Il terzo numero di Doomsday Clock riserva altri colpi di scena interessanti e come nei primi due capitoliJohns alimenta la curiosità sull’evento. Ecco la nostra recensione.
Riepilogo capitoli precedenti
Nei capitoli precedenti Ozymandias ha mosso i primi passi del suo piano per ritrovare il Dr. Manhattan e salvare il suo universo. Veidt ha così portato il nuovo Rorschach, Marionetta e Mimo nell’Universo DC Comics, precisamente a Gotham, dove sembra si nasconda Manhattan.
Nelle ultime pagine del secondo capitolo abbiamo avuto la sorprendente ricomparsa del Comico di Watchmen, Edward Blake è infatti vivo e si è mostrato durante l’incontro tra Veidt e Lex Luthor.
Nel frattempo Rorschach si è ritrovato di fronte a Batman nella Batcaverna, mentre Marionetta e Mimo sono fuggiti dalla navicella Archimede, dove Ozymandias li aveva ammanettati.
Riassunto Doomsday Clock #3
Le ultime pagine dello scorso numero di Doomsday Cloock ci avevano sconvolto, il Comico Edward Blake si era infatti mostrato agli occhi di Veidt durante il suo incontro con Lex Luthor. Nel terzo capitolo, in seguito a questo evento Lex e Adrian Veidt sono costretti in ospedale a lottare per le proprie vite, mentre ci viene mostrato come il Dr. Manatthan abbia salvato e trasportato Blake nell’Universo DC.
Il primo incontro tra Batman e Rorschach si conclude in maniera sorprendente, infatti l’erede di Kovacs dopo aver mostrato il diario del suo predecessore, si fà letteralmente “fregare” dal Cavaliere Oscuro. Mimo e Marionetta sono invece in pieno territorio del Joker e dopo una rissa sanguinosa in uno dei bar del pagliaccio di Gotham, decidono di dargli la caccia.
Il Nuovo Rorschach
Questo terzo capitolo di Doomsday Clock è colmo di omaggi e citazioni, inoltre ci mostra le prime immagini del passato del nuovo Rorschach. La conoscenza dell’erede di Kovacs, passa dal trauma che il ragazzo ha vissuto nel giorno in cui Veidt organizzò la sua finta invasione aliena. Questa nuova versione è molto distante da quella più cruda e matura vista in Watchmen, il modo in cui il ragazzo mostra il suo volto e la faciltà con cui si lascia imprigionare da Batman ne sono la dimostrazione.
Edward Blake
Come può essere vivo il Comico dei Watchmen? Nelle prime pagine, Geoff Johns e Gary Frank ci fanno rivivere uno dei momenti più belli dell’opera di Alan Moore, quando Ozymandias uccise Blake facendolo cadere nel vuoto. Subito dopo ci viene mostrato come il Dr. Manatthan lo abbia salvato trasportandolo nell’Universo DC, ma come ha fatto a non interferire fino ad oggi rimanendo nell’ombra? Per avere questa risposta ci sarà ancora da attendere molto.
Nathaniel Dusk e la storia nella storia
Una delle caratteristiche di Watchmen era una storia all’interno della storia, nell’opera di Moore veniva raccontata su un fumetto di pirati, mentre in Doomsday Clock il racconto avviene all’interno di un film.
Il film in questione viene trasmesso all’interno di uno spizio dove vediamo Johnny Thunder, questo è uno dei primi indizi sulla JSA tanto cara a Geoff Johns. La cosa più rilevante è però l’introduzione in continuity di Nathaniel Dusk, detective protagonista di due serie DC Comics degli anni ’30. Johns ha piùvolte ribadito che questo personaggio e la storia nella storia all’interno di Doomsday Clock saranno molto importanti per le trame finali.
“Teoria dei superuomini”
La questione più importante e che dovrà essere introdotta anche negli altri albi dell’Universo DC, è sicuramente quella sulla “teoria dei superuomini” che sta gettando il pianeta nell’agitazione. Sarà davvero curioso vedere come Geoff Johns riuscirà a incastrare i numerosi pezzi del puzzle sparsi in Doomsday Clock.
Considerazioni
I disegni di Gary Frank continuano a sorprendere per il clima noir dato a questa splendida storia, Marionetta e Mimo prendono vita ad ogni vignetta e sono tra le parti più interessanti di Doomsday Clock.
Geoff Johns in questo capitolo ha toccato parti fondamentali di Watchmen, ma mantenendone sempre il rispetto e portando le stesse tematiche nell’Universo Dc, il tutto mantenendo una credibilità che all’inizio poteva far storcere il naso. L’unico appunto che viene spesso mosso a questa serie è legato alla lentezza, ma a mio avviso questa è la velocità idonea a raccontare la storia senza tralasciare questioni importanti.
Il materiale che ci ritroviamo davanti è sempre più colmo di situazioni intricate che solo Johns poteva affrontare con tanta naturalezza e adesso non vediamo l’ora che RW Edizioni ci porti il quarto capitolo della serie.
Non perdetevi le altre recensioni della serie: Doomsday Clock #1 – Doomsday Clock #2
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