Dopo aver scritto una delle run più belle su Daredevil, nel 2012 Brian Michael Bendis è tornato sul personaggio con una miniserie, Daredevil: Gli ultimi giorni, accompagnato ai testi da David Mack e con i disegni di Klaus Janson, Bill Sienkiewicz, Alex Maleev e dello stesso Mack. Ambientata in un periodo imprecisato del futuro di Matt Murdock segue in un certo senso il filone delle storie The End che Marvel Comics stava pubblicando in quegli anni, ma, a differenza loro, vuole porsi in continuity. Panini Comics l’ha appena ripubblicata nella collana Marvel Deluxe, esaltando al meglio le stupende tavole di un racconto che vuole anche essere una lettera d’amore per il personaggio.
Morte ed eredità di Daredevil
Durante uno scontro in strada, Daredevil viene ucciso dal rivale di sempre, Bullseye, mentre la tv trasmette ogni immagine dell’evento. Tuttavia, prima di morire, l’eroe pronuncia una strana parola: Mapone. Ben Urich lavora ancora per il Daily Bugle, ormai in procinto di chiudere, ed è stato a lungo amico di Matt, anche se negli ultimi anni se ne erano perse le tracce. Tempo prima, infatti, Daredevil aveva preso il controllo di Hell’s Kitchen e ucciso poi la sua nemesi per eccellenza, Kingpin. Resosi conto di aver superato un limite invalicabile, era scomparso dalla circolazione. Il giornalista si sente in dovere di scrivere qualcosa sulla sua morte, cercando di capire come si è arrivati all’omicidio, cosa significhi la sua ultima parola e chi era davvero Matt.
Nel corso degli otto numeri seguiamo quindi Ben Urich nella sua ricerca della verità , che lo porta a rintracciare gli eroi, le donne o i nemici che hanno fatto parte della vita di Matt, partendo da figure come Natasha Romanoff o Leland Owlsley (Il Gufo). Bendis e Mack dimostrano di conoscere perfettamente la storia editoriale del personaggio e riempiono il racconto di riferimenti a momenti del suo passato, che i lettori più esperti si divertiranno a ritrovare in ogni scena. Anche il personaggio di Timmy Urich, il figlio di Ben, è una creazione dello stesso team creativo nella lunga run del 2001. Ogni incontro permette al protagonista di definire un quadro sempre più completo dell’eroe, ma soprattutto dell’uomo dietro la maschera, sicuramente non esente da difetti. E benché Matt sia realmente morto, sembra che qualcuno ne stia portando avanti l’eredità , pur facendo ricorso a metodi ben più brutali del predecessore.
Klaus Janson è il disegnatore principale della storia e il suo tratto sporco e con i neri pesanti riesce a trasmettere benissimo la drammaticità di alcuni momenti centrali del racconto, primo tra tutti l’omicidio iniziale di Matt. A lui si aggiungono poi le tavole di Bill Sienkiewicz (anche alle chine), di David Mack e Alex Maleev (anche autore delle copertine), che raffigurano in maniera eccellente alcuni momenti del passato dell’eroe e i volti che ne hanno fatto parte, come nelle due splash-page inserite in questo articolo.
Daredevil: Gli ultimi giorni è una storia ricca di personaggi e di dialoghi, dove l’azione è più nei ricordi del passato che nel presente, ma nella quale tutto si incastra alla perfezione per portare alle rivelazioni finali. Una storia sulla fine e su quello che ci si lascia alle spalle ma che guarda al futuro e che vuole chiudersi con un messaggio positivo, di speranza. Il team creativo dimostra di rispettare e conoscere il personaggio, realizzando un giallo che è anche un sentito tributo al personaggio.
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