“Becoming Karl Lagerfeld” è la nuova serie targata Disney+, disponibile da oggi sulla piattaforma, che racconta la vita e la carriera dell’iconico stilista Karl Lagerfeld.
Articolata in otto episodi, e tratta dal romanzo “Kaiser Karl” della giornalista Raphaëlle Bacqué, la serie offre uno sguardo sull’uomo e sul mito, portando gli spettatori dietro le quinte della moda e della vita personale di Lagerfeld.
TRAMA
La storia ha inizio nel 1972 a Parigi, quando Karl è ancora uno stilista poco conosciuto della moda pret-a-porter e percorrerà le tappe professionali e di vita di Karl Lagerfeld fino al momento in cui diventò il successore di Coco Chanel, compresa la sua rivalità con Pierre Bergé, compagno del noto stilista Yves Saint Laurent e la sua storia d’amore travagliata con il dandy Jacques de Bascher.
RECENSIONE
Voglio partire subito con uno degli aspetti più straordinari della serie, che corrisponde alla performance di Daniel Brühl nel ruolo di Karl Lagerfeld. Brühl riesce a incarnare perfettamente l’essenza e la complessità del leggendario stilista, offrendo un’interpretazione convincente e intensa. La sua abilità di rendere credibile ogni sfumatura del carattere di Lagerfeld, dal suo genio creativo alla sua enigmaticità, è davvero impressionante. Un attore che ho avuto modo di vedere all’opera in svariate produzioni come Bastardi Senza Gloria di Tarantino e la serie tv Netflix The Alienist, opere dove ho apprezzato davvero molto le sue performance ed ero quasi certa che anche per questo ruolo non mi avrebbe affatto deluso, e ne ho avuto conferma.
Ulteriore elemento che merita di essere lodato è costituito dalla colonna sonora della serie. La selezione musicale è curata con grande attenzione, riuscendo a evocare le atmosfere tipiche del periodo 70’ e 80’ rappresentato nella serie. Ogni brano è scelto con cura per sottolineare i momenti chiave della narrazione, aggiungendo profondità emotiva e rendendo l’esperienza visiva ancora più immersiva.
Tuttavia, la serie, personalmente, presenta alcune criticità. In particolare, ho trovato essere troppo concentrata sulla dinamica del rapporto tra Karl e Jacques, conferendo alla narrazione un tono quasi da “Soap Opera”. Questo approccio ha messo in secondo piano l’evoluzione carrieristica di Lagerfeld, relegando spesso le sue conquiste professionali a un ruolo secondario. Mentre il rapporto tra i due è indubbiamente rilevante, la serie avrebbe potuto bilanciare meglio questo aspetto dando una maggiore enfasi ai traguardi e le sfide che hanno caratterizzato la carriera di Lagerfeld.
Trovo anche di dovervi lasciare un doveroso consiglio se deciderete di approcciarvi alla visione, ed è quello di guardare la serie in lingua originale. In quanto il multilinguismo, che spazia dal francese all’inglese, dal tedesco all’italiano, caratterizza la serie dalla prima all’ultima puntata e aggiunge un ulteriore livello di autenticità alla narrazione. Vedendola doppiata, si rischia di perdere questa ricchezza linguistica che contribuisce a immergere completamente lo spettatore nell’universo di Lagerfeld.
Concludo dicendovi che in definitiva, “Becoming Karl Lagerfeld” è una serie che merita di essere vista, soprattutto per gli appassionati di moda e per chi è interessato a scoprire le storie di personaggi straordinari e divenuti iconici dell’immaginario popolare. Nonostante qualche piccola riserva che ho già espresso, Disney+ è sicuramente riuscita ad offrirci un ritratto affascinante e memorabile dell’ iconica figura di Karl Lagerfeld.
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