Inside Out 2: anatomia della Pixar più autentica

Dopo un recente periodo di smarrimento e di passi falsi, la Pixar (ri)conquista la sala ritrovando lo spirito puro delle sue origini e della sua essenza, la profondità del racconto e l’originalità delle idee. Parliamo di Inside Out 2, che non è – come spesso accade – un sequel realizzato per raccogliere le briciole di un precedente successo, ma un nuovo importante tassello di quella che può essere – e, stando alle dichiarazioni del suo creatore, quasi sicuramente sarà – una saga cinematografica di portata epica che affronterà tutti i passaggi di crescita più importanti della protagonista Riley.

La suggestione che ha dato vita al mondo di Inside Out è talmente forte da contenere una serie potenzialmente infinita di risvolti di storie e di personaggi. Esattamente per questo motivo, forse, gli autori hanno deciso, anche in questo secondo capitolo, di rendere la trama molto semplice e concentrata in uno spazio temporale abbastanza breve: questa è infatti la scelta migliore per alternare con intensità le vicende delle emozioni interne alla protagonista agli avvenimenti della sua vita e al suo rapporto col mondo esterno.

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INSIDE OUT 2 – SO EMBARRASSING. 2024 Disney/Pixar. All Rights Reserved.

Metafore e sfumature

Rispetto al capitolo precedente, questo spinge meno sul pedale della commozione – anche se, inevitabilmente, rimane un punto forte e di estrema riconoscibilità dell’operazione – e molto di più su quello della commedia, con trovate sorprendenti, esplosive e talvolta addirittura cattive, scorrette. Merito di una sceneggiatura davvero imponente, creativa oltre i limiti, divertita, che valorizza le sfumature – e l’ibridazione, considerata la contaminazione visiva con altri stili di animazione e con i videogiochi – e dosa con ancora più giudizio del capostipite il leitmotiv della metafora interno-esterno.

Il già incontenibile successo al botteghino di Inside Out 2 conferma lo spessore e la ritrovata capacità della Pixar di portare in sala un pubblico vastissimo e di conquistarlo con le caratteristiche uniche che da sempre contraddistinguono la sua produzione cinematografica: la semplicità delle emozioni, lo sguardo bambinesco e innocente – ma all’occorrenza anche bambinescamente disilluso – verso l’esistenza, la messa in scena di un universo immaginifico e parallelo ma allo stesso tempo plausibile e vero. Qui, in particolare – nonostante l’ansia sia diegeticamente fondamentale -, senza l’ansia di esagerare, con una durata – sempre più rara – di un’ora e trentacinque minuti. Correte al cinema.

WHAT IS HAPPENING? © 2023 Disney/Pixar. All Rights Reserved.
FEELING NOSTALGIC. © 2024 Disney/Pixar. All Rights Reserved.

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