quando viene caricato sulla carrozza per essere trasferito, scopriamo che in realtà era Abernathy, e viceversa. Quindi lui teoricamente poteva andarsene in qualsiasi momento.
Perchè Queenie incanta Jacob? Ma sopratutto perchè la ragazza scappa a Parigi?
Jacob è innamorato fin da Animali Fantastici del personaggio di Queenie e il finale del film ci aveva lasciato intendere che i due sarebbero tornati insieme.
La più piccola dei Goldstein però incanta Jacob per costringerlo a sposarla a tutti i costi. Dopo che Newt lo libera dall’incantesimo, Jacob, (ci) spiega che non può sposare Queenie per via della legge che impedisce ai babbani di stare insieme ai maghi. La ragazza però non sopporta la verità e scappa a Parigi dalla sorella.
Tutto questo lascia lo spettatore un po’ sconcertato visto che nel torto era proprio la ragazza.
Jacob infatti non nega di amarla o di non volerla sposare, anzi tutt’altro.
Quando siamo nel mondo reale e quando in quello magico?
Come in tutti i film di Harry Potter esiste un passaggio segreto per andare dal mondo reale a quello magico. La differenza tra i due mondi è molto netta e data dall’eccentricità dei vestiti. Mantelli lunghi e cappelli strani erano la normalità . In Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald nonostante venga mostrato l’ingresso in pieno stile Diagon Alley, non è mai chiaro se la scena sia ambientata nel mondo magico o in quello reale.
La scelta dei costumi è stato l’elemento determinante in questa confusione. Gli abiti della comunità magica, sono fin troppo simili a quelli del mondo reale.
Era una profezia o una poesia?
Tutto Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald si basa sul presupposto che Creedence sia il Lastrange perduto.
Questo presupposto è dato da un’ipotetica profezia fatta da Tycho Dodonus e pronunciata da Yousuf Kama.
“Quel figlio bandito,
la figlia disperata
tornano vendicatori
dall’acqua in gran volata”
Fin da subito questa teoria è messa in discussione, e il film ci dice esplicitamente “potrebbe essere solo una poesia”.
Alla fine tutto si rivela quello che è, una semplice poesia.
Crollando il presupposto originario, tutto il film si rivela senza senso e privo di ogni qualsivoglia utilità ai fini della saga di Animali Fantastici.
Alla fine infatti il film si rende utile solo per l’approfondimento del personaggio di Grindelwald e l’introduzione di Silente che si dimostra essere un burattinaio abile.
Credence conosce gli incantesimi?
Prima di rivelare al personaggio la verità Grindelwald regala a Credence una bacchetta. Prima dei titoli di coda, vediamo il personaggio che lancia un incantesimo per sfogarsi.
Come però ci viene chiaramente detto nel primo Animali Fantastici, Credence non conosce alcun tipo di incantesimo essendo rimasto segregato all’interno di un orfanotrofio refrattario alla magia. Inoltre ancora una volta la Rowling manipola a suo piacimento la questione del “è la bacchetta che sceglie il mago e non il contrario”.
Questi due elementi dovrebbero impedire a Credence di usare ogni suo talento magico.
Il patto di sangue ha senso di esistere?
Si! Molti si sono lamentati del fatto che il patto di sangue tra Grindelwald e Silente crei grossi problemi con lo scontro tra i due quando erano giovani e ricercavano il “Bene Superiore”. Come riportato da Wikipedia però lo scontro è tra Grindelwald ed Aberforth mentre Silente resta ad osservare la scena. Il patto di sangue che impediva ai due di colpirsi a vicenda sarebbe potuto anche esistere. Silente come ammette lui stesso, ha sempre avuto paura di scoprire chi tra il fratello e il “migliore amico” avesse colpito la sorella.
Attori e Personaggi
Come già detto nella recensione precedente gli attori più convincenti sono stati Jude Law e Johnny Depp.
I rispettivi Albus Silente e Gellert Grindelwald hanno reso perfettamente l’idea di due personaggi uguali, dal grande intelletto e con capacità oratoria fuori dal comune, ma contrapposti.
Uno dei personaggi sfruttati peggio è quello di Nicolas Flamel. L’alchimista francese è un “normale” mago con la mania per le pozioni.
In realtà la Rowling avrebbe potuto scrivere un personaggio babbano che attraverso lo studio dell’alchimia è riuscito ad attirare l’attenzione della comunità magica.
I personaggi di Credence e Nagini sono quasi invisibili, il film che dovrebbe ruotare attorno all’obscuriale lo annulla. Per tutta la pellicola, infatti, i due amanti sembrano girare a vuoto per tutto il film, fino al momento della loro separazione.
Nagini che dovrebbe essere colei che ha il compito di far calmare Credence di fatto non lo fa mai e il suo personaggio si esaurisce in un banale “No Credence non farlo”.
Conclusioni
Come avrete potuto notare, il film presenta non pochi difetti e errori nella continuity sia dei libri sia dei film, ma qui stiamo parlando dal punto di vista cinematografico.
Molti si sono lamentati del fatto che il patto di sangue tra Grindelwald e Silente. Da un punto di vista puramente filmico, questa scelta era l’unico modo per non mettere da subito uno contro l’altro i due personaggi.
I film però sono diversi dai libri e ciò che sulla carta funziona, sulla pellicola potrebbe non essere la scelta corretta, anche se a scrivere le due versioni è stata la stessa persona.
Non vi aspettate di vedere l’omosessualità di Silente palesata. Nonostante il mago dica che lui e Grindelwald erano più che amici, sullo schermo non vedremo nulla che ce lo dimostri visivamente.
La pellicola quindi non osa nemmeno da questo punto di vista rimanendo un mediocre capitolo di mezzo.
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