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Doomsday Clock #8 porta Superman e il Dr. Manhattan al centro della storia – Recensione

Doomsday Clock ritorna dopo quasi 4 mesi anche in Italia. Il capitolo #8 (distribuito da RW Edizioni) di Geoff Johns porta Superman al centro della storia e comincia la sua cavalcata verso il gran finale, dove l’uomo d’acciaio e il Dottor Manhattan saranno autentici protagonisti. Ecco la nostra recensione con spoiler:

Thriller politico

Questo capitolo si presenta come una sorta di thriller politico nell’universo DC che è alle prese con la teoria di Supermen, così Doomsday Clock # 8 è probabilmente uno dei numeri più intensi della serie visti fino ad ora. Geoff Johns continua a superare se stesso ad ogni nuovo numero di Doomsday Clock, e anche questa volta non è da meno.

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La questione è incentrata sulla teoria di Supermen e su un crescente conflitto tra Russia e Stati Uniti a causa di un incidente che coinvolge Firestorm e l’eroe russo Pohzar. Il conflitto nasce da circostanze misteriose ma la presenza di Adrian Veidt all’inizio del numero, e la chiara cover variant, chiariscono subito che il burattinaio dietro il sipario che tira tutte le corde sia proprio Ozymandias. Durante lo scontro tra Firestorm, Pohzar e una folla di cittadini russi, Firestorm commette un grave errore che mette in moto dei meccanismi che coinvolgeranno ancora di più gli eroi e gli anti eroi di tutto il mondo.

Johns ha fatto un lavoro fantastico nel bilanciare magistralmente la fantascienza e gli aspetti dei supereroi unendoli ad aspetti politici che rendono Doomsday Clock una delle migliori serie del 2019.

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Black Adam e Superman

La ricerca ricerca del giovane Firestorm porta Superman in Kahndaq dove incontra Black Adam, in quelle che sono delle pagine meravigliose di questa storia. Per questo incontro Johns fa un lavoro unico, affidandosi alla storia di Superman e Black Adam, facendo percepire la potenza dei due.

L’incontro è così pieno di tensione e cattivo sangue tra i due, ma è chiaro che qualunque cosa accada Superman avrà bisogno di Black Adam. Il numero termina così come è iniziato, con Adrian Veidt che rimaneva nell’ombra tirando le corde e godendosi le sue subdole macchinazioni. Johns ha posto le basi affinché il conflitto diventi ancora più interessante di quello che era già.

Gary Frank sublime

Ad aumentare la bellezza di questo ottavo capitolo ci pensa Gary Frank, che dimostra ancora una volta di essere senza dubbio uno dei migliori artisti che lavorano nei fumetti in questo momento. Crea abilmente ogni personaggio su ogni pagina senza far perdere la loro personalità. Da sempre lo descrivo come il migliore nel mostrare espressioni facciali e in qualsiasi momento i personaggi che disegna non hanno bisogno di dire una sola parola per farti capire esattamente quello che provano e pensano. Frank fa anche un ottimo lavoro nel rappresentare perfettamente l’atmosfera politica tesa che circonda la teoria di Supermen e i metaumani in generale.

Frank è il disegnatore perfetto per questo capitolo pieno di stress, confusione, tensione, paura e sorprese. E’ infatti bravissimo nell’esternare la paura e la confusione di Firestorm, la perfidia di Veidt, la preoccupazione di Superman, la rabbia di Pohzar e la voglia di guerra di Black Adam. Inoltre l’incontro tra Black Adam e Superman a Kahndaq è il momento migliore di tutti gli 8 numeri, perche nonostante Johns abbia per l’occasione usato pochissimi dialoghi, Frank dimostra tutta la sua magia.

Considerazioni

Nel complesso Geoff Johns e Gary Frank hanno consegnato un altro numero stellare di Doomsday Clock. I due hanno spostato la lancetta degli orologi un altro minuto più vicino all’ora che stiamo aspettando e che oltreoceano hanno già vissuto. La strada è stata spianata e tutte le carte stanno venendo scoperte. L’arte di Johns e Frank come al solito si unisce nel modo migliore, dimostrando come i due abbiano un feeling unico. Doomsday Clock #8 potrebbe essere solo uno dei più grandi lavori di Johns e Frank. Questo capitolo offre una storia e un conflitto davvero interessanti e ti attira sempre di più. Ogni pagina fa venir voglia di continuare a leggere, e l’enorme cliffhanger nel finale è solo la punta dell’iceberg di quello che ci aspetta prossimamente.

Il settimo e l’ottavo capitolo cominciano a far chiarezza sull’effettiva importanza di quelli che, fin dall’inizio, sono stati presentati come i due protagonisti di Doomsday Clock. Fino a questi due numeri però Superman e il Dottor Manhattan, si erano visti pochissimo, ed erano rimasti quasi nell’ombra. Ora però tutto è cambiato, e i prossimi numeri ci daranno le tante attese risposte.

Non perdetevi le altre recensioni della serie: Doomsday Clock #1 – Doomsday Clock #2 – Doomsday Clock #3 – Doomsday Clock #4 – Doomsday Clock #5Doomsday Clock #6Doomsday Clock #7.

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Nel complesso Geoff Johns e Gary Frank hanno consegnato un altro numero stellare di Doomsday Clock e hanno spostato la lancetta degli orologi un altro minuto più vicino all'ora che stiamo aspettando e che oltreoceano hanno già vissuto. La strada è stata spianata e tutte le carte stanno venendo scoperte. L'arte di Johns e Frank come al solito si unisce nel modo migliore, dimostrando come i due abbiano un feeling unico. Doomsday Clock #8 potrebbe essere solo uno dei più grandi lavori di Johns e Frank. Questo capitolo offre una storia e un conflitto davvero interessanti e ti attira sempre di più, facendo venir voglia di continuare a leggere, l'enorme cliffhanger nel finale è solo la punta dell'iceberg di quello che ci aspetta prossimamente.Doomsday Clock #8 porta Superman e il Dr. Manhattan al centro della storia – Recensione