Attack on titan è l’anime basato sul manga di Hajime Isayama, Shingeki no Kyogin, che ci accompagna dal lontano 2013, prodotto fino alla terza stagione da Wit Studio, e dalla quarte stagione in poi, dallo Studio Mappa. Attack on Titan è disponibile per lo streaming su Chrunchyroll.
L’arrivo di questo ultimo episodio, conclude la longeva saga di uno degli anime più emozionanti e significativi di tutti i tempi, che in questa recensione andremo ad analizzare!
Trama
Eren, un ragazzino che vive all’interno di una città confinata da mura invalicabili e altissime, create per proteggere la popolazione dalla minaccia dei Giganti, sogna di poter entrare a far parte del corpo di Ricerca, poiché desidera vedere il mondo esterno. Ma, un giorno, dopo anni che non apparivano per attaccare la città , i Giganti ricompaiono e gli abitanti sono costretti a fuggire; Eren, perdendo la madre, e accompagnato dalla sua sorella adottiva Mikasa e migliore amico Armin, giura a sé stesso di sterminare ogni gigante sulla terra. Tuttavia, questo è solo l’inizio di una lunga complicanza di scelte militari, che andranno a cambiare il suo destino, scoprendo retroscena inaspettati che faranno riflettere sulle proprie credenze morali sia il protagonista, che il pubblico stesso.
Attack on Titan The Final Chapters – Special 2
Nel bel mezzo del Rumbling, il boato che ha eliminato l’80% della popolazione mondiale, assistiamo fin dall’inizio all’unione delle forze tra il Reggimento del Corpo di Ricerca, che dei Guerrieri Marleyani; i quali, chi per un motivo e chi per un altro, uniscono le forze pur di salvare ciò che per ognuno di loro è più caro. Che sia una persona o un ideale, e la motivazione di Eren che lo spinge a “continuare ad avanzare” rimane avvolta nel mistero quasi fino alla fine, e uno dei pochi che cerca costantemente di comprenderlo e trovare una soluzione alternativa alla sua eliminazione è il suo migliore amico Armin.
Il ragazzo, ora Comandante del Corpo di Ricerca, accompagnato come sempre da Mikasa viene quasi immediatamente “rapito” da uno dei giganti “fasulli” creati da Eren per impedire al gruppo di impedirgli d’avanzare nel suo piano di distruzione. Infatti, mentre Armin sparisce improvvisamente, Mikasa e gli altri restano sopra il Gigante Fondatore di Eren a combattere questi Giganti che gli impediscono di raggiungere la sua nuca per ucciderlo definitivamente, mentre provano a trovare un modo alternativo per evitare l’eliminazione del loro caro amico.
I rinforzi
Mentre la situazione si fa sempre più disperata, ci viene mostrato come persino in una situazione del genere, l’odio presente tra i Marleyani e gli Eldiani, i quali cercano aiuto per i feriti presso il piccolo avamposto creato per tentare di fermare Eren Jaeger, continui a esistere. Infatti, solo dopo un teso dialogo dove si minacciavano entrambi di morte, si accordano per una sorta di tregua data la situazione.
Ma poco dopo, ad aiutare il gruppo arrivano Annie, Gabi e Falco, quest’ultimo sotto forma di Gigante con tanto di ali, e riescono a supportare l’operazione dei compagni; ma, tutti si rendono conto di essere giunti a un punto di non ritorno, prendendo un’importante decisione…
Il Capolinea in Attack on Titan
Qui l’avvertenza spoiler è d’obbligo, quindi se non avete ancora visto Attack on Titan The Final Chapters Special 2, proseguite nella lettura a vostro rischio e periocolo!
Sopra Falco, trasformatosi in Gigante Bestia dalla nave degli Azumabito con in groppa Anni e Gabi, raggiungendo gli altri compagni, tutti concordano sul fatto di non poter più cercare un dialogo per far ragionare Eren e fermare il suo piano di distruzione. Questa scelta fa rabbrividire Mikasa, la quale gli è stata sempre fedele, ma anche lei si rende conto che è la scelta più sensata da compiere, per quanto drammatica possa essere.
Cercando di recuperare Armin, Mikasa affronta ogni gigante le si pari davanti, tant’è che è Levi, a farla rallentare, calmandola dalla sua foga; volenterosa di ritrovare Armin, prezioso amico e l’unico in grado di impedire (perché Mikasa continua a sperare di trovare una soluzione alternativa) il rumbling.
L’introspezione di Armin e i Sentieri
Ma seguendo Armin, lo vediamo fare un monologo con sé stesso, sopraffatto dalla disperazione e dai sensi di colpa; e successivamente, quando si rende conto che lui può ancora fare qualcosa, può cercare di cambiare le cose, e che è importante farlo, accorgendosi che è ancora vivo e che non si tratta di un sogno, affrontiamo un viaggio nella dimensione sospesa tra la vita e la morte in cui tutti gli eldiani possono ritrovarsi.
La stessa che abbiamo visto in Attack on Titan – Special 1, ovvero i “Sentieri di Ymir”. Qui Armin incontra Zeke e insieme a lui riesce a uscire dai sentieri, concludendo insieme a lui che ciò che non è puramente essenziale, può essere altamente valido e importante per noi, anche se può sembrare banale.
Siamo nel bel mezzo della battaglia, e mentre molti personaggi combattono con tutte le loro forze, come Mikasa, Levi, Jean e anche coloro che possiedono il potere dei giganti come Reiner e Pieck, la quale vediamo trasformarsi di continuo in gigante per lottare, altri finalmente riescono a vendicarsi; e proprio in questo ultimo episodio assistiamo a delle magnifiche animazioni, sia nelle scene di combattimento che quelle più calme e rilassate, che impongono riflessioni, come soprattutto nel finale commuovente.
Combattere per il futuro nel mondo di Attack on Titan
Mikasa, dando la caccia al gigante che ha intrappolato Armin, riesce finalmente a eliminarlo recuperando l’amico, concentrandosi insieme a tutti i compagni per uccidere Eren, unica soluzione ormai possibile. Puntando tutti così alla nuca del gigante fondatore, utilizzando anche una carica esplosiva, viene fuori una strana creatura che cerca di ricongiungersi il prima possibile con Eren, il quale non è ancora morto. Decidono così che sarà Armin, trasformandosi nella sua forma di Gigante Colossale, a cercare di far esplodere ogni cosa, cercando di fermarlo.
E mentre Armin tenta di fermare Eren, entrambi nelle loro forme da gigante, Mikasa e Armin si ricordano di aver parlato con lui prima di arrivare questo punto, in delle dimensioni, dei momenti, creati appositamente da lui, o addirittura tornando indietro nel passato o in altre zone del mondo, riguardo le sue vere intenzioni. Eren si confida soprattutto con Mikasa riguardo ciò che avrebbe voluto veramente, creando per un istante la realtà che avrebbero voluto vivere, ovvero scappare insieme e tornare a casa.
Gli ultimi ricordi
Ma l’illusione dura fin troppo poco, e stringendosi per un’ultima volta ancora, Eren si raccomanda con Mikasa dicendole di dimenticarsi di lui e di buttare via la sciarpa, di essere felice. Una scena che non dimenticheremo così facilmente, come molte altre. Ma tutto questo è solo una mera menzogna, perché ciò che lui desidera davvero lo rivela ad Armin, il suo migliore amico, confessando di sentirsi in colpa, e di non aver saputo gestire le cose meglio di così, sopraffatto dagli avvenimenti del futuro e del passato, scegliendo comunque di salvare i propri amici, la sua famiglia. A costo delle vite altrui.
Eren, un vero anti-eroe che sceglie di salvare i suoi cari al posto del mondo, quasi distruggendo quest’ultimo. Così che Mikasa, Armin e gli altri, una volta morto, possano vivere in pace come anche l’isola per gli anni a venire, temuti e indisturbati dal resto delle nazioni sopravvissute, in ogni caso in inferiorità numerica e impotenti nei confronti di Paradis. Inoltre, rivela ad Armin di pentirsi di ciò che ha detto a Mikasa, rifiutando i suoi sentimenti, colei che gli è stata più vicino; e anche d’aver colpito proprio il suo migliore amico, le due cose che sapeva che avrebbero fatto più male a loro due e su cui poteva “vincere” pur di farli allontanare da lui.
Armin, però, lo rassicura dicendogli che porterà i suoi peccati insieme a lui.
“Voglio tornare a casa”
E’ ciò che pensa Mikasa, che per lei significava stare insieme ad Eren, ad Armin e ai suoi amici, magari sotto l’albero dove lui sonnecchiava sempre. Ma il suo desiderio non sarà mai soddisfatto, poiché è lei che addentrandosi nella bocca del gigante fondatore, taglia la testa di Eren che si trova al suo interno, mentre quest’ultimo la guarda per l’ultimo volta, mentre Mikasa ha le lacrime agli occhi. Questo avviene dopo i ricordi di Mikasa e prima che Armin cominci a ricordare; infatti, dopo aver rammentato ogni cosa, cerca Mikasa la quale ha tra le braccia la testa di Eren, e dopo un lungo pianto tra lacrime e urla, lei si allontana recandosi a Paradis per seppellirlo. Mentre Armin, come nella prima stagione, si ritrova a doversi distinguere nuovamente dall’essere un umano o un gigante, quando gli viene chiesto dallo stesso comandante dell’epoca.
Tutto il gruppo si salva, venendo riconosciuti come “salvatori dell’umanità ”, e tutto va come previsto da Eren.
Poco dopo, Armin e gli altri si trovano su una Nave diretta a Paradis, ognuno di loro con uno stato d’animo più sereno e con qualche cambiamento fisico come acconciature, abiti ecc.
Ma, Mikasa? Ebbene, verso la fine di Attack on Titan lei si trova proprio vicino l’albero dove Eren era solito addormentarsi, e mentre la vediamo ricordarsi del passato, piangendo, un volatile (che rappresenta Eren, che è in grado di vedere sia il futuro e il passato manifestandosi a volte in questo modo) che le avvolge la sciarpa rossa ancora una volta, rincuorandola.
Un finale che ricorderemo
Infine, Historia, ora diventata madre come vediamo, legge una lettera dopo un time-skip di tre anni dove parla di Eren e della sua eredità ; del mondo attuale in cui vivono, dell’impero di Eldia, di un nuovo esercito guidato dalla fazione degli Jaegeristi e del futuro dell’umanità , temendo vendette da parte di altre nazioni. Historia conclude con le stesse parole di Mikasa ed Eren: “Se vinciamo vivremo. Se perdiamo moriremo. Se non combattiamo, non possiamo vincere. Combattete. Combattete.”
Nelle scene post-credits possiamo vedere che Paradis si sviluppa sempre di più e che tutti i cari di Eren vivono in pace, alcuni di loro creandosi anche delle famiglie. Mikasa sembra che gli resti fedele fino alla fine, e quando anche lei muore, la si vede indossare ancora la stessa sciarpa. Gli anni passano, Paradis cresce sempre di più, ma le guerre iniziano a ripresentarsi fino a distruggerla. Verso la fine, si vede un ragazzino insieme a un cane, che giunge davanti allo stesso albero dove sonnecchiava Eren, e dove sono stati sepolti sia lui che Mikasa. Dove vi è anche un’entrata, davanti alla quale il ragazzo si ferma.
Le differenze del finale anime di Attack on Titan con il manga
Il manga di Attack on Titan è sempre stato adattato in anime in modo molto fedele; la stessa cosa vale per il finale, dove: Paradis si sviluppa sempre di più e che tutti i cari di Eren vivono in pace, alcuni di loro creandosi anche delle famiglie. Mikasa sembra che gli resti fedele fino alla fine, e quando anche lei muore, la si vede indossare ancora la stessa sciarpa. Gli anni passano, Paradis cresce sempre di più, ma le guerre iniziano a ripresentarsi fino a distruggerla. Verso la fine, si vede un ragazzino insieme a un cane, che giunge davanti allo stesso albero dove sonnecchiava Eren, e dove sono stati sepolti sia lui che Mikasa. Dove vi è anche un’entrata, davanti alla quale il ragazzo si ferma.
Le uniche differenza sono che le guerre che colpiscono Paradis, avvengono mentre Mikasa e gli altri sono ancora in vita, e la scena dove Gabi e Falco piantano dei semi nella terra è totalmente assente dal manga.
Conclusioni
Durante il corso di questi anni, Attack on Titan ci ha regalato tanto, ma proprio tanto. Emozioni, valori, insegnamenti e chi più ne ha più ne metta! Si tratta sicuramente di un addio difficile quello da dare a questa stupefacente saga, dove i difetti da trovare sono veramente pochi se non inesistenti. Le animazioni sono state realizzate in modo perfetto, sia nelle scene di combattimento che quelle più calme e rilassate, che impongono riflessioni, come soprattutto nel finale commuovente. Anche la musica è spettacolare, l’opening “The Last Titan” eseguita dai Linked Horizon è magnifica, ma ancora più toccante ed emozionante è l’ending: “Itterashai” eseguito da Higuchiai.
Abbiamo un finale drammatico, è vero, ma adatto alla serie, una giusta conclusione. Tutto quello che possiamo dire è ripetere le parole di Mikasa: “Ci vediamo dopo, Eren.”
E voi avete guardato Attack on Tita The Final Chapters Special 2? Cosa ne pensate? Fateci sapere tutto nei commenti e continuate a seguirci!
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