Kaiju girl caramelise 1 – Il mostro innocuo di Tokyo

E se una liceale avesse il potere di trasformarsi in Kaiju? La tenera Kuroe affronterà un percorso di crescita da “mostro” e da adolescente, tra improvvise trasformazioni e forti emozioni. Kaiju girl caramelise è un manga di Spica Aoki edito in Italia da Star Comics.

Incontrollabile natura

In Kaiju Girl Caramelise 1, Kuroe affronta i suoi anni da liceale affetta da una bizzarra patologia che la perseguita da anni, condizionando la sua vita e relazioni sociali, a causa di alcune improvvise trasformazioni. Infatti, alcune parti del suo corpo si trasformano assomigliando totalmente a quelle di un kaiju, senza alcun preavviso; tuttavia, le “metamorfosi” avvengono in concomitanza a forti emozioni, per questo la giovane Kuroe deve stare attenta ai suoi stati d’animo in un’età in cui sono praticamente le protagoniste di ogni adolescente.

La sua vita viene scombussolata ancor di più quando conosce Arata Minami, il ragazzo più popolare della scuola che comincerà a infatuarsi della misteriosa “kaiju girl” ignorando le continue attenzioni delle altre compagne di classe che bullizzano Kuroe. Il turbinio di emozioni crescerà sempre di più così come le trasformazioni di Kuroe in kaiju, sperimentando la giovinezza e affrontando la sua vera natura mentre altri personaggi faranno la loro comparsa e gli eventi costantemente in movimento sconvolgeranno ancor di più la sua vita.

L’amore di un kaiju non mente

La leggerezza impattante di Kaiju girl caramelise potrebbe dare inizialmente l’idea di un nuovo shojo cliché, ma in realtà dopo poche pagine troviamo una narrazione che si approccia al mondo interiore di una ragazza. Infatti Kuroe è alle prime armi non solo con la sua “natura da mostro”, ma anche con gli intensi anni adolescenziali. Quello di Kuroe sembra essere non solo un viaggio alla scoperta della sua parte Kaiju, ma anche di se stessa, affrontando le proprie paure interiori crescendo. La giovane ragazza sbricia sul mondo degli adulti pur rimanendo ancora nel mondo “più infantile”, rappresentando così l’adolescenza, la quale potrebbe definirsi metaforicamente un kaiju essa stessa.

Eppure, c’è un’esplosione di emozioni tenute a lungo nascoste, per paura di se stessa e di ciò che il mondo potrebbe pensare di lei; un dettaglio interessante dell’opera, che dà visibilità a una delle paure comuni sia agli adolescenti che agli adulti, e a come queste due fasce d’età dovrebbero comprendersi maggiormente. Kuroe cerca un appoggio, il mondo esterno la soffoca nonostante lei cerchi di nasconderlo, e lo trova in sua madre e in Minami. La “kaiju girl”, non può mentire a sé stessa troppo a lungo, perciò i suoi sentimenti non solo romantici, scoppiano per poi inevitabilmente trasformarsi in kaiju.

L’influsso dei sentimenti

Proprio per questo, uno dei messaggi più chiari e diretti dell’opera è il “liberare i propri sentimenti” a discapito di quanto vulnerabili possano renderci, poiché proprio come una bomba a orologeria, o meglio una trasformazione in kaiju, questi non faranno altro che consumarci e farci distruggere tutto ciò abbiamo intorno. Il ritmo di Kaiju girl caramelise, è regolare, leggero e incalzante grazie al mix di action ed emotività, raro da trovare e che sempre più spesso sembra che queste “miscele di generi” si stiano facendo spazio nel mondo dei manga, e Kaiju girl caramelise rappresenta sicuramente un pioniere di questa scelta.

I disegni di Spica Aoki solitamente “sbrilluccicosi” come lei stessa li definisce, trovano il loro modo di rendere vivida la storia ibrida tra action e romance, dando sfogo alla loro intensità. Kaiju girl caramelise è quindi una nuova perla manga che si mette in vetrina come un innovativo genere, dimostrando che si può ancora esplorare e mischiare generi su generi senza timore con il giusto mindset.