NerdPool.it MAI STATA MEGLIO di Monica Heisey: recensione

MAI STATA MEGLIO di Monica Heisey: recensione

Mai stata meglio è una commedia romantica dal sapore agrodolce, scritta da Monica Heisey edita HarperCollins, traduzione a cura di Bianca Rita Cataldi. Un romanzo rivolto a tutte le donne, una lettera d’amore verso noi stesse, una coccola per tutte le lettrici in cui immedesimarsi. Invitandoci a riscoprire il self-love, di cui spesso ci dimentichiamo.

Trama

Maggie è una ragazza di 29 anni, al verde e che sta affrontando la fine del suo matrimonio con Jon, durato appena 608 giorni. Tra alti e bassi nella sua vita, il divorzio sarà un occasione per ricominciare ad esplorare e fare nuove esperienze, riprendendo in mano la sua vita. Adesso avrà il tempo per capire meglio cosa vuole fare della sua vita, coltivare nuovi hobby e sport, e appuntamenti, interfacciandosi per la prima volta anche con lo strano mondo delle app di dating.

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Non sarà un percorso in discesa, ci saranno alti e bassi nel percorso, ma tra hamburger alle 4 del mattino e qualche pianto distesa sul pavimento, verrà sempre aiutata e supportata nell’affrontare il primo difficile anno da single dopo la rottura, dalla sua Tutor accademica Merris, la sua amica Amy anche lei recentemente divorziata, e dalla chat di gruppo dei suoi amici: Clive, le due Lauren e Amirah.

Mi sentivo bene, disconnessa da tutto ciò che mi circondava, come se osservassi la vita stando sott’acqua, il che mi permetteva di prendermi del tempo prima di reagire alle situazioni stressanti e di preoccuparmi meno di cose che alla fine erano insignificanti. Era la strada giusta, ne ero sicura, ed ero felice di esserci finalmente arrivata, anche se avevo dovuto vivere un evento traumatico per farlo.

Recensione

Maggie è una moderna Bridget Jones alle prese con un divorzio, all’apparenza facile. Si interfaccerà con le nuove app di dating e con le difficoltà relazionali del secolo, dove tutto sembra cosi difficile e superficiale. Si sentirà inadatta per ogni cosa, troppo giovane per un divorzio, troppo vecchia per nuovi appuntamenti e per ricominciare da zero con la sua vita.

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“Ventinove anni passati sulla terra, ed ecco quello che avevo da mostrare al mondo. Avevo discusso molte volte con mia nonna, che era cattolica, sostenendo che non esistesse l’inferno. Ora volevo chiamarla e scusarmi: l’inferno era reale, ed era quello.”

La nostra protagonista attraverserà tanti momenti bui e dolorosi, il pensiero di non trovare mai più la persona giusta e terminare il resto dei suoi giorni sola, essere la zitella della famiglia a 29 anni. La paura di essere guardata da amici, familiari e conoscenti con pietà e compassione, non riuscire a realizzarsi nella sua carriera e soprattutto aveva scelto la strada giusta? il raggiungere una sufficiente indipendenza economica da permettergli di vivere in maniera dignitosa come una donna adulta.

Sopraffatta da questi sentimenti e paure inizierà ad avere uno stile di vita poco raccomandabile e poco salutare: notti in bianco, cibo spazzatura a notte fonda, troppe feste e troppo alcol. Anche la fiducia in se stessa e l’autostima la abbandoneranno per un po’ lasciando spazio a pensieri intrusivi come: ” se fossi più magra tutti mi apprezzerebbero e rispetterebbero di più”, e quindi si insinueranno anche disturbi alimentari che passeranno dal mangiare troppo e male, al non mangiare quasi nulla, condito con diete assurde e sbagliate. Tutto ciò la porterà ad un periodo di isolamento sociale.

Molti i cambiamenti subiti inevitabilmente dalla separazione da Jon: vivere da sola, cambiare totalmente le proprie abitudini, la condivisione di ogni momento quotidiano, anche la gestione dei rapporti sociali, quali inviti rifiutare e quali accettare. Se prima c’erano delle “regole” non scritte, ora per lei ogni cosa è allo sbando, una totale anarchia che rischia di farla affogare nelle sue stesse ansie e paure.

“Una parte di me sentiva che era da maleducati saltare così tanti eventi, dire così tanti no, ma “dire di no” non era forse il genere di cose che le donne avrebbero dovuto fare?”

Si accorgerà anche di quante rinunce fatte durante il suo matrimonio, per scegliere e mettere sempre al primo posto le esigenze di Jon e dopo le sue, ma ora che tutto era finito, per Maggie sembrava la fine di ogni cosa, tanto da farla sprofondare nel tunnel della depressione.

“Ora la mia ansia quieta ma costante era stata sostituita da una sensazione di noiosa invincibilità che definivo: “ahah, e allora?”. Magari qualcuno entrerà e mi ucciderà, pensavo. Benissimo.”

Il supporto di amici e parenti non le mancava, anche se lei non riusciva a vederlo.

“La mattina dopo, al risveglio, trovai un messaggio di mia sorella: mamma dice che dobbiamo tenerti d’occhio, a quanto pare stai avendo una specie di esaurimento nervoso.”

Maggie dopo una serie di incontri andati, male, se non malissimo, incontra una nuova persona, Simon. Conosciuto per puro caso, ma con il quale instaura decisamente un bel rapporto, un ragazzo con le rotelle a posto si potrebbe definire. In lei qualcosa non va, non è ancora pronta, non ha ancora chiuso con il passato ed archiviato il suo divorzio, per questo le cose non funzioneranno a dovere.

“Sapevo di essere una stronza e avrei voluto non esserlo. Ma non riuscivo a trattenermi quando era così, stupidamente pronto a cogliere ogni minimo dettaglio.”

“Volevo che capisse che era molto stressante vivere sulla propria pelle quel tipo di attenzione premurosa, sapendo che poteva contorcersi e distorcersi in qualcosa di irriconoscibile o scomparire del tutto. Volevo dirgli che una volta mi ero svegliata nel suo letto e avevo pensato all’oscurità che fosse qualcun altro, qualcuno che aveva notato ogni genere di cose adorabili su di me, e che di recente mi aveva detto che stare con me era come annegare nei bisogni di un’altra persona.”

“In effetti mi ero chiesta tra me e me se mi stessi innamorando di lui, il che era snervante. L’ultima volta che mi ero sentita così avevo sposato l’uomo in questione, perciò avevo pensato che quell’esperienza capitava solo una volta, con la propria anima gemella. Ma eccola qui, più o meno uguale, con un ragazzo che avevo incontrato in un bar: la tensione, il calore e il senso di slancio condiviso. La sensazione di essere guardata, di voler guardare qualcuno più di qualsiasi altra cosa.”

Purtroppo nella nostra cara ragazza i dubbi e la scarsa autostima verso il suo corpo, non sono scomparsi dal giorno alla notte, ma in lei il disagio è continuato a crescere, perseguitandola.

“Non avevo inventato io i canoni di bellezza e non li avrei abbattuti da sola semplicemente esistendo e pubblicando foto mie “senza filtri”.”

“Le poche volte che in vita mia ero stata magra nel senso convenzionale del termine, il cambiamento era stato immediato: gente più gentile, abbigliamento più facile, nessuno strano commento sul mio corpo da parte dei passanti. Il mondo mi aveva aperto le porte. E tutto ciò per dieci chili in meno! Com’era stato possibile? Perché uno doveva combattere contro dei canoni di merda sulla bellezza quando invece accettarli portava simili ricompense?

Le considerazioni di Maggie per quanto esasperate, da un certo punto di vista crude e tossiche, rappresentano un brutto aspetto della società odierna, dove esiste un concetto di bellezza malsano e regna sovrana la superficialità. Scatenando nella testa delle persone, donne e uomini, ragazzine e ragazzini, dei processi mentali che portano ad odiare il proprio corpo e rincorrere in maniera ossessiva stereotipi immaginari di bellezza, che non esistono e fanno solo male, comportando disturbi alimentari e non solo. L’idea da perseguire e il modello, dovrebbe essere avere un corpo sano e in salute, senza ignorare anche tutto il resto. Come amo dire, la bellezza è un concetto astratto, dove i canoni cambiano di secolo in secolo, ma soprattutto che, “la bellezza sta negli occhi di chi guarda”.

Questo periodo buio sarà per lei la scintilla che la porterà al cambiamento, a voler migliorare se stessa. Il pensiero non sarà più “non ce la farò mai”, ma “posso farcela e ce la farò” fino a condurla dopo una serie di cambiamenti ad un pensiero:

“Mai stata meglio.”

“Ero sopravvissuta a quella gran, brutta cosa – più stressante del trasloco, solo leggermente meno stressante della morte, diceva la gente – e stavo facendo le mie piccole sessioni di terapia e i miei passi avanti e bevevo i miei interminabili bicchieri d’acqua. Stavo provando gioia e riscoprendo la bellezza della vita.”

“Sospirai al pensiero di tutto il tempo poco allettante che mi attendeva: notti trascorse con i miei pensieri e sentimenti, sforzi seri per conoscermi e possibilmente ( gulp ) amarmi, l’assoluta seccatura e l’enorme privilegio di decidere cosa volessi fare della mia vita, del mio fine settimana, del mio cuore.”

“Pensai all’anno a venire, non avevo idea di come sarebbe stato, di chi avrei incontrato, di cosa avrebbe fatto. Mi sarebbero successe delle cose e avrei preso decisioni, e a volte avrebbe funzionato e altre no.”

“Era un’immagine divertente, quella di me che continuavo a vivere per anni e anni, con cazzate che continuavano ad accadere dappertutto, e ogni cosa che sembrava così Grande e Significativa. E lo era e non lo era.”

Monica Heisey in questo romanzo ci racconta la storia di una giovane ragazza che potrebbe essere una qualunque tra di noi. In un’epoca difficile per i sentimenti, tra gioie e dolori, per quanto la strada possa essere a volte buia e in salita, alla fine del tunnel c’è sempre una luce. Questo non significa che per forza realizzeremo tutti i nostri sogni, che troveremo il lavoro della nostra vita, compreremo la nostra casa dei sogni e che troveremo il partner perfetto. Ma possiamo imparare ad amarci e volerci bene da sole, anche quando tutto sembra gigantesco, spesso non è così, del resto, siamo solo granelli di sabbia.

Heisey ci narra le disavventura e la crescita personale di Maggie, con una chiave dramma-comica, non mancano le battute scherzose, i momenti seri, e il dark-humor. Il tutto fatto ad arte, giocando di fioretto con le parole, senza mai trascendere nel grottesco. Mi piace definirlo una “coccola” per i lettori e le lettrici.

Potete trovare questo moderno e confortante libro QUI.

L’autrice

Monica Heisey è nata e cresciuta a Toronto. Ha una sorella gemella e una sorella più piccola; suo padre era un avvocato e sua madre era una dipendente pubblica. Ha completato gli studi universitari alla Queen’s University nel 2010. Dopo la laurea si è trasferita a Londra, dove ha conseguito un master in letteratura moderna al King’s College.

Heisey è una scrittrice, sceneggiatrice e comica canadese. Ha scritto per Schitt’s Creek, il Baroness von Sketch Show e Workin’ Moms, oltre ad aver creato Smothered. Il suo primo romanzo Really Good, Actually (Mai stata meglio) è uscito nel 2023.

I suoi scritti sono apparsi su Vogue, Elle, Glamour e The New Yorker. Il suo primo libro I Can’t Believe It’s Not Better: A Woman’s Guide to Coping with Life, una raccolta di saggi, è stato pubblicato nel 2015. Ha pubblicato il suo primo romanzo di narrativa, Really Good, Actually (Mai stata meglio) , nel 2023. È stato ispirato dal suo divorzio all’età di 28 anni e dall’assenza di quell’esperienza nella cultura popolare. Il libro è stato scritto nel corso del 2020 ed è stato opzionato per una serie televisiva. Il libro è stato elencato dal Times come il miglior romanzo di narrativa popolare del 2023.


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IN BREVE

La storia di una giovane ragazza che potrebbe essere una qualunque tra di noi. In un'epoca difficile per i sentimenti, tra gioie e dolori, per quanto la strada possa essere a volte buia e in salita, alla fine del tunnel c'è sempre una luce.
La storia di una giovane ragazza che potrebbe essere una qualunque tra di noi. In un'epoca difficile per i sentimenti, tra gioie e dolori, per quanto la strada possa essere a volte buia e in salita, alla fine del tunnel c'è sempre una luce.MAI STATA MEGLIO di Monica Heisey: recensione