Che sia un grande onore e un grande piacere per me e per tutto lo staff di NerdPool… lo avrete sicuramente già capito dal titolo di questa intervista. Ho avuto infatti l’occasione di fare qualche domanda a Leo Ortolani, che non ha bisogno di alcuna presentazione, potrebbe però averci svelato oggi qualcosa in più su se stesso e, vista l’occasione, anche su Cinzia.
Prima di tutto grazie, è un vero onore per NerdPool.it poterti ospitare seppur virtualmente.
Grazie a voi per l’ospitalità! Non dovete nemmeno offrirmi il caffè, al massimo mi mandate un’icona! 😀
Che effetto ti fa navigare in rete e trovare ormai un po’ dappertutto le tue opere, i tuoi personaggi e il tuo nome? Raggiungi un pubblico ormai che non è più solo quello di chi ama i tuoi fumetti, ma anche chi il mondo del fumetto non lo ha esplorato a fondo.
Non mi ha mai fatto molto effetto, nel senso che anche il groviera lo trovi in rete, per cui sappiamo che la rete è così… te la giochi con un formaggio e comunque è più famoso lui, sarà anche per via che ha tanti buchi. In ogni modo, io mi auguro sempre che chi viaggi in rete sappia che una vignetta, una frase, sono frutto di anni di lavoro, un lavoro che possono trovare sulla carta, nei libri e nei giornali a fumetti prodotti in questi ultimi 30 anni, quindi prima ancora che la rete la facesse da padrone…
Sarebbe bello che chi naviga in rete avesse poi desiderio di approfondire quello che scopre per caso e non intendo solo limitatamente ai miei fumetti.
RATBOY oltre che ha un favoloso lavoro di matita è anche una geniale trovata di marketing. Sei “finito” su scaffali dove prima nessun edicolante ti avrebbe mai messo. Hai vinto tu! Oltre a chiederti cosa sono oggi le fiere del fumetto, hai paura per quello che potrebbero essere domani?
Era una scommessa vinta nel momento in cui la brillante Giorgia Cosplay mi ha detto sì! Una scommessa vinta anche anni prima, quando IL RAT-MAN ENIGMISTICO fu messo in mezzo alle riviste di enigmistica!
Sono il camaleonte delle edicole. Mi spiace un po’ per chi ha comprato RATBOY, pensando a Giorgia, e dentro, a parte alcune bellissime foto, si è trovato un…fumetto!
In RATBOY si scherza (ma neanche troppo) su una crescita del fenomeno del cosplay, di contro a una apparente diminuzione di interesse verso il fumetto. Forse in alcune fiere è così, la realtà fumetto/cosplay è sbilanciata verso questi ultimi, resta il fatto che senza fumetto non avremmo avuto cosplay, quindi accettiamo quello che verrà domani, perché l’evoluzione della cultura di massa non la fermiamo né tu, né io!
Hai avuto la fortuna come artista di vivere a cavallo dell’avvento dei Social. Come hanno cambiato i fumetti, se li hanno cambiati, e davvero i lettori li senti più vicini oggi?
I social sono un modo per diventare personaggi. O meglio… è un’epoca in cui si chiede all’autore di essere personaggio, più dei suoi stessi personaggi. Per alcuni non c’è problema, ma giustamente c’è anche chi non ha voglia di diventarlo, o non ha tempo, per diventarlo. Questo vuole dire che se non ha i followers e i “like”, i suoi fumetti non vengono letti? In alcuni casi è possibile, i social sono un mezzo potentissimo per fare conoscere ciò che si sta facendo, ma in altri casi il nome dell’autore è così forte da potersi permettere di essere meno social di altri, che i suoi fumetti verranno seguiti come un evento, ogni volta che usciranno, penso a Gipi, a Dell’Otto, perfino a Zerocalcare, un autore che ha utilizzato bene gli strumenti messi a disposizione della rete, a inizio di carriera.
Detto questo, se non sei bravo a fare fumetti, ma sei bravo a fare il personaggio, alè, avanti! C’è posto anche per questo. Ma milioni di like non fanno una bella storia a fumetti. Possono aiutare a venderla, ma non a scriverla o a disegnarla.
E i lettori? Sono più vicini davvero? Un tempo mi sarebbe piaciuto, potere scrivere ai miei autori preferiti, con la semplicità con cui scrivono adesso i lettori. Quindi li invidio per questa fortuna! Poi, la vicinanza e i rapporti si costruiscono comunque con gli incontri, con le trattoriate, con le fiere…dal vivo, insomma.
Diciamo che con i social si riesce comunque ad avere un ritorno del lavoro che stai facendo e questo può aiutare, a volte.
Com’è andata a Lucca quest’anno? Hai contato più tablet o più matite?
Lucca per me è andata bene, il mio nuovo libro, CINZIA, pubblicato con Bao Publishing, è andato bene e ho passato quattro giorni praticamente a fare firmacopie nei vari stand, per cui niente vita da vitellone, stavolta. Matite o tablet non ha importanza, sono entrambi strumenti che usiamo per esprimerci al meglio delle nostre capacità.
Pensa che un tempo non pensavo fosse possibile usare una penna, per disegnare, poi ho visto i lavori di Ivo Milazzo, quelli di Gipi, quelli di Davide Reviati… alla fine l’ho usata pure io, in alcune storie! Non dobbiamo restare a mente chiusa, davanti ai possibili strumenti da disegno.
E arriviamo a Cinzia. Qualcuno lo ha definito uno spin-off, ma io ci vedo qualcosa di più: un’opera che è sempre stata lì. E credo che tu l’abbia tirata fuori nel momento giusto, anche per l’importanza dei temi contenuti: amore e tolleranza. Pensi che il pubblico oggi sia abbastanza maturo per capirla a fondo, oppure è uno stimolo a una riflessione che manca?
CINZIA è completamente a se stante. Non ha agganci con la serie di RAT-MAN; ho solo preso il personaggio e ho raccontato una storia. Poi mi dicono che sia caduta a fagiolo, nel momento sociale e politico che stiamo attraversando… io ci aggiungo che se ci avete fatto caso, è tornato di moda pure il leopardato!
Insomma, io ho solo fatto una storia a fumetti. Poi, tutte le letture che si possono fare sopra questa storia le lascio a chi la legge, come è giusto che sia. Io, davvero, non ho pensato altro che a CINZIA quando l’ho disegnata, quindi sono contento che piaccia, che faccia tirare fuori il meglio da chi la legge… ma è pura coincidenza. Avevo tempo quest’anno, l’ho fatta quest’anno. La riflessione sull’accettazione degli altri, che sono diversi da te, credo sia una riflessione che va sempre bene. Sempre.
Chi, secondo te, avrebbe bisogno di leggere Cinzia oggi?
Non pretendo di consigliare la storia a particolari categorie di persone. Chi è già a favore di certe idee, la leggerà. Chi non è a favore, non la leggerà. O magari chi ha dei preconcetti potrebbe leggerla e scoprire punti di vista diversi.
Una domanda difficilissima! Di recente ho letto sul tuo profilo Instagram che da piccolo eri sempre per terra, a giocare, a guardare la tv, sul balcone… oggi qual è la tua prospettiva? È sempre la stessa che avevi da ragazzino?
Sempre. Stare per terra aiuta un sacco. E’ quando ti alzi in piedi, e credi di essere altissimo, che perdi il contatto con quello che conta. Con il suolo, con quella parte che se cadi ti fa male, ma se la sai trattare, ti sostiene.
Grazie Leo, spero di incontrati presto alla prossima fiera. A proposito… dove ti incontreremo a breve?
In questi giorni sono in giro per promuovere il libro CINZIA. Trovate le date sui miei social! Ma se parliamo espressamente di fiere, sarò alla fiera di Roma, PIU’ LIBRI, PIU’ LIBERI, il 7/8/9 dicembre! 🙂
Di nuovo un grandissimo grazie a Leo Ortolani, che speriamo di poter intervistare di nuovo in futuro qui su NerdPool.it
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