Uno dei film più attesi del 2019 è finalmente arrivato nelle sale C’era una volta a Hollywood, nono titolo del regista Quentin Tarantino.
Vi proponiamo di seguito la nostra recensione senza spoiler.
Nonostante la critica non sia particolarmente entusiasta di questo nuovo film, non si può negare il genio registico e la capacità di realizzare grandi opere di Tarantino.
Trama
Parlare di C’era una volta a Hollywood senza fare spoiler è estremamente difficile. La trama del film è parte integrante della bellezza dell’opera stessa.
La pellicola segue le vicende di Rick Dalton e Cliff Booth, un attore e la sua controfigura nel tentativo di sfondare nella Hollywood degli anni ’60. Sebbene all’inizio per il protagonista sembra possa esserci una radiosa carriera davanti, i cambi di tendenza e una Hollywood (e un mondo) profondamente mutato dalla piena rivoluzione del ’68, lo porteranno ad essere niente’altro che una macchietta in alcune serie televisive.
Cliff Booth, per spalleggiare Rick, quasi rinuncia al suo lavoro di stuntman e si dedica, dietro sostentamento, alle faccende dell’amico.
Come vicini di casa Rick Dalton ha Roman Polanski, fresco della fama scaturita dopo Rosemary’s Baby, e Sharon Tate. Consapevole di questa cosa l’attore cercherà in tutti i modi di farsi notare dal regista.
Recensione
C’era una volta a… Hollywood è un film che si prende il suo tempo. Della durata di 161 minuti, le due parti son divise nettamente e quasi indipendenti l’una dall’altra.
Nel “primo tempo” vediamo un Rick Dalton determinato anche se profondamente depresso e consapevole delle sue potenzialità ma anche dei problemi che non gli permettono di “sbocciare”.
Nel “secondo tempo” lo vediamo quasi sconfitto dalla vita, non sa cosa gli prospetta il futuro ma è perfettamente consapevole che dovrà fare una scelta per continuare a sopravvivere.
La regia
Quentin Tarantino è uno dei registi più geniali e controversi del suo tempo. In C’era una volta a… Hollywood ritroviamo tutto il suo genio registico e di scrittore.
Nel film possiamo notare alcuni colpi di macchina da antologia del cinema, in grado di farci vivere fino all’ultimo le emozioni e le sensazioni di tutti i membri del cast.
Tarantino in questa nuova opera è estremamente citazionista, ma sopratutto auto-citazionista.
In C’era una volta Hollywood possiamo ritrovare alcune delle inquadrature che hanno reso famoso il regista.
I piani sequenza e la difficoltà di realizzazione degli stessi rende alcune scene incredibili e da togliere il fiato.
Da lodare la scelta delle musiche del film. Tarantino come colonna sonora per la maggior parte del tempo usa la musica proveniente da TV o radio accese, posizionate sapientemente e che si sposano perfettamente con la scena in questione.
La sceneggiatura
Il vero punto forte di C’era una volta a… Hollywood è la sceneggiatura. Questa è intrisa della poetica tarantiniana.
Tarantino in questo film ci porta a spasso nella Hollywood dei suoi 5 anni e di come si immaginava potesse essere la vita di un attore.
Alla visione luci e divertimento del Tarantino bambino, si contrappone però la visione del Quentin adulto, che ci fa vedere le gerarchie estremamente rigide della Hollywood contemporanea e non che lo stesso regista ha dovuto più volte affrontare.
Tutto questo lo possiamo ritrovare sia nel personaggio di Rick Dalton ma ancora di più nella sua controfigura Cliff Buff, che si ritrova a sprecare le sue abilità .
Attori e personaggi
Il cast di C’era una volta a… Hollywood è di tutto rispetto e racchiude alcuni degli attori più famosi degli ultimi anni ma per non rovinare nulla a nessuno riporteremo solo gli interpreti principali.
Rick Dalton è portato in scena da uno straordinario Leonardo DiCaprio, che potrebbe essersi rivisto in un prossimo futuro o comunque aver capito quello che passava il suo personaggio essendo lui stesso un attore prodigio fin da tenera età .
Brad Pitt è Cliff Booth che sembra scritto appositamente sull’attore, l’area da cattivo ragazzo e il temperamento arrogante e sfacciato si è sposato perfettamente con i lineamenti dell’attore. Il personaggio è però anche molto attento e riflessivo, furbo e si dimostra in grado di gestire anche le situazioni più complicate.
Sharon Tate è interpretata da Margot Robbie che nonostante un tempo leggermente inferiore sullo schermo è riuscita a portare in scena una Sharon Tate estremamente convincente.
Ruolo fondamentale ha anche Margaret Qualley che con la sua Pussycat ha portato in scena un personaggio convincente e estremamente ipnotico nelle sue movenze.
I complimenti finali vanno poi fatti a Mike Moh nella sua interpretazione di Bruce Lee. Le movenze e le posizioni di lotta lo rendono molto simile all’originale.
Conclusioni
C’era una volta a… Hollywood è un film che se non capito potrebbe essere tranquillamente frainteso.
L’intero film va giudicato solamente alla fine della visione e non bisogna lasciarsi trarre in inganno dalla prima parte.
La costruzione dei personaggi, la loro messa in scena e la regia del film rendono C’era una volta a… Hollywood uno dei film più riusciti di Tarantino.
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